Sabato mattina fui completamente presa dai preparativi della festa di Gemma, che non mi accorsi di Susanne quando passò a trovarmi, ero impegna a sistemare i tavoli con i ragazzi del catering, che non la sentì chiamarmi finché una ragazza non mi disse c'era qualcuno che mi voleva. -Ciao Susanne, che ci fai?- la salutai andandole incontro. -Ciao, sono venuta a vedere come te la cavavi qui, come vanno i preparativi?- -Sono a buon punto. Verrai questa sera? Ci saranno tutti- -Sì ho già comprato il vestito, tu come farai?- -Ho comprato un vestito con le ragazze del coro- -Ti serve una mano qui?- -Non ti preoccupare e poi so che non vuoi stare troppo qui. A proposito i miei amici questa sera entrano dal retro, c'è Dora, la nuova governante, che li apre, se ti va potreste entrare anche tu e Peter da lì, per non vedere nessuno della mia "famiglia" e non dover fare nessun regalo- -Allora entrerò sicuramente da lì- -Ci vediamo questa sera allora- -A più tardi- Pochi minuti dopo che Susanne andò via, arrivarono le tre streghe a controllare i lavori, si lamentarono di tutto: le piante non erano curate, il giardino non era verde smeraldo ma verde oliva, il colore dei festoni non s'intonava con quello degli occhi di Gemma, la disposizione dei tavoli non era giusta e per finire io non avevo lavorato sufficientemente bene. A quest'osservazione Dora voleva intervenire ma le feci senno di non rispondere a Eleonore e di non contraddirla, non volevo che andasse a lamentarsi con mio padre più di quanto non facesse già. Nel pomeriggio io e Dora dovemmo aggiustare trucco e capelli a Eleonore e alle figlie e fare gli ultimi aggiusti ai vestiti, infatti Cristina aveva messo su un po' di chili e fummo impegnate per ore solo ad allargare il suo vestito rosso, mentre Gemma si lamentava della lunghezza eccessiva del suo vestito dorato, che le arrivava appena a mezza gamba. Ma Eleonore fu quella che ci fece sudare di più, aveva un vestito da gala beige con una spaccatura laterale, che dovemmo cucire e scucire per buona parte del pomeriggio. Così per le sei dovevamo ancora cominciare le pettinature e io dovevo ancora vestirmi, ma tutte e tre decisero di non importarsene, e dovemmo fare tre grandi chignon con perle e fiori vari e a Gemma una coroncina con fiori gialli intonati al vestito. Finalmente quando iniziarono ad arrivare gli invitati mi lasciarono libera di andare a prepararmi, ma dovevo prima farmi una doccia, ero tutta sporca di erba, così arrivarono anche i miei amici e Dora prontamente fece imboscare alla festa i ragazzi e fece salire le ragazze in camera mia per darmi una mano a prepararmi. Dopo essermi infilata il vestito e le scarpe, con cui avevo fatto pratica in tutti i momenti liberi, Rose mi aggiustò i capelli, facendo una treccia laterale, mentre Jessy si dedicò al trucco e Agata ai gioielli, e quando ebbero finito non riuscivo a riconoscere il mio riflesso nello specchio. Entro mezz'ora dall'inizio della festa ero pronta, ma molto nervosa per il mio aspetto e poiché avevo paura di inciampare con quelle scarpe, ma le mie amiche mi obbligarono a scendere lo stesso. Quando arrivai in giardino, passai dietro delle siepi e raggiunsi i miei amici, che avevano fatto il giro della piscina, non appena i ragazzi mi videro rimasero stupiti e imbambolati, di fronte al miracolo che avevano fatto le altre, mi avevano letteralmente trasformata. Anche loro erano molto formali, indossavano tutti degli smoking, chi con cravatta, chi con farfallino e chi senza niente, per non esagerare troppo con la formalità. Ci scambiammo tutti dei complimenti per il nostro aspetto impeccabile e fummo raggiunti anche da Peter e Susanne, che a loro volta si meravigliarono per il mio improvviso cambiamento, ma non gli diedero molto peso. -Buonasera a tutti- esordì Eleonore -Sono molto contenta che siate tutti qui questa sera per festeggiare il ventesimo... -In realtà sarebbe ventunesimo- dissi sottovoce ai miei amici- e tutti soffocarono una risata -...compleanno di mia figlia Gemma- Gemma fece la sua entrata scendendo gli scalini tra la casa e il giardino, in un applauso generale al quale nessuno di noi si unì, illuminata da un riflettore posto in alto, mentre Katie e Cristina le porgevano un'enorme mazzo di fiori, guarda caso abbinati al vestito. Gemma fece un saluto generale e diede inizio ai festeggiamenti, invitando il dj a mettere la musica, contemporaneamente comparirono delle sfere da discoteca dagli alberi piantati nel cortile, che diedero alla festa un nuovo colore, e tutti iniziarono a ballare o a mangiare. Anche noi decidemmo di non restare con le mani in mano, così qualcuno prese un bicchiere di prosecco, chi una tortina, e iniziammo a chiacchierare allegramente seduti su delle poltroncine sul giardino, in disparte. A poco alla volta i ragazzi si ambientarono e decisero di andare ballare con gli altri, lasciandomi in disparte a bere il mio bicchiere di prosecco, ma fui raggiunta dopo qualche minuto da Josh, che indossava un completo nero con la cravatta che gli donava molto, talmente coinvolto in un'allegra chiacchierata con i suoi compagni della squadra, che si sedette senza riconoscermi. -Pensavo che il capitano della squadra di calcio dovesse farsi vedere il più possibile in pubblico e non nascondersi su delle scomode poltrone ai lati del giardino- Attirai la sua attenzione e lui rimase letteralmente sconvolto di fronte al mio radicale cambiamento, tanto che mi guardò per diversi secondi senza dire una parola, finché non iniziai a ridere per la sua faccia, così si riprese e mi rispose. -In realtà lascio questo compito agli altri giocatori, preferisco restare in dispare e avere la compagnia di una ragazza molto carina- detto questo fece segno agli altri perché si allontanassero e prendessero parte ai festeggiamenti, cosa che tutti fecero senza discutere o opporsi, Josh aveva da sempre il dono di essere deciso, sicuro di sé e gentile allo stesso tempo, tanto che risultava difficile opporsi alle sue affermazioni, sarebbe stato davvero un bravo avvocato, mentre io divenni rossa come un pomodoro. -Come mai non sei con i tuoi amici a ballare?- mi chiese ed ammiccò ai ragazzi, che si stavano divertendo in pista. -Non mi andava stavo aspettando che qualcuno altrettanto carino venisse ad interrompere la mia pace- non potevo davvero avergli detto che era carino, che cosa mi prendeva. -Mi dispiace aver interrotto la tua pace, ma una ragazza non dovrebbe mai essere da sola ad una festa- -Questo non lo sapevo, c'è qualche legge che lo vieta, signor avvocato?- Adoravo il nostro modo di scherzare, era sempre stato divertente punzecchiarci a vicenda. -Non che io ricordi, ma se un ragazzo vede una ragazza carina, come te, da sola non può far altro che invitarla a ballare con lui- detto questo si alzò e mi porse la mano invitandomi alla pista, lo guardai per un attimo confusa, ma poi presi la sua mano e ci dirigemmo verso la pista e i miei compagni, unendoci a loro.
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Cenerentola
RandomUna semplice ventenne, con un sogno nel cassetto, ostacolata da tutti e abituata a lasciar correre le cose. Una storia che ti lascerà con il fiato sospeso fino alla fine.