"Versamene un altro!"
"Milord, è già al sesto bicchiere!"
"Un altro, Vinny. Adesso!"
Il barista sbuffò e andò a raccattare la bottiglia di whisky ormai mezza vuota. Guardò negli occhi il suo cliente nella speranza di trovare in lui un minimo di ragionevolezza, ma invano. Sospirò e versò il settimo bicchiere. "Ecco a lei."
Lo afferrò e lo tracannò con una velocità sconcertante. Più andava avanti e più preoccupante diventava la voracità con la quale mandava giù tutta quella roba. Era diventato un recipiente d'alcol quell'uomo. "Lo hai annacquato?"
"No, signore."
"E allora perchè sa di niente?"
"Perchè ormai è ubriaco?"
"Non sono..." singhiozzo, barcollò sullo sgabello e si aggrappò al bancone per non cadere. "...u...bri-aco."
"No, nient'affatto. Sta solo traballando, balbettando e fra poco vomiterà pure l'anima!"
"Non..." scosse l'indice. "Non si tratta così un... Hastings!" biascicò completamente andato. "Ho contatti con la corona di due paesi e posso far chiudere questo bar in meno di mezzo..." si trattenne per un altro singhiozzo. "...mezzo m..." strizzò gli occhi e tentò di respirare a fondo "minuto!"
"Performance commovente, signore!" lo prese in giro il barista. Con ogni probabilità l'indomani non avrebbe ricordato niente, dunque poteva permettersi di deriderlo e scherzarci quanto gli pareva. "Suo padre di sicuro rimarrebbe toccato!"
"Mio padre è un bastardo!"
"Lo ha già detto."
Lo ripeteva ogni volta che finiva in quelle condizioni. "Un bastardo senza cuore." citò la frase completa.Annuì e si appoggiò la testa al bancone, incapace anche solo di tenerla su. "Tu si che mi capisci." mormorò accovacciato sulle braccia come un bambino assonnato. "Per liquori sei scarso, ma sei un brav'uomo!"
Vinny, il barista, rise. "I miei liquori sono i migliori del quartiere!" lo imbeccò lavando alcuni bicchieri usati lasciati sul bancone. "Ma si, ho un tocco speciale con le persone. Fiuto problemi in un secondo!"
"Allora conosci i miei!" alzò gli occhi, il figlio del Duca, mezzo imbronciato. "Io ne ho troppi!"
"E molti se li crea lei stesso!"
"Non è... v-ver-o."
"Oh, si." ribattè bonariamente Vinny. "Sarebbe potuto essere felice a quest'ora!"
Simon Hastings rise. O per lo meno ci provò e venne fuori qualcosa di pietoso. "E come?" fece ironico. "La felicità mi evita come fossi un'appestato."
"E' lei ad evitarla." ribattè passando una pezzuola sul legno del bancone. "E sa di cosa parlo. Anzi, di chi parlo."
Proprio in quel momento, sulla tv appesa in alto, sopra alle mensole dei liquori, dietro le spalle del barista, le notizie di gossip si fermarono sull'argomento più caldo degli ultimi mesi. Simon rimase a fissare quell'immagine. Quella foto. Quella donna. La mandavano sempre. Le era venuta molto bene, ricordava ancora quando glie l'avevano scattata. A Parigi. Ricordò anche quanto radicalmente fossero cambiate le cose da allora. Anche Vinny si girò e alzò gli occhi per guardare il notiziario, sospirò e scosse la testa prima di tornare a sciacquare i bicchierini.
"Poteva essere lei al posto di quell'uomo."
"Sta zitto, Vinny!"
"E potrebbe ancora sperare di esserlo!"
"Taci, ti prego."
"C'è ancora tempo!"
"Si sta per sposare!" battè una mano sul tavolo, tentando di drizzarsi. Era diventato il relitto di sè stesso. La vergogna della sua famiglia. L'indecenza della giovane nobiltà inglese. Il disgusto di suo padre e la delusione di sua madre. "Le farà la proposta a Natale, ne parla mezzo... mondo!"
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La Stilista || Today's Bridgerton Vol.2
Fiksi PenggemarDaphne Bridgerton ha tutto. Una grande e nobile famiglia, una carriera brillante come miglior stilista d'Europa, un carattere adorabile ed una bellezza straordinaria. E come se non bastasse, un principe affascinante completamente ai suoi piedi. Si p...