Nicolo's pov:
Ieri ho dormito da Edoardo, non volevo farmi vedere dai miei in queste condizioni. Non sono potuto andare in ospedale altrimenti sarebbe successo un casino e sicuramente mi avrebbero fatto gli esami tossicologici.
Edoardo mi ha aiutato medicando il volto ma è tutto tumefatto ed ho male al naso.
« Nicolò smettila per favore perchè stai combinando solo cazzate »
« Io ieri sono stato nel mio è lui che è venuto ad azzuffarmi. Come cazzo si è permesso. Niente niente vuole passare anche dalla parte della ragione »
« Ma mi spieghi cosa è successo? Non lo hai pagato? »
« Edoa ma ti pare mi potrei comprare anche te con tutti i soldi che c ho »
« E che è successo? »
« Ho saputo che si è scopato Emma »
« Ed è lui che viene a menare te? E poi scusa non lo sapevi già? »
« È recente sta roba. Boh l'avrò spaventata un po' che ti devo dire, quella ha lagnato e il coglione mi è venuto addosso »
« E come l'hai spaventata? »
« Edoa è quanti cazzi che cazzo ne so »
« Nicolò abbassa i toni. Hai rotto il cazzo con questi modi. Stai allontanando tutti. Devi crescere »
Esco fuori e mi accendo una sigaretta. Mi siedo su un divanetto e mi riaddormento li fuori all'ombra.Davide's pov:
Sono le 13.00 ed entro in cucina per vedere cosa ha preparato mia madre.
Sarà sicuramente uscita con mia zia fuori città, menomale, almeno non subisco l'interrogatorio da parte sua.
Prendo il petto di pollo pronto e lo poso sul tavolo, mi siedo e mangio direttamente dalla padella.
Chiamo Emma, tre squilli, risponde.
« Buongiorno »
« Buongiorno »
« Amo come va? » taglio la carne.
« Non lo so, ho un sacco di contrazioni »
« Amo starà scalciando, non ti preoccupare sta bene il bambino »
« Dopo tutta la paura che mi avete fatto prendere ho dubbi. Voglio andare in clinica per fare un controllo »
« Ti accompagno »
« No, voglio andare da sola »
« Vieni da me per favore, non ce la faccio più senza di te. Tutto questo l'ho fatto per te perchè io non mi permetterei mai di farti così male »
« Sei violento anche tu »
« Si ma con quelli che mi fanno incazzare, non potrei mai esserlo con te amore mio »
« Davide non mi va, voglio stare da sola »
« Va be, ci sentiamo dopo. Se ti serve qualcosa scrivimi »
« Si, ciao »
« Ciao »
Ecco tutto quello che faccio non viene apprezzato, ho fatto solo un casino e ora è il triplo incazzata con me. Dovevo farmi i cazzi miei.
Finisco di mangiare e mi attacco alla play in camera.Emma's pov:
Almeno una chiamata da Nicolò me la aspettavo, ma meglio così.
Dopo aver sentito Davide sono entrata in doccia e ora mi sto preparando per andare in clinica.Mi vesto, saluto i miei dicendo che andrò a pranzo fuori con Giulia.
Chiudo la porta alle mie spalle, scendo le scale ed esco dal condominio.
Entrò in macchinetta e mi dirigo verso la clinica.
Ho contattato la dottoressa stamattina e mi ha detto che sarei potuta passare quando meglio riuscivo.
La aspetto fuori il suo studio e mi accoglie per entrare.
« Emma allora, cosa succede? »
« Dottoressa buongiorno, sono venuta perchè ho sentito delle contrazioni un po' strane ed ho avuto qualche perdita. Sento uno stato di malessere generale, non sono al top della forma. Eravamo rimaste che ragionavo un po' sulla scelta di abortire ma vorrei verificare che il bambino stia ok »
« Ok, comprendo. Proseguiamo con la visita. Sdraiati sul lettino così facciamo in ecografia »
Sbottono i jeans, slaccio il body e mi sdraio come mi ha detto.
Procede con l'ecografia.
« Emma purtroppo devo dirti che hai perso il bambino. Hai avuto un aborto spontaneo. »
« Ah » sbianco, senza dire una parola.
« Prenditi tutto il tempo per poter riflettere. C'è stato magari eccessivo stress durante queste settimane? »
« Si » guardo un punto fisso mentre mi scendono delle lacrime.
Penso a Nicolò e a tutto il male che mi ha fatto. Non me ne sono mai resa conto ma, non mi ha mai trattata come pensavo. Mi riempiva di belle parole e poi faceva l'esatto contrario. Che schifo.
« Comprendo Emma, purtroppo può capitare e capita spesso a molte mie pazienti soprattutto in questa fase. »
Mi risistemo e riprendo la borsa. « La ringrazio dottoressa »
« Non c'è di che, se hai altre necessità o dubbi mi ricontatti »
« Arrivederci » accenno un sorriso ed esco dalla stanza.
Bene, sono ancora più sconvolta di prima. Non so se parlarne con Nicolò o starmene nel mio. Vorrei fargli capire quanto fa schifo e che cosa ha combinato.
Ci eravamo confidati una notte ed entrambi avevamo fantasticato sul volto che avrebbe avuto, sul nome che gli avremmo dato, su noi tre felici.
Ma con lui la felicità non esisterà mai.
Ritorno a casa e mi sdraio sul letto. Ho bisogno di riposare.
Presa dall' impulsività digito un messaggio a Nicolò: « Non permetterti mai più ad avvicinarti a me, non mi devi chiamare, né scrivere, ne guardare quando siamo negli stessi posti, o ti denuncio, non sto scherzando. Sei una persona malata e problematica. Di quello che faccio non te ne deve fregare un cazzo.
Sei solo bravo a rovinare le cose, anch'io non sarò una santa ma non ti ho mai umiliato ne trattato come tu hai fatto con me. Ti devi solo vergognare. Allunghi le mani sulla tua ragazza, la tratti come se fosse un oggetto, la metti incinta e non ti curi delle conseguenze. Mi hai fatto perdere il bambino. Sarai contento adesso? Era quello che volevi? Bravo Nicolò. Sei un menefreghista del cazzo ed io con te non voglio più avere a che fare.
Viviti la tua vita che io mi vivo la mia, con o senza di te.
Non pensare che questa scelta sia dipesa da terzi, il tuo comportamento mi ha solo aiutato a farmi aprire gli occhi e a capire che tutto questo non è amore, ma la tua è possessione. È finita. »
Sono veramente incazzata nera con lui. È una persona immatura.
Entra su whatsapp, sta digitando.
Nicolò: Sempre più stupito dalla tua non curanza, ti ho sempre rispettata e amata. Ho fatto di tutto per te, anche quando mi hai fatto schifo. Ho guardato avanti perchè sapevo che ti amavo e ti ho perdonato, ed hai continuato a fare gli stessi sbagli. Non mi hai mai saputo apprezzare e hai sempre colto il me superficiale non consapevole di quanto io sia fragile, o forse non lo accetti a te stessa perchè sei uguale a me. Ti sei fatta manipolare il cervello dalle persone che stai frequentando, ti stanno mettendo contro di me. Tu lo sai che siamo destinati a stare insieme e so che lo vuoi. Il bambino lo hai perso perchè ti sei messa in mezzo alle cazzate, non è colpa mia, io non fatto niente. Non ti ho mai allungato le mani, com'è a letto ti piace e quando fai la stronza no? È la stessa cosa. Sei tu che lo vuoi l'amore malato non io, altrimenti saresti scappata subito. Ma ci hai visto qualcosa in me di cui non puoi fare a meno.
Emma: Nicolò, tu non stai proprio bene con la testa. Hai il cervello squagliato. Ma ti senti quando parli? Ma le senti le cazzate che stai dicendo? Ma che film ti sei visto?
Nicolò: ma smettila con ste cazzate da altolocata
Emma: coglione ho aperto gli occhi e sia lodato Gesù che li ho aperti. Tu mi fai paura
Nicolò: si vabbè rispondimi al telefono
Emma: no, ciao
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Ossessione
Teen FictionLei e lui, così simili quanto diversi. C'è solo una cosa chiara: si attraggono entrambi sessualmente. Riuscirà il suo ostentato controllo a non sfociare in pazzia?