CAPITOLO 19 1* parte

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Davide, Marzo 2021

Sto finendo di organizzare la mia agenda con i vari appuntamenti del mese.
Sono un manager e, per quanto possa sembrare un bel lavoro, in realtà ha mille sfaccettature negative.
Ho molte responsabilità e devo sempre tener allenata la mia memoria, oltre al mio corpo.
Questo impiego l'ho raggiunto con anni di sacrifici, con mesi passati a studiare e soprattutto dovendo spendere molti soldi: tutto questo però viene ripagato quando posso affermare di lavorare con artisti di un certo calibro.
Questo è uno di quei giorni.
Non vedo l'ora di far firmare il contratto ad una delle band che stimo di più in assoluto: i Mumford & Sons.
Nonostante siano un gruppo inglese, sono riuscito attraverso alcuni contatti a scambiare due chiacchiere con loro e a propormi come manager, prendendo la palla al balzo dato che quello a cui si affidavano precedentemente, ha dovuto lasciare il lavoro a causa una grave malattia.
Mi alzo dalla sedia e decido di farmi un bel caffè, in attesa della chiamata che mi confermerà l'incontro con i Mumford oggi.
È proprio mentre sto appoggiando il bicchierino che mi squilla il telefono: è Giulio.
Giulio è un amico molto importante per me, anche se abbiamo sempre mantenuto le distanze in pubblico.
Non è una persona per bene e se qualcuno dovesse sapere che siamo grandi amici, probabilmente la mia carriera verrebbe infangata.
Nonostante ciò, mi aiuta ad organizzarmi con appuntamenti e altre cose.
"Ciao Giulio, dimmi tutto" - saluto felice.
"Siediti, non è una bella notizia" - mi avvisa.
D'improvviso sento un peso allo stomaco, mi siedo.
"Sto parlando di Marcus, il frontman dei Mumford" - continua Giulio - "oggi non ci sarà nessun incontro".
"Ah, ho capito...Quando hanno la disponibilità per fissare un altro appuntamento?" - Chiedo innocentemente.
"Davide, non ci sarà nessun appuntamento e nessun contratto. Si sono tirati indietro, hanno rifiutato" - conclude.
Sono incredulo, non trovo nemmeno le forze per spostare il telefono dall'orecchio, tant'è che deve essere Giulio ad attaccare la chiamata.
È come se un treno merci mi stia passando sopra, squarciandomi in due.
Non posso accettare così tanta crudeltà.
È tutto così ingiusto, mi ero creato mille aspettative diverse, me le avevano create loro, ora è tutto in ricordo che vola via come cenere.
Richiamo Giulio.
"Giulio ti chiedo solo di avvisarli che non collaboreranno con nessun artista che ho tra le mani, nessuno. Se non vogliono me, non avranno nemmeno i miei artisti" - urlo esausto.
"Okay, riferisco. Non te la prendere troppo Dav" - mi saluta.

Flego, Luglio 2022  13:45

Doc e Mary sono andati via in macchina, portandosi nel bagagliaio il cadavere e lasciandomi da solo con i poliziotti, nello studio in cui è avvenuto l'omicidio.
"Puoi darmi un documento?" - Mi chiede serio l'agente.
"Certo" - sorrido ed estraggo la carta d'identità dal portafoglio. Mentre gliela porgo noto un leggero tremolio nelle mie mani e prego che lui non riesca a percepirlo.
Scruta il mio documento e digita qualcosa nel computer, poi inizia a parlare.
"Bene Nicolò, si dà il caso che qui sia avvenuto un omicidio ed è il secondo giro di ronda che ci ritroviamo a fare. Per quanto dobbiamo continuare?" - Mi chiede pacato.
"Signor agente io non so nulla. Questo è semplicemente lo studio che io e il mio collega ci siamo costruiti, non è successo niente qui. Dovevamo collaborare con Marcus, è vero, ma non abbiamo la minima idea di cosa sia accaduto. Anzi, se mi permette, siamo disposti ad aiutare nelle indagini" - dico senza pensare.
"E il suo collega dov'è?" - Domanda sospettoso.
"Sta andando in vacanza con la fidanzata" - azzardo.
"Ha qualche prova di ciò che racconta?"
D'istinto prendo il cellulare e videochiamo Doc, dopo due squilli risponde.
Gli faccio un cenno impercettibile con gli occhi e spero che capisca che deve stare al gioco.
L'agente mi chiede di passargli il telefono e così eseguo.
"Bene lei è?" - Chiede.
"Io sono Andrea, il collega di Nicolò" - saluta.
"E come mai non è presente in studio? Lo sa che un vostro artista ci ha ricondotto qui per le indagini sull'omicidio di Marcus?" - Chiede con tono accusatorio.
"Guardi signor agente, purtroppo abbiamo avuto alcuni scazzi, mi passi il termine, con degli artisti poiché non volevano pagarci a lavoro finito. E sono certo che colui che vi ha condotti nello studio sia uno di quelli. Io non mi trovo là poiché sto andando a Firenze con la mia ragazza come può vedere" - inquadra Mary - "ma se ha bisogno di ulteriori chiarimenti sono disponibile".
L'agente sembra aver abboccato e, prima di chiudere la videochiamata, fa l'ultima domanda.
"Potreste dirmi il nome dell'artista che secondo voi ci ha condotto qui? La persona con cui avete litigato, intendo".
"Mah agente, con sicurezza non posso affermarlo...Tuttavia temo si tratti di Andrea Lattanzi, meglio conosciuto come Rolux. Potrei sbagliarmi ma ho il vago presentimento sia lui, anche perché un paio di settimane fa abbiamo discusso. Ora devo salutarla che iniziano le gallerie, qualora potessimo tornare utili per le ricerche del povero Marcus ci aggiorni" - saluta Doc.
L'ansia mi fa pulsare la gola, ho il terrore che tutto ciò risulti troppo sospetto. Invece, al contrario, il poliziotto mi sorride.
"Questi disguidi tra artisti portano fuori pista, si vede che siete due bravi ragazzi. Ecco qua il mio contatto, se aveste notizie o avvistamenti vi chiedo di aggiornarmi. Scusate per la prepotenza, buona giornata Nicolò" - mi sorride e fa cenno ai suoi colleghi che è tutto okay. Li vedo uscire dallo studio e prendo un respiro profondo.
E anche questa volta è andata.
Chiamo Doc che risponde subito, dopo 20 secondi la chiamata si interrompe. Vedo l'auto di Mary accostare vicino al marciapiede e corro per raggiungerla.
Salgo. Scappiamo.

Kesmo, Luglio 2022

Sono stato rilasciato dopo ore di inferno in quella centrale, fortunatamente hanno capito che non sono un ladro.
Io però, ho capito che ho un infame come amico.
Salgo sulla mia Alfa e inizio a guidare verso casa mia.
Mentre alzo la musica senza spostare lo sguardo dalla strada, un pensiero inizia a frullarmi in testa. Devo fargliela pagare.
Prendo la prima uscita e inizio ad accelerare non curandomi del limite di velocità. Continuo a guidare imperterrito finché arrivo sotto casa sua.
Suono. Non risponde. Suono. Non risponde. Suono. Il portone si apre.
Salgo le scale senza preoccuparmi del frastuono che provocano i miei piedi.
Sulla soglia della porta lo vedo e inizio ad aggredirlo.
Ci ritroviamo a terra e con i pugni che ci colpiscono in maniera alternata.
Riesco a liberarmi e ad alzarmi, gli tiro un calcio in pancia lasciandolo a terra e mi godo la scena di lui che si piega come un lombrico.
"Volevi incastrarmi brutto stronzo ma ti è andata male. Stai tranquillo che questo è solo un piccolo assaggio, la vendetta arriverà quando meno te lo aspetti. E in quel momento, sarà troppo tardi."
Non contento, gli sputo in faccia e me ne vado.

Mary, Luglio 2022

Sto guidando in compagnia di tre persone, due delle quali respirano ancora, l'altra invece è chiusa in un sacco nel bagagliaio. Ma tutto sommato va bene così.
In realtà non sappiamo ancora cosa fare.
"Ragazzi le cose sono due...O ci liberiamo del corpo dato che è rischioso girare a vuoto così...Oppure dobbiamo riuscire a capire chi è il killer e incastrarlo." - Ci avvisa Flego.
"Ma Mary tu con i sogni non sei riuscita ad ottenere altri indizi?" - Mi domanda Doc.
"Belli miei, sinceramente sto dormendo pochissimo, quindi no." - Rispondo imbarazzata.
Flego mi chiede di accostare alla prima farmacia disponibile e così eseguo.
Mentre scende e cammina verso il negozio io e Doc ci scambiamo uno sguardo dubbioso, poi ci accendiamo una sigaretta e la fumiamo in silenzio.
Sto inalando l'ultima boccata di fumo quando sento qualcuno che bussa sul  finestrino.
È Flego che sorregge un sacchetto in mano e mi fa segno di trasferirmi sui sedili posteriori.
Sono molto confusa ma eseguo senza lamentarmi.
Poi apre la portiera e si accomoda sul sedile, mi passa il sacchetto ed esordisce con: "Sono dei sonniferi, oddio...tranquillanti. Io e Doc ci alterneremo nella guida, tu hai il compito di rilassarti e dormire cercando di ottenere più dettagli possibili. Ce la possiamo fare ragazzi."- Conclude.
Sono un po' scettica ma annuisco e ingoio la prima pillola.
Mi addormento.
Sogno una telefonata tra Giulio e Davide.
Mi sveglio.
Siamo sull'autostrada in direzione Bologna.
Mi addormento di nuovo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11 ⏰

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