19) 2026, un mago e due supereroi [Fine]

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Maggio 2026

"Nello zaino ci sono i cambi e ci sono anche delle pizzette perché quando esce da scuola ha sempre fame, alla mensa mangia poco... ah, e se stasera dice di volere l'hamburger la risposta è no perché l'ha mangiato ieri sera e potrebbe mentire spudoratamente per non mangiare altre cose"

Alice è arrivata correndo, con il fiatone e con l'ansia di essere in ritardo. Con i suoi ricci neri sempre perfetti nonostante la corsa, il trucco leggero, l'abbigliamento di chi ci tiene molto ad essere impeccabile.

"Non ti fidi?"

Simone le sorride ironico, mentre lei lo guarda scuotendo la testa. "Mi fido di voi. Non mi fido di quel nano malefico che dice bugie a destra e manca"

"Chissà da chi ha ripreso..." scherza Simone, facendola ridere.

"Vado, altrimenti faccio tardi"

"Sì, vai. Grazie, Simo..."

Le sorride, avvicinandosi per lasciarle due baci sulle guance, e saluta anche Gabriele. Da quando si è trasferito anche lui a Torino, Alice ha subito cercato di aiutarlo parlando con il suo compagno e convincendolo a dargli un'opportunità nella sua azienda.

Quando Simone si è licenziato dall'agenzia di Roma, Sandro non l'ha presa benissimo e a lui viene ogni giorno da ridere al solo pensiero di quella che sarebbe la reazione del suo ex capo se solo sapesse per chi sta lavorando ora.

È grato ad Alice che si è dimostrata esattamente come lui aveva previsto: intelligente, disponibile e solo un po' esigente sull'educazione di suo figlio, ma non ha mai fatto sentire Simone di troppo, anzi gli ha da subito permesso di restare anche solo con lui quando ce n'è stata la necessità.

Adesso però è la prima volta che Simone va a prenderlo da solo all'uscita di scuola, e anche se finge che non sia così è un po' agitato all'idea di passare più tempo del solito con Tommaso.
Però è felice per tutto: per se stesso, per il bambino, per Manuel che non fa altro che ripetergli quanto avesse aspettato un momento simile.

Torino alla fine non gli sembra male, in questo mese ha cercato di ambientarsi il più possibile nonostante Roma gli manchi per tante cose; tantissime, a dire la verità, ma a Torino c'è la sua vita: c'è la persona che ama, e questo basterebbe, ma c'è perfino quel bambino che sta imparando ad amare sinceramente. Con calma, a piccoli step, ma con l'attitudine giusta che è arrivata solo quando ha smesso di fargli male il solo pensiero e ha iniziato a vedere tutto come un percorso probabilmente non perfettamente in discesa, ma percorribile.

"Tommy! Sono qui!"

"Simo!"

Tommaso vorrebbe correre verso di lui, ma la maestra lo ferma perché deve accertarsi che non scappi in strada da solo.

"C'è Simone! È il fidanzato del mio papà!"

Alice aveva avvisato le maestre quando la mattina lo aveva accompagnato a scuola, e Tommaso lo indica euforico. Simone saluta con una mano la maestra, e aspetta che Tommy corra verso di lui con il sorriso sulle labbra e uno zaino più grande di lui dietro le spalle.

"Dai a me lo zaino, perché dobbiamo andare a piedi fino a casa!"

"Ma tu ne hai già due!"

"Non fa niente, sono leggeri per me!"

Sistema meglio il suo zaino da lavoro dietro le spalle, poi quello che gli ha portato Alice su una sola spalla e infine lo zaino di scuola nella mano sinistra.
Camminano sul marciapiede verso casa, e istintivamente Tommaso gli afferra la mano com'è abituato a fare con i suoi genitori.

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