Capitolo 24

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Era passata una settimana dalla notte che avevo trascorso con Javon, e le cose tra di noi avevano preso una piega che non mi sarei mai aspettata.

Dopo molte incomprensioni, era come se qualcosa fosse cambiato in noi, e ci ritrovavamo a parlare, a ridere, a cercarci l'un l'altro anche solo per un semplice sguardo.

Non sapevo nemmeno spiegare come ci fossimo ritrovati a frequentarci, ma avevo la sensazione che entrambi stavamo camminando su un filo, mantenendo l'equilibrio tra il desiderio di viverci e la paura di ferire chi ci stava vicino.

Ogni volta che uscivamo insieme, mantenevamo tutto nascosto. Non volevo che Jaden lo scoprisse, almeno non fino a quando avrei trovato il coraggio di dirglielo di persona.

Ci incontravamo in posti lontani, piccoli ristoranti fuori città o parchi quasi deserti, dove potevamo essere semplicemente noi stessi, lontano da tutti. Era strano... e bellissimo.

Durante uno di questi appuntamenti, mentre passeggiavamo nel parco tenendoci per mano, lui mi guardò, un sorriso che illuminava il suo viso.

<<allora, come ti senti ad avere un segreto?>>

Ridacchiai, scuotendo la testa.
<<non è esattamente come me lo immaginavo. Mi sembra di essere in una di quelle storie romantiche piene di drammi>>

<<beh, direi che di dramma ne abbiamo parecchio>> scherzò lui, stringendomi la mano

<<lo so... ma non mi piace nascondermi così>> dissi, abbassando lo sguardo
<<soprattutto per Jaden. Lui è... importante per me. È sempre stato il mio migliore amico>>

La sua espressione si fece seria.
<<so che lo è. Ma tu sei importante per me>> rispose, passando il pollice sul dorso della mia mano <<sei sicura di volerlo dire ora? Potremmo perdere tutto questo>>

Annuii lentamente, cercando di raccogliere il coraggio per quella conversazione.

<<lo so, ma non posso continuare a mentirgli. Devo parlargli>>
__________

Il giorno dopo, decisi di affrontare Jaden. Mi aspettò in un piccolo bar vicino alla scuola, dove sapevo che avremmo avuto un po' di privacy.

Quando mi vide entrare, mi salutò con il suo solito sorriso, ma notai subito la preoccupazione nei suoi occhi.

<<senti, dobbiamo parlare>> iniziai, mentre mi sedevo di fronte a lui <<c'è qualcosa che devo dirti>>

Lui annuì, incrociando le braccia sul tavolo. <<cosa succede, Irina?>>

Presi un respiro profondo, cercando di trovare le parole giuste <<io... sto frequentando Javon>>

Il suo viso cambiò in un istante. Gli occhi si fecero più scuri, e la sua espressione passò da sorpresa a rabbia.

<<cosa?>>

<<lo so che sembra assurdo>> continuai, cercando di mantenere la calma <<ma è successo, e... mi piace davvero>>

<<mi stai dicendo che hai scelto lui... invece di me>> disse, stringendo i denti

<<no, Jaden, non è così!>> esclamai, cercando di farmi capire <<tu sei... il mio migliore amico. Non voglio perderti. Ma lui è... diverso, non so come spiegarlo>>

Lui scosse la testa, guardandomi con un misto di dolore e delusione.

<<ti spezzerà il cuore, Irina. Non capisci chi è Javon? È egoista, arrogante... non gliene frega niente di nessuno, e alla fine ti farà solo soffrire>>

<<non puoi sapere come sono le cose tra di noi>> replicai, difendendo ciò che sentivo per Javon

Jaden si alzò bruscamente, scuotendo la testa.
<<sai una cosa? Fai pure. Ma non venire a cercarmi quando lui ti avrà lasciata. Non voglio più sentire niente di tutto questo>> disse, prima di andarsene senza voltarsi

Rimasi lì, con le lacrime che mi riempivano gli occhi. La conversazione non era andata come speravo, e la perdita di Jaden mi fece sentire improvvisamente vuota.
__________

Nei giorni seguenti, la situazione peggiorò.

Jaden si rifiutava di parlarmi, evitava perfino di guardarmi quando ci incrociavamo nei corridoi della scuola.

Anche Jayla ed Esther continuavano a non rivolgersi la parola, e a peggiorare le cose, avevano entrambe smesso di parlare con me. Mi sentivo completamente sola, e nemmeno Javon poteva riempire quel vuoto.

Un giorno, mentre eravamo insieme nel suo salotto, non riuscii a trattenere le lacrime.

<<non ce la faccio più, Javon. Ho perso tutti... Jaden, Jayla, Esther... Non pensavo che stare con te significasse perdere tutto il resto>>

Lui mi guardò in silenzio, accarezzandomi la guancia.

<<so è difficile. Ma forse c'è un modo per risolvere le cose>>

<<come?>> chiesi, asciugandomi gli occhi

<<per quanto riguarda Jayla ed Esther, forse... dobbiamo fare in modo che parlino. Potremmo provare a organizzare un incontro, anche se all'inizio non vorranno. Jayla potrebbe venire qui senza Esther, e poi potresti invitare anche Esther in un secondo momento. E io penserò a Jaden... so che non sarà facile, ma voglio parlargli>>

Mi lasciai convincere, seppure con qualche esitazione. Forse quella era l'unica possibilità per riprendermi le persone che avevo perso.

Il giorno dell'incontro, riuscii a convincere Jayla a venire a casa mia, dicendole che volevo parlarle. Quando arrivò, notai subito quanto fosse ancora fredda con me.

<<quindi? Di cosa vuoi parlare?>> chiese, incrociando le braccia

<<c'è una cosa che devi sapere>> risposi con calma, facendo un respiro profondo <<Esther sta per arrivare>>

Jayla sgranò gli occhi.
<<cosa? Ma ti sei impazzita? Io non voglio parlare con lei!>>

<<lo so, ma dovete risolvere questa cosa. Non possiamo continuare così>> risposi, cercando di mantenere la calma

Proprio in quel momento, la porta si aprì ed entrò Esther. La tensione nella stanza era palpabile; entrambe si guardarono con occhi carichi di rabbia e amarezza.

<<non ho niente da dirle>> disse Jayla, voltandosi verso di me

<<nemmeno io>> aggiunse Esther, alzando il mento in un gesto di sfida

<<per favore>> mormorai, mettendomi tra di loro <<potete almeno provare? Siete sempre state inseparabili... questa lite non ha senso>>

Jayla sbuffò.
<<non ha senso? È stata lei a tradire la nostra amicizia>>

<<se non fossi stata così ossessiva con le tue idee, forse avresti capito il mio punto di vista!>> ribatté Esther

Le loro parole diventarono più accese, ma lentamente, tra accuse e incomprensioni, riuscirono a esprimere ciò che le aveva ferite davvero.

<<mi sei mancata, Esther>> mormorò Jayla, dopo qualche minuto di silenzio <<ma non sapevo come parlarti, come fare pace>>

Anche Esther si ammorbidì, abbassando lo sguardo.
<<anche tu mi sei mancata. Non pensavo che le cose sarebbero andate così lontano>>

Finalmente, dopo abbracci e scuse reciproche, il trio era tornato. Mi abbracciarono anche loro, e per la prima volta da giorni mi sentii come se avessi ritrovato una parte di me stessa.

Quanto a Jaden, Javon mantenne la promessa e cercò di parlare con lui. Non sapevo esattamente cosa si fossero detti, ma Javon mi rassicurò dicendomi che sarebbe servito del tempo, ma che alla fine Jaden avrebbe capito.

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