CAPITOLO 14

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Flego, Luglio 2022

È arrivata la polizia in studio e so che siamo fottuti.
Un cadavere, un omicidio, uno studio e un amico falso, è tutto ciò che mi rimane.
Ascolto ogni tonfo dei piedi di Doc mentre si dirige giù dalle scale, sento il rumore della porta dell'ingresso aprirsi e poi una voce sconosciuta: "Polizia, possiamo fare un giro di controllo?"
Rimango pietrificato con un nodo alla gola che si stringe sempre di più ogni secondo che passa.
Provo a ragionare ma non ci riesco.
Dopo qualche secondo realizzo che Doc stia conducendo i due poliziotti al piano sotterraneo, dove teniamo attrezzi e oggetti che non funzionano più.
Lascio il rancore altrove e connetto il cervello: afferro il sacco con il cadavere che Andrea aveva precedentemente spostato sotto la scrivania e inizio a tirarlo.
È molto pesante ma l'adrenalina e la responsabilità del doverci salvare mi fanno distrarre dalla fatica, inizio a scendere gli scalini e ad ognuno sento un rumore soffocato, quello del corpo che sbatte contro la rampa.
Arrivo fino alla porta che separa l'ingresso dal piano superiore e mi fermo per ascoltare le voci che man mano si fanno sempre più vicine.
Il panico mi assale e mi accovaccio in segno di resa, consapevole che tra un minuto sentirò il gelo delle manette.
Sento il rumore della porta sul retro che si apre: è Mary.
Lei, notando la scena, mi fa segno con la mano di uscire e così faccio.
Appena ho portato il sacco all'esterno accompagno la porta per non creare rumore ma non riesco a chiuderla completamente, ignoro questo piccolo dettaglio e capisco che sia meglio così, voglio evitare di creare baccano.
Quando mi giro Mary si trova di fianco alla sua auto con il baule aperto, con uno sguardo ci capiamo: prendiamo il sacco e lo carichiamo in macchina, chiudiamo gli sportelli e la vedo andare via.
È stato tutto così veloce che ci metto un minuto per realizzare, poi esco dal piazzale a passo svelto.
Entro in un negozio cinese fingendo di cercare qualcosa, non devo dare nell'occhio.
Dopo un quarto d'ora esco e decido di tornare in studio per capire la situazione.
Appena mi addentro nel vicolo noto Doc uscire dal retro.
Si siede a terra con le braccia appoggiate sulle ginocchia e, appena mi vede, un sorriso naturale si fa strada per il suo volto.
"Non so cosa e come hai fatto Nic ma grazie" - mi dice con la voce tremolante.
"Io ho solo portato il cadavere fuori" - rispondo.
"E ora dov'è?" - mi chiede con una smorfia di disapprovazione.
"In viaggio senza una meta sulla macchina di Mary, ci ha salvato il culo lei" - lo avviso.
Queste parole mi toccano nel profondo, se non ci fosse stata lei a quest'ora saremmo noi in viaggio, verso una centrale di polizia però.
E io l'ho cacciata via etichettandola malamente.

Mary, Luglio 2022

Sto guidando senza seguire una strada precisa con un cadavere nel baule, mi sento come in un film.
Sto attenta ad ogni semaforo e soprattutto a non commettere alcuna infrazione del codice della strada anche perché, se dovessero fermarmi, sarei fottuta.
Ho il cuore a mille e ho sempre avuto paura dei morti, ho sempre avuto paura delle foto che mia nonna teneva in casa dei parenti ormai deceduti, invece ora mi ritrovo a bordo di una scatoletta in compagnia di un cadavere.
Alzo un po' il volume della musica e cerco di non pensarci ma, mentre guido, i miei occhi puntano una volante della polizia poco più avanti.
Cerco di far finta di nulla ma ho l'ansia che mi mangia il fegato.
Il poliziotto mostra la paletta.
Sono da sola.
Ho un cadavere in auto.
Sono stata fermata.
Accosto.

Doc, Luglio 2022

Non posso credere che Mary abbia avuto l'impulso e la lucidità di farsi carico di una responsabilità così grande, sta rischiando la sua incolumità per noi e noi l'abbiamo resa uno straccio, soprattutto io per averle fatto male fisicamente.
I sensi di colpa avanzano facendomi avvampare le guance, rivolgo uno sguardo interrogatorio a Nic che annuisce: la chiamo.
La speranza inizia a morire lentamente ad ogni squillo lasciato a vuoto.
Attacco e ritento: segreteria telefonica.
Mostro il telefono a Flego e di conseguenza lui estrae il suo e prova a contattarla, nulla.
La paura che le sia successo qualcosa ci sta ammazzando lentamente, il terrore che possa essersi messa in pericolo per noi ci distrugge.

Giulio, Luglio 2022

Ieri mi sono divertito ad obbligare Mary ad avere un rapporto con me, non tanto per l'atto in sè, più per il motivo e la consapevolezza di poter esercitare il mio potere su una ragazza così fragile.
È da settimane che continuo a spaventarla e a tenerla in pugno, mi sento potente e soprattutto so come usarla.
Sto andando verso il suo appartamento nella speranza di trovarla, cammino a passo deciso e sento un sorriso maligno sul mio volto.
Provo ad aprire la porta ma è chiusa e chiave; busso ed urlo di farmi entrare ma non ottengo risposta.
Mi sto innervosendo e inizio a tempestarla di chiamate a cui mette giù di continuo.
Siccome non mi calcola, faccio uno squillo a Davide che mi risponde istantaneamente.
"Oh Davide devo parlarti di Mary" - gli dico.
"Vieni da me" - mi invita.
"Ci sarà da divertirsi" - lo avviso.
"Non vedo l'ora di saperne altre su questa mocciosa"- risponde.

Mary, Luglio 2022

Mi sono fermata sul lato della strada e sento le gambe tremare.
Controllo lo specchietto e vedo un poliziotto avvicinarsi alla mia macchina, prendo un respiro e abbasso il finestrino.
"Buongiorno signorina, favorisca patente e libretto" - dice con un accento napoletano.
Io mi chino per aprire il cassetto, prendo il necessario e glielo porgo.
Mentre si dirige verso la volante per fare accertamenti sento la testa esplodere.
Appena torna mi chiede il perché stessi viaggiando superando il limite di velocità e io, con una lucidità che non pensavo di poter avere, rispondo che un mio amico si sia sentito male.
Lui mi guarda dubbioso per qualche secondo e io provo a nascondere l'ansia, poi mi restituisce i documenti e mi fa segno di andare.
Io gli sorrido e lo ringrazio con un cenno del capo, dopodiché accendo la macchina e mi allontano.
La mia attenzione viene catturata dallo schermo del telefono che si accende lasciandomi la schermata delle chiamate con il nome "Flego".
Devo tornare in studio.

Flego, Luglio 2022

Io e Doc siamo in panico e, mentre iniziamo a pensare al peggio, sentiamo il rumore delle ruote che schiacciano la ghiaia, riconosciamo la macchina di Mary.
Una sensazione di pace si espande nel nostro corpo.
La vedo scendere e ha il viso paonazzo, inizia a raccontarci di come abbia scampato il disastro.
Doc mi rivolge uno sguardo e d'istinto la abbracciamo.
Questo abbraccio dura una ventina di secondi ma ne vale la pena.
Ci eravamo divisi perché nessuno si fidava degli altri ma questa è la conferma che gli unici di cui possiamo fidarci siamo noi 3.

Davide, Luglio 2022

Faccio entrare Giulio a casa e il suo sorriso a 32 denti mi fa scappare una risata.
"No zi ieri sera non sai come è andata" - mi dice sollevando le sopracciglia.
"Ancora?" - gli dico con un tono di rimprovero ma in realtà spero che sia quello che penso.
"Eh già, tremava dalla paura" - mi confessa.
"Ottimo" - gli rispondo compiaciuto.

Kesmo, Luglio 2022

Sto lavando le mani facendo attenzione al taglio sul palmo, l'acqua calda mi fa provare un dolore tremendo che provo a respingere tramite le smorfie del viso.
Forse devo imparare ad impugnare meglio i coltelli.

UN DELITTO DA SOGNO - NOSAINTZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora