Trovavo meraviglioso il fatto che Raith avesse pensato di portarmi in quel posto incantato. Lo stesso che, qualche giorno prima, mi aveva fatto incontrare Malakay.
Le acque sembravano quasi finte. La cascata che cadeva nel lago giocava con i colori rilasciando nell'aria sfumature unite a gocce di pioggia fine che schizzavano dal salto di quella massa.
La spuma che si formava nell'impatto aveva qualcosa di mistico. Risaliva in superfice con i colori dell'argento che riflettevano il sole.
Di sicuro mi sarei concessa il bagno che mi era stato negato dalla presenza di quelle due figure che avrei voluto non incontrare.
«Bene, Aledis. Mettiti più comoda che puoi.»
Non me lo feci ripetere due volte e iniziai a svestirmi dai primi indumenti.
Per prima cosa, tolsi gli stivali. Non sopportavo quei marchingegni da soffocamento dei piedi. Sentire le dita nude sul manto erboso era una sensazione divina.
Gli occhi di Raith erano puntati su di me, confusi, mentre mi spogliavo. Slacciai il bustino sopra la tuta aderente che, dietro la schiena, presentava una chiusura lunga e dentata. Un braccio piegato sul retro passava dal fianco; l'atro, da sopra la testa, cercava di agganciare il pezzo di metallo. Stavo seriamente litigando.
«Puoi?» Mostrai a Raith quel coso complicato, facendo cenno di aiutarmi ad abbassarlo.
«Cosa vorresti fare, scusa?» chiese scettico.
«Cosa ti sembra che voglia fare? Togliere la tuta, no! Che domande» risposi con sarcasmo.
«Ah, sì!? Spiegami, Aledis, la tua idea di comodità sarebbe quella di allenarti completamente nuda?»
«No di certo, ma sono intenzionata a farmi un bagno. Resterò in intimo, non preoccuparti, amico.»
«Forse non ci siamo capiti, siamo qua per allenarti, non per sguazzare in acqua. Serve concentrazione, soprattutto perché hai la tendenza a distrarti facilmente e non mi sembra il caso di dartene modo.»
Raith aveva assunto un'espressione da maestrino del "so tutto io" e, mentre cercava di convincermi a non farlo, ero già in acqua con tutta la tuta.
«Aledis, Killian non sarebbe d'accordo» blaterò quelle parole che per me non avevano alcun senso.
Il mio unico pensiero era quello di rinfrescarmi in quelle acque morbide e crogiolarmi sotto quel sole estasiante.
«Spero tu stia scherzando, Raith! Forse non hai ben inteso quanto mi possa fregare del parere del Signore tuo padrone. Vuoi che mi alleni? Lo farò, anzi, lo faremo, insieme, in acqua.» Sorrisi maliziosa porgendogli la mano che chiedeva con un cenno, al Killiuk, di avvicinarsi.
«Lo sai che tu non stai bene, vero? Dovresti prendere la cosa con più serietà. Lui vorrebbe-»
«Non me ne frega niente di lui» urlai bloccando le sue parole. «Lo vuoi capire? Quello che lui dice, per me, non ha alcun peso. Lui mi ha ceduta e, in tutta sincerità, sto anche cercando di farmi venire un'idea per non tornare.»
La rabbia e il panico s'impossessarono di me quando mi resi conto che, sì, lo stavo facendo davvero. Non lo avevo detto per avere una reazione di Raith, avrei preferito non dirglielo in quel modo, ma continuava a discutere dei desideri di quell'idiota e non riuscii proprio a tenere a freno la lingua.
«Aledis, cosa stai dicendo?» chiese in una domanda che non voleva risposta. «Non permetteremmo mai che il soggiorno da Malakay si prolunghi più del dovuto.» Assunse un'espressione contrita che difficilmente avrei potuto decifrare.
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Behind The Soul-La libertà dietro ai suoi occhi.
FantasiAledis Biell è una ragazza che adora profondamente la sua famiglia. Lei non crede nall'amore, nelle favole, nella vita, ma non per delusioni passate come si potrebbe facilmente pensare. Ha smesso di crederci quando qualcuno ha portato via da lei l'u...