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EMMA'S POV
Apro gli occhi controllando il telefono.
Sono le 11:00.
Ho 10 chiamate perse da mia madre e 3 da Giulia.
Ho un emicrania fortissima ma ricordo molto bene di ieri sera.
Sono stata stupida ad essere così tanto accondiscendente.
Mi sento uno schifo. Mi alzo per andare in bagno ma sento le mie gambe cedere tanto che cado sul pavimento.
Ho dolore nella mia intimità e dietro.
Nico ancora dorme. Mi reggo alla parete e riesco a rialzarmi riuscendo ad andare a fare pipì.
Le mie urine sono sporche di sangue. Forse ieri é stato un po' troppo violento.
Mi alzo dalla tavoletta e mi guardo allo specchio.
Ho un livido sulla pancia e i segni degli schiaffi in viso.
Ritorno in stanza cercando il mio intimo.
Lo infilo.
Nico apre gli occhi.
« Vita mia buongiorno vieni qua » mi rimetto a letto.
« Mi fa male tutto » mi accuccio a lui.
« Amore mio scusami » mi abbraccia e mi lascia dei baci in fronte.
« No Nico basta mi sono rotta il cazzo di queste continue scuse. Scusa e poi ogni volta fai gli stessi errori. »
« Ma abbiamo fatto solo sesso »
« Nicolò non è il sesso. Quello mi piace. Sono i tuoi modi »
« Quali? »
« Come quali? Quelli al locale. Sei violento. »
« Non posso farci niente. Sono fatto così. » mi toglie da lui.
« Allora allontaniamoci. »
« Devo ricordare quello che hai fatto? È stata colpa tua se mi sono comportato così »
« Ti ripeto ancora che non lo sapevo che era tuo amico. Anche tu l'hai fatto con un'altra quando abbiamo litigato. E poi questa cosa che mi ci hai fatto scopare davanti gli occhi tuoi sei un malato.
« Ah con l'ex tuo si poteva fa con un amico mio no? »
« Ma che cazzo dici. Dovresti avermi solo per te non condividermi con i tuoi amici. »
« Voleva scoparti c ho detto di sì. »
Mi alzo e mi rivesto.
« Vabbe niente da fa tanto non capisci. »
« Ma vattene a fanculo troia. »
« Fai schifo. » apro la porta della stanza e la chiudo alle mie spalle.
« Pure tu. »
Sento il suo tono alto mentre scendo le scale.
Fortunatamente i suoi non ci sono. Chiudo la porta alle mie spalle.
Mi scende una lacrima e salgo in macchinetta.
Mi sento usata e non oso immaginare la ramanzina di mia mamma.
Trovo parcheggio sotto casa e salgo le scale del condominio.
Prendo le chiavi ed apro la porta.
« Ma dove cazzo sei stata?! » mamma mi assale alla porta mentre mi sbraita contro.
« Mamma scusa ho dormito dal mio ragazzo eravamo già crollati di sonno per favore perdonami »
« Emma mi devi avvisare! Non ho saputo niente di te  ho avuto paura »
« Hai ragione ma scusami non lo farò più » salgo le scale per arrivare al 2ºpiano.
Mi chiudo in bagno e mi spoglio, mettendo i panni a lavare.
Mi butto in doccia e lascio che l'acqua calda scivoli su di me.

NICOLO'S POV
Sono stanco di Emma.
Troppe rotture di coglioni. Non voglio una persona che mi dica ciò che è giusto da fare o cosa sbaglio perchè decido io per me.
So di aver fatto delle cazzate e so di non poter stare senza di lei allo stesso tempo.
Le invio un messaggio.« Amore mio ti amo ricominciamo tutto da capo, per favore sei la mia principessa voglio stare solo con te. »
Visualizzato.
La vedo digitare e poi cancellare così per almeno 3 minuti.
« Vita mia scusa se non ragiono sto male lo so. Ho bisogno di te. Devo fare l'amore con te. Penetrarti e sentirti calda. »
Sono sdraiato sul letto mentre inizio a sentirmi accaldato. Metto una mano nei boxer mentre comincio a toccarmi.
« Amore mio ti sto pensando tanto »
Finalmente una sua risposta. « Ti amo »
« Si amore questo volevo sentire. Cazzo voglio amarti » muovo più velocemente la mia mano fino a non sentir del tutto il cazzo duro.
« Come vuoi amarmi? »
« Bene amore mio »
« Nico siamo tossici insieme »
« No amore siamo perfetti così, siamo benissimo insieme. Ci completiamo, solo tu fai per me. Ti prego torna »
« Non posso amore sono in punizione »
« Vengo io amo devo sta co te »
« Va bene amore mio tanto i miei stanno per uscire »
Finisco di segarmi e vengo nella mia mano pensando a lei e successivamente vado in bagno con concedendomi una bella doccia.

EMMA'S POV

Forse non avrei dovuto dirgli di sì

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Forse non avrei dovuto dirgli di sì. So che insieme siamo tossici, ma ci sono troppo dentro, io sono dipendente da lui. So che le sue parole sono aria e che effettivamente ciò che valgono sono i fatti e su questo punto di vista, non ci siamo proprio. Non percepisce la gravità delle sue azioni ed è quello che mi preoccupa di più. Forse dovrei parlarne con qualcuno di quello che è successo ieri. Ma molto probabilmente mi terrebbero lontana da lui e non voglio.
Finisco di sistemarmi i capelli e mi sdraio nuovamente a letto mentre i miei genitori sono al piano di sotto.
Sento il citofono suonare e mi reco nel corridoio per poter rispondere. Dopo qualche minuto e sopra casa mia, saluta i miei al piano di sotto e sale in stanza.
« Amore mio » mi circonda con le sue braccia.
« Ei » ricambio l'abbraccio.
« Quanto ti amo, mi sei mancata » mi sposta i capelli per baciare il mio collo.
Annuisco.
« Questa bimba ha bisogno di coccole vero? » mi fa stendere sul letto e lui fa lo stesso.
« S - si amore » non lo so, mi sento spaventata.
Infila una mano nella mia intimità inserendo due dita.
Il mio respiro si fa sempre più affannato, mentre non smetto di guardarlo.
« Quando mi guardi così mi fai impazzire » aumenta l'intensità mentre con l'altra mano si sbottona i jeans.
« Succhiamelo » faccio come mi ha detto e mi abbasso nei pressi della sua intimità. Abbasso i jeans e insieme a questi anche i boxer Celine.
Lo prendo in mano e inizio a segarlo mentre mi spinge la faccia contro il suo pene, così costretta, lo prendo in bocca.
Succhio e lecco finché non mi dice di salire sopra di lui.
Mi spoglia, ho ancora i segni sulla pancia evidenti.
« Perchè non vieni tu sopra di me? » gli chiedo speranzosa.
« Non vuoi farmi godere un po' amore? Quando mi salti sopra sei indescrivibile »
« Non mi va, vieni tu »
« Madonna sei una bambina » mi scansa da lui spostandomi sul letto e sono di nuovo stesa, mentre lui si accinge sopra di me mordendomi i seni.
Infila a secco il pene dentro di me. Da spinte forti.
Mi lamento ma sembra non fregarsene. Continua con colpi decisi e contemporaneamente massaggia il clitoride.
Ansima, afferra il mio volto sputandomi in faccia.
« Puttana, come ti piace » stringe le sue mani attorno il mio collo.
« B - basta Nicolò non respiro » mi viene da piangere.
« Zitta » mantiene la presa finché non eiacula dentro di me.
« Cristo Nicolò ti avevo detto basta! » alzo il tono della voce.
« Io non mi faccio comandare da nessuno » si infila i boxer.
« Vattene. Non ti voglio più vedere »
« Eh?! » ora anche il suo tono di voce è alto.
« Mi stavi soffocando lo capisci o no? »
« Embe che ti sembro stupido, mi so regolare »
« No tu non conosci limiti. Tossico di merda »
Siamo entrambi alzati. Mi afferra bruscamente per il collo e mi sbatte al muro.
Cerco di dimenarmi invano dalla sua presa.
« Tossico a chi? » mi tira uno schiaffo.
Le lacrime iniziano a scendere sul mio viso. Mi libera dalla sua presa, si riveste e se ne va.
Mi rivesto e mi infilo sotto le lenzuola.
Sono distrutta, di nuovo.

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