5) 2024, progetti futuri

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Gennaio 2024

“Manu, posso respirare?”

“No”

Un sospiro, quello di Simone, prima di incamminarsi verso il bagno con addosso il suo fidanzato aggrappato dietro la schiena, con le braccia attorno al suo collo e le gambe che gli circondano la vita.

Un sospiro fasullo, che nasconde il sorriso che ha da quando Manuel è tornato a Roma definitivamente e le sue giornate sono migliorate con la sua presenza costante.

Davanti allo specchio del bagno cerca di lavarsi i denti, facendo ogni tanto dei piccoli salti per non far cadere l’altro che nel frattempo è sempre più aggrappato a lui e lo fissa dal riflesso.

“Simò piano con sti saltelli, se no poi ti devo scopare un’altra volta”

“Se non la smetti di fare il coglione, ti butto a terra!”

“Sei noioso, uno non può nemmeno più stare in braccio al fidanzato suo…” si lascia andare con i piedi a terra, liberando Simone da quel peso che poi in fondo peso non era. Non si allontana, però, perché si butta tra le sue braccia facendolo sorridere e istintivamente alzare un braccio per stringerlo a sé mentre continua a spazzolare i denti.

“Siamo carini” sussurra Manuel.

“Dai, sì… niente male. Io più di te!”

“Ovvio. Io lo dico senza problemi, mica so come te che te guardi allo specchio de continuo!”

“Non è vero, menti sapendo di mentire! E comunque devi sistemarti le sopracciglia!”

“No, non mi obbligherai a questa tortura”

“Invece sì. Vieni!” Simone passa l’asciugamano sulla bocca per asciugarsi, e tira fuori dal mobiletto una pinzetta che per Manuel è un incubo a cui sa che alla fine cederà perché non ha scelta.

“Me fai male, con sta cosa”

“Smettila di fare il bambino, devo solo sistemartele e togliere i peli superflui”

“Ma stanno bene dove stanno, guarda che fregno che c’hai accanto! Vado bene anche così!”

“Non metto in dubbio il fatto di avere il fidanzato più bello di Roma, d’Italia e del mondo intero, ma non scappi lo stesso!” lo trascina di peso con sé, non curante delle lamentele dell’altro che sono sempre le stesse e smettono di esistere ogni volta nell’esatto momento in cui Manuel realizza di non poter combattere contro Simone per certe cose. Per nulla, in verità, perché lui uno più testardo di Simone non crede di averlo mai conosciuto nella sua vita. Per queste cose non ha problemi, prova a resistere un po’ e poi si arrende lasciandogli fare tutto ciò che vuole perché alla fine averlo a pochi centimetri dal suo viso, con la luce naturale che proviene dalla finestra mentre è in piedi davanti a lui che invece è seduto e immobile, gli sembra sempre una visione da non poter perdere.

Vederlo concentrato lo fa sorridere perché Simone non lo sa, ma corruga ogni volta la fronte e apre leggermente le labbra come se da quei movimenti dipendessero le sorti di un’opera d’arte.

“Ce ne andiamo a vivere insieme?”

“Non dire cazzate…” Simone lo ha guardato solo per un secondo, per poi fingere di continuare a sistemare quelle sopracciglia anche se non sarebbe più in grado di proseguire senza palpitazioni. Vivere insieme è ciò che desidera di più al mondo, soprattutto in questo momento e dopo aver capito che le giornate senza Manuel hanno un sapore diverso.

Però non gliel’ha detto mai, perché ha sempre avuto paura che fosse troppo presto, soprattutto da un punto di vista economico. 

“Non è una cazzata. Voglio addormentarmi ogni sera accanto a te e svegliarmi ogni mattina accanto a te”

BROKEN [Simuel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora