Chiusa nella mia stanza spazzolavo i capelli bagnati davanti lo specchio e, mentre maledicevo quelli che rimanevano impigliati tra i dentini, inchiodai le iridi al riflesso che vedevo: il mio
Le lentiggini chiarissime erano messe in risalto da una leggera abbronzatura che risaltava anche il verde acqua delle mie iridi. I ricci erano più scomposti del solito, ma avevo usato una lozione particolare che li aveva resi più morbidi e lucenti.
Mi sentivo debole, provata. Quel contatto così intimo con Malakay mi aveva lasciato segni infernali. Bruciavano ancora dove la sua pelle aveva preteso la mia, sotto la leggera vestaglia blu che avvolgeva il mio corpo.
Posai la spazzola, poggiai i palmi sul viso rovente, continuai a fissare la mia figura eccitata riflettersi allo specchio chiedendomi cosa diavolo mi stesse succedendo, ancora.
Solo gli dei sapevano cosa avrebbe potuto farmi se Raith non fosse arrivato in tempo.
Ero confusa, disorientata. Continuavo a domandarmi come fosse possibile che quell'essere mi ronzasse costante in testa. Il suo sguardo, così affascinante, penetrante, profondo e crudele mi stava tormentando. Lo vedevo ancora davanti a me, si rispecchiava nella mia stessa figura.
Terrorizzata ma, allo stesso tempo, eccitata dal pensiero di quelle braccia intorno al mio corpo e dei suoi occhi posati sulle mie forme.
Solo gli dei sapevano cosa avrei potuto fare io.
Distratta dai quei pensieri, non mi accorsi della presenza alle mie spalle.
«Devi essere impazzita! Non trovo altre scusanti per giustificare il tuo comportamento sconsiderato» blaterò Killian, cercando di mantenere un decoro.
La sua presenza mi fece perdere uno dei miei soliti battiti.
Stretto in una camicia bianca e degli strani pantaloni che viravano all'azzurro, stava lì, con l'aria sognante e il polso da duro, a canzonarmi sulla mia scappatella mattutina.
«Che sarà mai, Killian. È andato tutto come doveva, hai visto anche tu. Lantus sta bene, Raith sta bene e... anche io sto più che bene», risposi al rimprovero senza scompormi.
«Hai avuto la fortuna di avere Raith al tuo fianco. Ha dovuto abbatterlo, altrimenti, con i poteri appena ritrovati, non avreste avuto via di scampo contro Malakay. E ringrazia che si fosse distratto, in qualche modo, e che non abbia percepito il volere del Killiuk. Non oso immaginare cosa avrebbe potuto farti.»
Lasciai la spazzola sulla specchiera prima di alzarmi e raggiungerlo con passo elegante e seducente.
«Cosa, Killian? Cosa avrebbe potuto farmi?» chiesi con l'intento di non avere alcuna risposta, ma la voglia incomprensibile e sfacciata di provocarlo.
Arrivai a un centimetro dal petto e, il suo corpo, che sovrastava il mio, non aveva segni di cedimento, ancora. Mi osservava senza desiderio, con un velo di disgusto misto a rabbia che avrebbe potuto fare arrossire di vergogna perfino le pareti della stanza, ma non me o almeno, non in quel momento.
«Cosa vorresti fare, ragazzina?» Si fermò perplesso con un sopracciglio incurvato che mostrava ogni suo dubbio.
«Io mi sto chiedendo, invece... Cosa vorresti fare tu... con me?» domandai più a me stessa che a lui, azzerando la distanza.
Con una mano afferrai la sua nuca per portarlo a scaraventarsi sulle mie labbra.
Non ci riuscii, fece forza. Mi allontanò senza eleganza, facendomi sentire umiliata e desiderosa delle sue attenzioni, come un cagnolino davanti al suo padrone.
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Behind The Soul-La libertà dietro ai suoi occhi.
FantasiaAledis Biell è una ragazza che adora profondamente la sua famiglia. Lei non crede nall'amore, nelle favole, nella vita, ma non per delusioni passate come si potrebbe facilmente pensare. Ha smesso di crederci quando qualcuno ha portato via da lei l'u...