6 - Willove

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Boscha POV:

Camminavo lentamente dietro al gruppo, osservando le bancarelle del mercato che iniziavano a chiudere. La giornata era stata piena di risate, ma ora che il sole stava tramontando, l'energia del gruppo cominciava a calare. Luz e Amity camminavano fianco a fianco, tenendosi per mano e ridendo di una battuta che solo loro due avevano capito. La complicità tra loro era evidente ed esageratamente "stomacosa", un tempo l'avrei vista così, ma ora mi rendeva più consapevole della mia solitudine.

Emira, con un sorriso sornione, stava scambiando messaggi con Viney sulla sua pergamena. Potevo vedere la luce nei suoi occhi mentre rispondeva, e sapevo cosa significava: amore. Avrei potuto dirle qualcosa, ma non era mio compito intromettermi.

Mi fermai un attimo, prendendo un respiro profondo. Mi sentivo come un'estranea, nonostante fossi circondata dai miei amici più cari. Willow mi mancava più di quanto volessi ammettere. Ogni risata, ogni sguardo affettuoso tra le coppie del gruppo mi faceva sentire il peso della sua assenza.

"Cosa c'è, Boscha?" chiese Clara, voltandosi a guardarmi con un'espressione preoccupata.

"Niente, sto bene," risposi in fretta, cercando di mascherare i miei sentimenti. "Solo stanca."

Continuammo a camminare, dirigendoci verso lo studio. Sentivo il bisogno di distrarmi, di non pensare a Willow e a quanto mi mancasse. Ma ogni passo, ogni momento di silenzio, rendeva quel vuoto ancora più palpabile.

Quando finalmente arrivammo allo studio, Emira annunciò che doveva correre da Viney. "Ci vediamo domani, ragazzi" salutò con un sorriso, prima di sparire in fretta.

Sospirai, guardandomi intorno. Luz e Amity stavano sistemando i fiori in un vaso, ancora immerse nella loro bolla di felicità. Clara, invece, stava studiando come usare la pergamena. Mi sentivo fuori posto, come se fossi l'unica senza un punto di riferimento.

Mi sedetti su un pouf, fissando il soffitto. I pensieri continuavano a vorticare nella mia testa. Non riuscivo a smettere di pensare a Willow, a come le cose fossero cambiate tra noi. 

O meglio, a come le avessi rovinate.

La sua assenza era un peso costante, una ferita che non voleva guarire.

"Ehi, Boscha, tutto bene?" chiese Luz, avvicinandosi con uno sguardo incerto. Era già la seconda persona ad aver notato qualcosa, dovevo ricompormi.

"Sì, sto bene" mentii, forzando un sorriso. "Sono solo un po' pensierosa, nulla di grave."

Luz annuì, ma non sembrava convinta. "Se hai bisogno di parlare, siamo qui per te."

"Lo so, grazie" risposi, apprezzando la sua preoccupazione. Ma in quel momento, parlare era l'ultima cosa che volevo fare. O meglio, loro erano le ultime persone con cui dovevo parlare. C'era solo una strega con cui dovevo fare due chiacchiere.

Dovevo andare a casa di Willow.

Dal nulla mi alzai e feci finta di essere esausta. "Ragazze, penso di andare a casa. È stata una giornata lunga e ho bisogno di riposare un po'."

Luz mi guardò con un sorriso comprensivo. "Certo, Boscha. Ci vediamo domani. Riposati."

Am mi fece un cenno con la testa. "Buonanotte, Boscha." Lo stesso fece la bionda.

Risposi anch'io con un cenno, ma appena le loro attenzioni tornarono a loro stesse, mi diressi verso la porta dello studio, per poi prendere la strada che portava a casa Park. Non era troppo tardi, e sentivo che era il momento giusto per provare a parlare con lei una volta per tutte. Avevo bisogno di sistemare quel capitolo, o almeno farle capire come mi sentissi ora.

Music Under The Spotlight 2 - LumityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora