Parte senza titolo 14

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Primo giorno di lavoro. Sono tesa e eccitata. Arrivo allo Sturbucks vicino gli uffici e intravedo subito Philip che mi aspetta alla porta di ingresso con una ragazza bellissima.

Ciao – lo saluto entusiasta

Ciao Bianca , ti presento Stella Kraft, una nostra collega. E' la segretaria del signor Welsh.

Ciao Stella piacere di conoscerti, è da tanto che vi conoscete

Saranno un paio d'anni, benvenuta nell'azienda...hai un trench favoloso, fammi indovinare Desigual collezione 2013 giusto?

Esatto! noto che sei un intenditrice, credo che andremo molto d'accordo...

Lo credo anche io-

Dopo colazione e qualche chiacchiera entriamo in azienda. Mi sento carica ed eccitata nello stesso tempo. Saluto i miei due compagni di colazione dandoci appuntamento nella hall per il pranzo. Mi viene incontro una ragazza ben vestita e sorridente, sulla giacca una targhetta con su scritto Margaret, mi accompagna in un enorme stanza dove ci saranno un centinaio di scrivanie tutte separate da alte librerie colme di libri. "Questo sarà il tuo ufficio"- mi dice sogghignando la ragazza con aria di superiorità- hai a disposizione un pc con stampante in wirless, un fax e il telefono con gia' registrati i numeri di tutti gli uffici. Se non hai altre domande io andrei, ah tra dieci minuti hai un colloquio con il redattore capo, ovvero Virginia Sander che ti assegnerà il lavoro da fare. Il suo ufficio è in fondo alla sala seconda porta a destra, In bocca al lupo." E detto questo sguscia via come un vermetto.

Ora inizio a diventare un po' tesa. Mi siedo sulla comoda poltroncina imbottita. Apro il primo cassetto della scrivania e ci trovo una piccola agenda di pelle rossa, un paio di penne in tinta con stampato il logo dell'azienda, qualche matita e due pacchi di post-it. Il secondo cassetto è vuoto. Provvederò molto presto a riempirlo di schifezze. Poso il cellulare dentro il terzo cassetto, anche quest'ultimo vuoto e mi dirigo da questa Virginia Sander. Sembra di camminare su un percorso ad ostacoli fatto da scrivanie e librerie, tutti si voltano a guardarmi, giustamente sono l'ultima arrivata, c'è chi mi sorride e c'è chi mi guarda con la coda dell'occhio per poi riprendere quello che stava facendo. Arrivata davanti alla porta del capo redattore busso un po' troppo forte e una voce squillante mi invita ad entrare. L'ufficio è luminoso, ma coperto da una fitta nebbia, anzi più che altro è fumo. Dietro un'imponente scrivania siede una donna con in bocca un sigaro più grande di lei.

"Prego avvicinati, sei Bianca De Marianis giusto. Il nuovo acquisto."

"Si in carne ed ossa" le rispondo cercando invano di allontanare con le mani un po' di fumo . Mi avvicino a quella sagoma e finalmente riesco a vederla per bene.

Mi trovo davanti una donna di mezza età, anzi ad essere più precisa sara' sulla sessantina, capelli neri fino sulle spalle e il ciuffo davanti completamente bianco. Indossa degli occhiali rettangolari Prada, li riconosco dalle astine color rosso e verde. Ha uno sguardo severo ma i suoi occhi tradiscono un non so che di dolce, di materno. Si alza in piedi, porgendomi la mano libera dall'enorme sigaro. Ora riesco a vederla per intero, sarà più bassa di me di una decina di centimetri, e già io sono una puffa, indossa un taller Chanel bianco nero e rosa antico abbinato ad un elegante filo di perle. Oddio somiglia proprio alla mia prof di letteratura francese dell'università. Ha una stretta di mano davvero forte e decisa, proprio come la mia, ci mettiamo qualche attimo per lasciare la presa. Questa donna mi darà sicuramente del filo da torcere, ci scommetterei il mio grosso sedere.

"Ben arrivata alla Green e Rubber spero si troverà bene con noi."

"Grazie, lo spero, anzi ne sono sicura."

"Allora mia cara, per oggi ti do questo manoscritto di uno scrittore emergente nel settore della narrativa dark, voglio che leggi i primi tre e gli ultimi quattro capitoli e mi scrivi una recensione di 500 parole che mi consegnerai entro, vediamo- guarda l'orologio chanel dal suo minuscolo polso- si, entro due ore. Scrivi di getto senza riflettere, voglio vedere come te la cavi sotto pressione. Lo so che è il tuo primo giorno ma da questo capirò se vai bene per me o no. Intesi? E ora vai, ho dell'altro lavoro da fare"- e detto questo mi porge un mattone di fogli formato A4 legati da un elastico giallo.

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