Theia titanide della luce e dell'osservazione, figlia della Terra e del Cielo.
Invaghitasi del titanide Iperione, cercò in ogni modo di attirare la sua attenzione.
Seppure la Terra e il Cielo disapprovavano la loro unione, i loro sguardi s'incrociavano di nascosto, nell'ombra del cosmo.
Il loro legame venne allo scoperto, scatenando l'ira della Terra e del Cielo.
Theia venne condannata alla rimozione di ogni suo ricordo, ogni traccia dell'esistenza del suo amato.
Iperione fu esiliato sulla Terra, imprigionato tra gli esseri umani e costretto a guardare da lontano la sua amata.
Ma l'amore per Theia era troppo forte.
Supplicò la Terra e il Cielo di poter incontrare la titanide, acconsentirono ma con un inganno;
I due vennero spediti nel limbo, un luogo dove lei avrebbe continuato a dimenticarsi di lui. condannando i due amanti a incontrarsi e allontanandosi, innamorarsi e lasciarsi senza mai concretizzare il loro amore.Avevo compiuto il mio quindicesimo compleanno rinchiusa in ospedale, indotta in coma farmacologico per cercare di salvarmi la vita, e ci riuscirono, in parte almeno.
Quando mi svegliai ritrovai tutto il mio corpo ricoperto da garze bianche.
Ero spaventata, mi trovavo in un posto sconosciuto e non sapevo né perché né come ci fossi finita.Dentro di me vigeva il vuoto più assoluto.
Non ricordavo niente, le fiamme dell'incendio mi avevano portato via qualsiasi cosa, compresa Heléna.
Non ricordavo dove o quando fosse successo, come unica prova di ciò che accadde mi rimasero le ferite, che mi marchiarono il corpo in una condanna di perenne agonia, tra cui una ferita alla mano.Perenne agonia perché io sapevo di centrare qualcosa, lo leggevo negli occhi di quell'uomo, presentatosi come mio padre, ma che io vedo soltanto come un completo sconosciuto.
I medici mi dissero che ero stata fortunata, altri cinque minuti dentro quella casa e avrei perso la mano per sempre, anche se non avrei notato la differenza, avevo perso l'uso parziale della mano destra, il quaranta per cento per la precisione.
Mi ero ritrovata a imparare a scrivere per la seconda volta in tutta la mia vita, con la mano sinistra, perché il minimo sforzo dava vita a un dolore lancinante che mi avrebbe tolto il fiato all'istante.La cosa peggiore del perdere il quaranta per cento del funzionamento della propria mano?
Amavo scrivere a penna.Scrivendo io entravo in una specie di trans dove finalmente avrei potuto dare sfogo a tutta la mia frustrazione, ma essa peggiorò quando finalmente realizzai che non sarei stata in grado di farlo.
Scoprii questa nuova passione durante la mia permanenza nella comunità di Liverpool.
Lì dentro mi era concessa solo carta e penna, nessun dispositivo elettronico, perciò ne approfittai per esercitarmi a scrivere con la mano sinistra.Iniziai a dare sfogo a tutto ciò che mi passasse per la testa, tutto quello che succedeva intorno a me si trasferiva sulla carta, che automaticamente diventava testimone della mia vita.
Non so se avessi sempre avuto questa passione, so solo che, quando trovai tutte quelle pagine dentro la cartella del computer, iniziò la mia vera ossessione.
Pagine che trovai a distanza di otto anni da quell'incidente.
Cinquanta pagine di segreti osceni e scandalosi, che sarebbero potuti diventare un'arma a doppio taglio se fossero finite nelle mani sbagliate, per esempio in quelle di qualche giornalista.
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La Bellezza Dei Ricordi
RomanceUna storia finita ancora prima di cominciare. Due fiamme che bruciano l'una per l'altra, ma distanti. Due anime che non si potranno mai incontrare. Due anime condannate ad innamorarsi per sempre, come un loop che non smette mai di ripetersi, come...