"I nodi vengono sempre al pettine.
E' la natura, gente,
l'amara legge della vita.
Qualsiasi siano i tentativi di nascondere una verità,
quest'ultima troverà sempre il modo di affiorare e di farlo nel modo più brutale e meno consono possibile.
E' per questo, cara aristocrazia, che HSN ti invita a rivelare le tue trame prima che possano essere degli articoli a svelare al mondo la tua iniquità.
C'è qualcuno, un traditore nell'ombra, una persona insospettabile che nasconde qualcosa di sconvolgente. Fatti avanti, chiunque tu sia,
perché se non sarà la propria volontà sarà la volontà di notiziari meno inclini alla correttezza a macchiare la sua reputazione.
HSN rispetta i segreti.
Ma non per sempre."High Society News - 28 Dicembre 1pm
***
Toc, toc, toc
"Avanti!"
La porta dell'ufficio del Re si aprì e fece capolino nella stanza il suo funzionario reale, Arnold. Ernst alzò gli occhi da un plico di delibere parlamentari che stava visionando per costatarne la validità e approvarle. "Non ho ancora finito, me ne mancano una decina." lo anticipò sapendo di essere in leggero ritardo con la tabella di marcia.
"Non sono venuto a farvi fretta, maestà." lo informò soprendendolo. "Avete ancora mezz'ora prima della riunione col primo ministro. Siete perfettamente in orario."
Ernst se ne compiacque e tornò con gli occhi sui fogli. "E allora?"
"Fuori c'è vostra figlia che vorrebbe parlarvi." annunciò il funzionario. Ernst decretò la validità dell'ennesima delibera e la firmò con la sua stilografica personale per poi apporre sopra il timbro reale. "Posso farla entrare?"
"Anne o Emma?" chiese passando alla prossima delibera. Forse avrebbe potuto finire anche in anticipo.
"Anne, maestà."
Ernst staccò gli occhi dalle delibere, colpito. Che sua figlia Anne venisse a interrompere i suoi doveri d'ufficio era alquanto inusuale. I suoi figli, quelli cresciuti con lui, sapevano benissimo che durante le sue ore burocratiche non tollerava interruzioni. Doveva essere successo qualcosa di importante per richiedere udienza in quel momento. "Falla entrare." acconsentì, sentendosi leggermente preoccupato.
Arnold annuì e obbedì, in men che non si dica sua figlia Anne entrò nel suo invalicabile ufficio ed Ernst chiese con un'occhiata al suo funzionario di lasciarli soli. Anne avanzò verso la sua scrivania lucidissima e si accomodò su una delle due poltrone in pelle color borgogna. Si schiarì la gola e perse tempo a esprimersi. "Scusami se ti ho interrotto, papà. So della riunione col primo ministro." premise. "Sarò sintetica."
Suo padre mollò la stilografica nella boccetta di inchiostro e si appoggiò allo schienale della sua poltrona, congiungendo le mani sull'addome. "Ti ascolto."
Anne inspirò, con una certa insicurezza che Ernst le aveva visto raramente addosso, e poi espirò, decisa a parlare. "Hai intenzione di buttare fuori dal paese Simon Hastings?" chiese a bruciapelo.
Ernst rimase a fissarla, senza emettere ne suono ne movimenti. Passarono diversi secondi ed Anne si mosse irrequieta sulla poltrona in attesa di una sua risposta. Sbloccatosi dalla sorpresa che gli aveva procurato quel quesito, il Re batté le palpebre e fissò la figlia con una serietà da mal di pancia.
"Posso sapere perché me lo chiedi?"
Anne deglutì e ponderò le parole. "Perché è un argomento di mio interesse."
Suo padre la guardò di traverso. Se c'era una persona con cui non poteva usare giri di parole, quello era Ernst Hannover. "Non è questa la risposta giusta, Anne."
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La Stilista || Today's Bridgerton Vol.2
FanficDaphne Bridgerton ha tutto. Una grande e nobile famiglia, una carriera brillante come miglior stilista d'Europa, un carattere adorabile ed una bellezza straordinaria. E come se non bastasse, un principe affascinante completamente ai suoi piedi. Si p...