Sono ormai più di due settimane che vivo a Londra e ancora sono disoccupata, non ho amici eccetto mia sorella, e non ho questa gran dimestichezza con l'inglese. Solo poco più di un anno fa avevo un buon lavoro, un fidanzato e due genitori sui quali poter contare sempre e comunque. Sinceramente non vedevo il mio futuro in questa città offuscata dalla nebbia, ma dopo la forte operazione di convincimento che ha adottato mia sorella per raggiungerla ho ceduto e sono sbarcata nel regno della famigerata Queen Elisabeth. Mi manca la Spagna, mi manca Barcellona, mi manca il calore e la passione della gente mediterranea, il sangue caldo, il buon cibo. Da quando sono qui, ho notato freddezza, indifferenza e tanti cieli grigi .Beh ormai ci dovrò fare l'abitudine. Nuovo inizio. Nuova vita. Nuova città. Nuovo clima. Aggiungiamo anche convivenza con mia sorella e ho già detto tutto. Interrompo il mio monologo interiore davanti allo specchio e mi infilo il piumino. Siamo ad aprile ma qui fa un freddo cane. Io odio, odio e odio il freddo. Mi sarei dovuta trasferire alle Seychelles, o alle Maldive o qualsiasi altro posto in cui faccia caldo tutto l'anno. Mi schiaffeggio mentalmente per darmi una mossa, afferro la borsa e apro la porta.
"Vado al market"- strillo a mia sorella che è intenta a tagliare i poveri capelli rosso fuoco della sua testina di prova. Domani dovrà presentare un nuovo taglio al suo titolare-amico Marcus Logan.
"Hai bisogno di qualcosa?- ho paura della sua risposta,ma non posso fare a meno di chiederlo
"Certo che si cara sorellina! -arriva sul pianerottolo sfoderando un paio di forbici dentati e un pettine sottile.- Allora...vediamo... quei magnifici brownies al cioccolato dell'altra volta, gli assorbenti, il bagnoschiuma che è finito, e qualcosa da mangiare per stasera che ovviamente dovrai cucinare tu perché non posso perdere la concentrazione .... ah dimenticavo il caffè..ma non questo inglese, prendi uno italiano!"
"Ma il caffè italiano lo vendono solo da Clifford, e ti ricordo che è a cinque isolati da qui."
"Eh cosa c'è di male, ti fai una bella passeggiata ... tu adori camminare, mi dovresti ringraziare visto che ti sto dando l'occasione di fare qualche chilometro per mantenerti in forma."
"Per caso mi stai dicendo tra le righe che sono ingrassata?!"
"Forse qualche etto lo hai preso, mi sembra che il tuo sedere sia più gonfio del solito."
Ora la uccido con le sue stesse forbici –" E' normale che mi vedi gonfia sto aspettando il ciclo! E a differenza di te io vado a correre tutti i giorni, non mi stravacco sul divano quando torno a casa."
" Siamo diverse sorella! Ricorda, il mondo è bello perché è vario"
" E comunque, per la cronaca adoro camminare ma odio la metropolitana londinese, e sai bene che sono 5 fermate da qui!"
"Come la fai tragica, la metropolitana è un ottimo mezzo per ascoltare i discorsi degli altri e allenare le tue orecchie e il tuo cervello , visto lo stato comatoso che ha tua capacità di comunicazione in inglese."
"Ok basta... vado da Clifford... Eh poi il mio inglese non è cosi male, forse solo un po' arrugginito. Credo che mi fermerò a prendere un caffè al parco per rilassarmi un po', quindi se farò un tardi non chiamare i gendarmi ok?"
"Ok sorellina...ma fa attenzione...Londra non è come il nostro bel paesino di provincia..."
"Ti ricordo che ho vissuto per due anni a Barcellona, che sono più vecchia di te e che so badare a me stessa. Quindi evita di vestire i panni di mamma, lei basta e avanza."
"Ok ok. Ora vai che mi sto deconcentrando."
Io e mia sorella siamo completamente agli antipodi, delle volte mi chiedo come fa a scorrere lo stesso sangue nelle nostre vene. Lei bionda, alta e magra come un grissino, io castana, 1,55 cm di altezza e formosa. Solo i nostri occhi sono uguali, nocciola con delle pagliuzze dorate, eredità gentilmente concessa da quel gran strafigo che era nostro padre. Mi si stringe il cuore ricordando i suoi occhi e il suo sorriso quando ci vedeva arrivare ogni mattina in cucina per la colazione, quello era un momento sacro, dedicato solo a noi. Sfornava i croissant al cioccolato e montava il latte per il cappuccino. Il rito della colazione è durato finchè io e mia sorella non siamo andate via di casa , ma quando tornavamo per le vacanze riprendeva come se il tempo si fosse fermato, per lui eravamo sempre le sue bambine e per noi lui era il padre migliore del mondo e anche il più figo. Di lui ho preso il colore dei capelli, gli occhi ,la bocca , lo spirito combattivo e la passione per lo sport, purtroppo l'altezza l'ha ereditata mia sorella insieme alle grosse tette di mamma.
Chiudo il portone verde mela di questo mini appartamento londinese e vado direttamente al parco dove davanti al piccolo chioschetto verde foresta del signor George aspetto il mio bicchierone di caffè . Ormai siamo diventati amici con quest'omone dai capelli e occhi grigi, dice che gli ricordo la figlia che vive in America. Ogni volta che vengo mi prende in giro perché la prima volta che sono venuta non sapevo neanche dire cosa volessi, incespicavo sulle parole , ma lui per fortuna è andato spesso in Italia in vacanza e capisce qualcosa.
"Come stai oggi Bianca?" Mi dice passandomi il mio adorato caffè bollente..
"Bene grazie George. E' piaciuta a tua moglie la mia crostata alla nutella?"
"Certo..l'ha divorata..eh per non parlare dei miei nipoti, non li ho mai viti avventarsi su un dolce prima d'ora. Ovviamente la mia adorata Molly mi ha pregato di chiederti la ricetta."
"Veramente sarebbe un segreto, ma per tua moglie farò un eccezione, aspetta dovrei avere una penna e qualche foglietto."
"Certo che Mary Poppins ti fa un baffo...."
"Lo puoi ben dire. Prepararla è molto facile,ma se ha qualche problema dille di chiamarmi ho scritto anche il mio numero di cellulare."
"Grazie,sei un tesoro, oggi il caffè lo offro io."
"Ma non lo dire neanche per scherzo."
"No no mi offendo, anche la mia Molly ci rimarrebbe male."
"Ok... graze ma solo per oggi" - gli dico facendogli l' occhiolino ...
"Vado a fare due passi,ciao George,dai un bacio a tua moglie. "
Adoro questo parco, mi rilassa ed è una piccola oasi di verde intorno all'imponente quantità di palazzi e case sparse nei dintorni, me ne sono subito innamorata e già dal primo giorno in cui sono arrivata in questa città ne ho approfittato per venire a correre. E ora ci vengo tutti i pomeriggi. Guardo l'ora e sussulto nel vedere che sono già le cinque e devo andare ancora a fare la spesa e poi cambiarmi e fare almeno un ora di corsa. Il mio corpo chiede pietà, ha bisogno di scaricare la tensione di queste settimane e di bruciare qualche caloria visto che non sto più andando a lezione di spinning. Frequentare una palestra è fuori discussione finché non riesco a parlare decentemente questa lingua del cavolo.
Scendo in questo tunnel chiamata metropolitana e entro in un vagone gremito di gente, sfilo dalla tasca del giubbotto il mio ipod e Vasco Rossi riempie i miei timpani con la sua meravigliosa voce.
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Love me true
ChickLitBianca De Marianis ha dovuto lasciare un buon lavoro a Barcellona e un affascinante fidanzato per tornare in Italia ed aiutare la madre negli ultimi mesi di vita del padre, malato terminale di tumore. Da poco trasferitasi a Londra, dove vive e lavor...