8. «Cose»

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E le nostre cose
che cose non sono
mai state

E noi
che noi non siamo
mai stati

Si trasformano
in bicchieri di vino
vuoti
lasciano spazio
a bottiglie infinite
di vetro,
macchiate di un rosso
che non riconosco.

E le parole
incastrate
giù nella gola
si aggrappano
gli impedisco
di uscire
rimangono come farfalle
svolazzanti
fanno a cozzi
con la mia lingua
e il mio palato.

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