16- Compromessi

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"Si dice che fare compromessi sia l'arte di chi regna.
Si dice che i compromessi siano affari che non riguardano gli amici, bensì gli avversari.
Niente di più comune del compromesso circola nei meandri aristocratici e non c'è niente di più complesso che gestirlo.
Eccovi, dunque, alcuni consigli da parte dell'autrice su come comportarsi di fronte ai compromessi.
Numero uno: Accettateli!
Numero due: Non tutti.
Numero tre: Non subito, (fate penare), e non sempre.
Numero quattro: pensate a come vi farebbero sentire in futuro se qualcuno ne venisse a conoscenza.
Numero cinque: se la cosa vi disgusta non accettateli.
Numero sei: se non avete scelta, prendetevi un antiemetico, fatevi passare la nausea e stringete la mano al nemico.
Numero sette: pregate perché nessuno lo venga a sapere.
Annota e medita questi punti, cara aristocrazia. Perché questi punti non trovano applicazione ai soli affari, ma anche all'amore.

Essere innamorati, o peggio sposati, significa infatti scendere continuamente a compromessi!"

High Society News - 30 Dicembre 9 am

***

Quella notte avevo dormito a occhi aperti. Non avevo fatto altro che pensare a quello che era accaduto in quella camera oscura. A me e Friedrich, a quella pace assoluta, a quel batticuore indescrivibile, a quella sensazione di avere il mondo tra le mani. Era stato meraviglioso, così tanto da restare sveglia quasi tutta la notte a fantasticare il prosieguo di quel momento. Friedrich sull'impronta poteva sembrare una persona molto impostata, troppo seria, quasi monotona. Invece, conoscendolo giorno dopo giorno, mi stavo rendendo conto di quanto fosse un uomo pieno di sorprese, di lati lucidi e controllati, quanto di lati fatti d'istinto e spirito d'iniziativa. Era un uomo capace di innamorarsi e restare innamorato per dieci anni della stessa persona. 

"Scioè, ti ha scattato quella foto diesci anni fà?"

"Capisci perchè non ho dormito?"

"Oh..." sospirò, incredulo e subissato da una valanga di romanticismo. "Quell'homme, Daphne, c'est la conquista del secolo. Sto cominsciàndo a invidiarti!"

Ridacchiai. "Io non faccio che pensare a cosa ho fatto di buono nella vita per meritarmelo. E' incredibile!"

"Sgià." fece sarcastico. "Me lo chiedo pure io!"

"Cretino!"

Ridemmo come due deficienti ed io continuai a mettere in fila un piede dietro l'altro per lasciare una fila dritta di impronte sulla neve. La colazione era finita da poco ed io avevo avuto bisogno di una boccata d'aria fresca e di un pò di tempo al telefono col mio amico Raùl per raccontargli i tumulti del mio cuore.

"E dimmi..." tossicchiò leggermente. "Vi siete fermati all'indumento superiore?"

Scossi la testa, mentre sorridevo come una scema, col telefono attaccato all'orecchio. "Si."

"Niente esplorazioni extra?" continuò ancora, poco convinto.

"No."

"Nemmeno una toccatina?"

"Raùl!" lo rimproverai, mentre sentivo salire il sangue alla faccia. "Niente toccatine." ripetei, imbarazzata. "Per lo meno, non volontarie."

"Oh, oh, oh, oh!" rise di tutto gusto ed io feci la stessa cosa, ma sotto al naso e silenziosamente. "Lo sapevo!"

"Niente di trascendentale." premisi, prima che si facesse film mentali. "Solo..." sospirai ardentemente. Al solo ricordo di quelle sensazioni mi ripartiva la frenesia notturna. "Sai, stretti stretti, contro il muro, beh..."

La Stilista || Today's Bridgerton Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora