Mi giravo e rigiravo nel letto, spiegazzando lenzuola di seta morbida su lembi di pelle scoperta.
Non riuscivo a prendere sonno al suono rimbombante di quelle parole.
Anche Malakay ha il diritto di averti!
Per quanto palese fosse il mio desiderio di lui, quella stessa frase mi portava ad essere nervosa e contrariata.
Con quale coraggio si arrogavano il diritto di decidere di chi fossi?
Essere proprietà di qualcuno non era mai stato un mio desiderio nascosto. Io appartenevo solo a me stessa.Stavo scontando una pena dovuta a leggi che neanche conoscevo, ma lo avevo accettato senza troppe lamentele.
Avrebbero dovuto ringraziare il mio essere matura e devota alla famiglia. Avrei potuto pestare i piedi, urlare, fare uscire le viscere di fuori. No, io dovevo controllarmi, invece. Dovevo imparare a gestire l'emozioni che sembravano essere più forti di prima che il potere s'impadronisse di me. Era come poterle toccare, ascoltare ma, allo stesso tempo, non riuscendo a controllarle, implodevano per poi esplodere all'esterno.
Il Potere.
Ancora non ci credevo, ma davvero doveva essere il mio. Lo avevo visto con i miei occhi lasciare le mie dita, facendomi tremare. Avrei iniziato ad avere le mie risposte il mattino seguente e ciò mi portò a fremere per l'arrivo di quell'attimo.
Non chiusi occhio, neanche per un secondo.Il nervosismo per l'incontro del giorno prima e l'emozione per la nuova avventura che mi avrebbe portato a conoscere la mia vera me o cosa fossi in grado di fare, mi elettrizzava.
Dopo essermi preparata, diedi uno sguardo alla mia immagine riflessa nello specchio. Vestita con una tuta nera tanto aderente da fasciarmi le curve e i capelli legati in una coda alta, facevo la mia bella figura.
Raggiunsi Raith in giardino come avevamo programmato ma, ad aspettarmi, non c'era lui.
«Buongiorno, dormigliona.»
Killian mi salutò con il suo fare superficiale.
«Buongiorno un cazzo, non ho chiuso occhio, altro che dormigliona» risposi con stizza, nervosa per la mancanza di sonno.
«Che signorina! Complimenti per il linguaggio!» mi canzonò prima di continuare a blaterare. «Non hai chiuso occhio e riesci comunque ad arrivare in ritardo? Prevedo grosse sorprese dovute alla tua capacità» rise senza ritegno.
«Quale capacità?» chiesi adirata con le mani appoggiate sui fianchi, cercando di sovrastare la sua risata.
Fece il gesto di asciugare una lacrima per lanciarla nella mia direzione.
«La tua amabile capacità di essere... un completo disastro, cappuccetto» sentenziò prima di voltarmi le spalle e fare delle carezze a una particolare peonia.
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Behind The Soul-La libertà dietro ai suoi occhi.
FantasíaAledis Biell è una ragazza che adora profondamente la sua famiglia. Lei non crede nall'amore, nelle favole, nella vita, ma non per delusioni passate come si potrebbe facilmente pensare. Ha smesso di crederci quando qualcuno ha portato via da lei l'u...