Data l'ora non riuscivo a distinguere bene la figura così decisi di avvicinarmi e quasi non inciampai nei pattini quando vidi di chi si trattava. Era Josh. Mi assalirono infinite domande ma prima che potessi anche solo salutarlo, mi fece i complimenti per il coraggio che avevo avuto e per la grinta che mettevo nel fare le cose. Fortunatamente era talmente buio che non si notò il mio colorito rosso fuoco. -Come mai sei qui Josh? Non ti facevo un tipo da parco- -Stavo tornando dagli allenamenti quando ho deciso di passare di qua. Sai ci vengo spesso da quando eravamo bambini- Devo dire che non me lo sarei mai aspettato, lui non aveva mai smesso di comportarsi come se fossimo amici e frequentava ancora i luoghi dove andavamo insieme. Passammo il resto della serata insieme, scherzando e ricordando i vecchi tempi, finché non iniziò a piovere e fummo costretti a rientrare. Maledetta pioggia arrivava sempre nei momenti più belli. Prima di andare via Josh mi diede un bacio sulla guancia e io ringraziai nuovamente il buio pesto, altrimenti si sarebbe visto il mio colorito da pomodoro. Così quando mi addormentai lo feci con il sorriso sulle labbra. Il giorno dopo in classe fu la solita noia il prof di diritto interrogò un paio di persone che non andarono proprio male. Ma la vera sorpresa arrivò a pranzo quando Josh mi chiese di sederci insieme a mensa, io più che contenta accettai e a noi si unirono anche il resto del gruppo e Susanne, che aveva deciso di incontrarsi più tardi con il suo gruppo. Josh e io non facemmo che parlare dei professori e di quanto ci piaceva da piccoli dare i tormenti a sua madre. Eravamo delle vere pesti, ne combinavamo di tutti di tutti i colori, una volta stavamo facendo i biscotti, ma la temperatura non ci piaceva perché era al di sotto dei 200°. Così nonostante la madre di Josh ci avesse detto di non toccare nulla, cambiammo la temperatura e per poco non davamo fuoco all'intera casa, la mamma di Josh ci rise su così come noi in quel momento, ma non posso mai dimenticare il padre quando glielo raccontammo. Mise Josh in punizione per una settimana, nonostante fosse solo un bambino di dieci anni, da quello che ricordo era forse uno dei padri più protettivi e severi che avessi mai conosciuto, paragonabile solo al mio. Dopo pranzo ci dividemmo, Josh andò all'allenamento di calcio e io scesi nei sotterranei con i ragazzi, mentre Susanne andò alle sue prove. Quel giorno Brian sembra irrequieto di cominciare ma i suoi occhi verdi erano tristi, un po' distanti, assenti. Ma lì per lì non gli diedi molto peso, forse aveva problemi economici data la sua condizione, ma non potevo esserne sicura e siccome nessun altro lo notò, decisi di non parlarne. Così cominciammo a provare i balli e le canzoni su cui ormai lavoravamo da quasi un mese, Brian non ci lasciò un attimo liberi, e neanche lui si concesse un attimo libero, confermando la mia idea che ci fosse qualche problema. Quando finalmente lasciò andare i ragazzi eravamo tutti così sudati che le magliette erano attaccate addosso, Brian sembrava indemoniato quel giorno, i suoi capelli corvini erano spettinati e imperlati di gocce di sudore, indossava una canottiera, e siccome era sudato si scorgevano gli addominali da sotto. -Allora Ella, vuoi rimanere tutto il pomeriggio a fissare il vuoto o proviamo il passo a due che stavamo facendo?- Fortunatamente non si era accorto che fissavo proprio lui, così riuscì ad evitare un momento imbarazzante. Iniziammo con quella che doveva essere un passo commovente in cui due ragazzi si incontravano ma si perdevano subito dopo, Brian lo volle provare finché secondo lui non esprimeva tutti i sentimenti giusti. Poi passammo ad una serie di prese, in cui i partner dovevano fidarsi completamente l'uno dell'altro, ma io in quel momento non ce la feci ad affidarmi completamente a lui, che se ne accorse e interruppe la musica. -Va tutto bene?- -Sì, solo penso che non siamo ancora pronti per quel passo- -Penso che ce la potremmo fare se ci lavoriamo- -Ma noi non abbiamo tanto tempo, serve una fiducia completa nel partner, che noi non abbiamo completamente e non possiamo permettere agli altri di farlo, rischierebbero di farsi male seriamente- -Forse hai ragione- Il suo sguardo si era intristito ancora di più così proposi:-Perché non lo programmiamo per la prossima esibizione, così avremo più tempo per prepararci, senza fretta e pressione- Sembrò ritrovare un po' di felicità e vigore e continuammo a ballare fino alle sette, poi Brian ricevette una chiamata e dovette andare via. Non mi ero neanche accorta si fosse fatto così tardi, quando ballavo con Brian le ore passavano in così poco tempo, mi avviai verso casa sperando che fossero tutti fuori. Ma cavolo mi sbagliavo sempre? Aprì la porta e trovai Eleonore che attendeva facendo battere le sue unghie da poco laccate di rosso sul corrimano delle scale, in paziente attesa. -Cara sei rientrata- Non era una domanda né un'affermazione, più una costatazione del fatto ce non fossi scomparsa o morta, come sperava, e lo disse con tono così dispiaciuto che mi pentì quasi di non aver voluto provare quel passo pericoloso con Brian. -Così sembra- -Mi dispiace darti una brutta notizia, ma tuo padre è dovuto partire nel pomeriggio presto e non ha potuto salutarti, gli dispiace molto- Se da un lato era contenta che fosse andato via senza poter bisticciare ancora, ma dall'altro adesso ero di nuovo sola, senza genitori, perché diciamolo Eleonore non può essere considerata come tale. -Va bene- In quel momento arrivarono anche le altre due streghe e Eleonore pose una domanda che speravo poter evitare -Non provare ad avvicinarti al tavolo in quelle condizioni. Cara ma cosa hai fatto sei tutta SUDATA? Dove sei stata?- -Già dove sei stata?- Ripeterono le streghe, come potevo evitare quella domanda, semplice non potevo dovevo inventare. -A fare una corsa- Eleonore sembrò crederci, alla fine non era chissà quale intelligenza, ma Gemma e Cristina non mi credettero completamente e andarono via pianificando chissà cosa, ma non ci volli far caso, stanca della giornata passata.
****Ciao ragazzi allora sono riuscita finalmente a riprendere a scrivere, volevo sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Fatemi sapere e lasciate tanti commenti!! <3 <3 ****
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Cenerentola
RandomUna semplice ventenne, con un sogno nel cassetto, ostacolata da tutti e abituata a lasciar correre le cose. Una storia che ti lascerà con il fiato sospeso fino alla fine.