Un sabato fantastico

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La mattina dopo Peter e Susanne passarono a prendermi per andare alla partita, quando arrivammo, gli spalti erano quasi pieni, ma riuscimmo comunque a trovare un po' di posto per sederci e prima che iniziasse la partita, augurai in bocca a lupo a Lunatico, che mi rispose:-Spero tu sia sugli spalti perché tutti i gol che farò oggi saranno dedicati a te- Improvvisamente sentì avvamparmi il viso e cominciai a sudare nonostante non fosse una giornata molto calda, Susanne vedendomi in quelle condizioni cominciò a preoccuparsi ma le passai di nascosto il mio cellulare, facendole leggere il messaggio e anche a lei s'illuminarono gli occhi. L'arbitro fischiò il calcio d'inizio e tutti sugli spalti incitarono la propria squadra, anche Susanne ed io iniziammo ad imitare gli altri, urlando a squarciagola. Dopo il primo tempo, la nostra scuola era in vantaggio di due punti e quando finì, la partita aveva fatto quattro gol senza subirne neanche uno, i giocatori erano davvero in forma, si vedeva che si erano allenati duramente, e pensai che anche i "RockDemons" dovevano allenarsi così duramente. Scrissi di getto un messaggio a Lunatico:-Siete stati davvero fantastici, si vede che vi siete allenati tanto- -Ti ringrazio, ma è stato anche merito tuo e della tua presenza. Allora per questa sera?- -Non penso di poterci essere, ho le prove con i ragazzi, vogliamo fare bella figura ad Halloween, proprio come voi oggi- -Allora sarà per la prossima volta, ma non riuscirai a scapparmi per sempre- Solo questo pensiero mi metteva di buon umore e mi dava la giusta carica per affrontare un altro pomeriggio di prove. Verso le due ci incontrammo fuori scuola e Brian ci portò in quartiere dei più poveri della città e ci disse:-Io sono vissuto qui fin da quando ero bambino, di fronte c'è una vecchia sala da ballo in vendita, ormai non ci va più nessuno per via del quartiere- Così si spiegavano molte cose di Brian, come mai si lasciasse andare poche volte e fosse più realistico di altri, aveva vissuto in una realtà completamente diversa dalla nostra dove povertà e strazio erano all'ordine del giorno, mentre molti di noi non sapevano neanche cosa fossero. Brian ci fece entrare da una porta sul retro, lasciata aperta dai proprietari per far entrare i barboni che girovagavano di notte in quella zona, il locale doveva essere stato molto carino un tempo, ma adesso i vetri erano mezzi crepati e sul pavimento vi era un dito di polvere, ma nessuno di noi si lamentò eravamo abituati ai sotterranei della scuola, e aver trovato un posto in cui provare era già molto. Le prove di quel pomeriggio furono molto impegnative soprattutto perché io e Brian dovemmo insegnare agli altri dei passi più complicati del solito che prevedevano forza nelle braccia, che le ragazze non avevano. A fine lezione eravamo solo in quattro a saperle eseguire io, Brian, Will e Alex, ma Brian non fu molto scontento perché tutti avevano eseguito discretamente la coreografia ed erano riusciti a cantare in perfetta armonia la mia canzone, per loro completamente nuova, così Brian ci lasciò andare per le cinque e mezza. -El, se hai qualche altra canzone, sarei contento di ascoltarla e magari proporla agli altri, ti va?- -Ne sarei molto felice- Così quando tornai a casa, mi accorsi di poter andare all'appuntamento con Lunatico, ma per timidezza e pensando di non essere abbastanza per lui, decisi di andare a vedere un film al cinema da sola, anche perché Peter il sabato cenava in famiglia e Susanne recitava con il suo gruppo a teatro, così dopo essermi fatta, una doccia mi vestì in modo molto anonimo, con un jeans più chiaro, t-shirt e felpa, e ovviamente le mie "All Star" nere. Al cinema proiettavano il più bel film che avessi mai visto "Pitch Perfect", per chi non lo avesse visto, si parla di una ragazza che vuole produrre la sua musica, ma è costretta dal padre a frequentare un college, dove entra a far parte di un gruppo di ragazze che cantano a cappella e riesce a trovare delle migliori amiche. Era il mio film preferito perché mi ricordava un po' me stessa e, la mia situazione, e fato volle che capitassi seduta proprio accanto a Josh, che sfortunatamente o fortunatamente, non saprei dirlo, mi riconobbe e mi salutò con un gran sorriso che mi fece sciogliere e avvampare il viso contemporaneamente. -Ciao tutto bene?- -Sì grazie, oggi sono venuta a vedere la partita sei, cioè siete stati davvero bravi- -Grazie merito del coach- Dopo qualche minuto di silenzio gli dissi:-Non pensavo t'interessasse questo tipo di film, e poi credevo foste tutti a festeggiare per la prima vittoria della squadra- -Oh non abbiamo organizzato niente, e poi ci saranno altre partite. In realtà questo film è uno dei miei preferiti, si parla di affrontare cose nuove e le decisioni altrui e quindi un po' mi ci rispecchio. In realtà neanche io pensavo di incontrarti qui, ti facevo più una tipa solo scuola e compiti- -Non sai quanto ti sbagli e penso che nelle prossime settimane ti dovrai ricredere- -Perché hai intenzione di andare impreparata a scuola o di distruggerla?- -No niente di questo, ma farò cadere un po' di pregiudizi sui secchioni- -Mai avuti, e comunque mi sono già dovuto ricredere quando hai risposto a Katie, non pensavo ne fossi capace. E detto tra noi hai fatto bene- -Parli male della tua fidanzata alle sue spalle?- -Niente che non le dica anche di persona e ci siamo presi una pausa- Il mio cuore aveva mancato un battito e stavo per affogarmi con un popcorn. -Ahahah che cosa fai? Due persone non possono prendersi una pausa o adesso sei dalla sua parte?- -Niente di questo, pensavo che due come voi fossero fatti per stare insieme per sempre- -No grazie, e soprattutto negli ultimi tempi era diventata troppo assillante- continuammo a chiacchierare per tutto il tempo, commentando il film, imitando Katie e le sue amiche e parlando del passato. Era emerso che Josh ricordava perfettamente il tempo in cui eravamo amici per la pelle e ne parlava anche come del tempo più felice della sua vita, dopo il cinema decidemmo di andare a mangiare qualcosa insieme e a fine di serata mi riaccompagnò a casa. -Mi sono divertito davvero molto questa sera--Anche per me è stato bello- -Qualche volta dovremmo rifarlo- -Sì quando non vivròpiù con Eleonore e non dovrò più fare tutti i lavori di casa o all'hotel- -Inche senso? Sei tu che pulisci la casa?- -Sì e per questo fine settimana hoancora molto lavoro da fare- -Forse ti posso dare una mano domani pomeriggio se ti va- -Sarebbe grandioso, ma non posso chiederti una cosa del genere- -Non mel'hai chiesta mi sono offerto, in fondo è così che fanno i vecchi amici- -E noi saremmo vecchi amici?- -Penso che dopo tutte le nostre avventure ci possiamodefinire così- Mi augurò la buona notte e andò via sulla sua moto fiammeggiante, mentre io entrai in casa in estasi per quella serata magica.

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