Lettera IV

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Cara Anemone,

mi rivolgo a te attraverso il respiro del vento Borea, come un sussurro leggero tra le foglie e il lamento di una melodia dimenticata. Ogni parola che scrivo è una carezza delicata, un abbraccio che cerca di attraversare il velo tra i mondi. Queste righe sono il mio tentativo di racchiudere in un abbraccio di parole la vastità del mio amore per te, un amore che si è evoluto come il vento tra le stagioni. L'inizio di questa storia risale a un tempo in cui i nostri cuori ancora dormivano nell'ignoranza reciproca. Eravamo entrambi estranei al destino che ci attendeva, come due stelle che si muovono in orbite parallele senza conoscersi. Il nostro primo incontro fu un capriccio del fato, una casualità preziosa che si svelò in una strada polverosa di un villaggio dimenticato. Ricordo ancora il momento in cui il nostro sguardo si incrociò, un istante rubato al flusso inesorabile del tempo. Eravamo due estranei immersi nella normale routine quotidiana, ma il destino, con il suo tocco misterioso, ci guidò lungo lo stesso sentiero. In quel breve istante, il mondo attorno a noi svanì, e fummo solo tu e io, due anime vaganti senza conoscere il motivo. Eravamo come due pianeti che si sfiorano senza sapere dell'esistenza reciproca, ma quel breve contatto lasciò un'impronta indelebile nei nostri cuori. C'era un'energia nell'aria, un palpito, come un sussurro che annunciava un cambiamento. Non sapevamo cosa stesse per accadere, ma il destino aveva tessuto il suo primo filo invisibile tra noi. Quel giorno, in cui il vento portò con sé il tuo profumo delicato, fu il preludio di una sinfonia che avrebbe risuonato nei nostri cuori per l'eternità. Eravamo come foglie sospese in un vortice di emozioni, ignari del viaggio straordinario che ci attendeva. Chissà cosa pensavi in quei momenti, forse nulla di più di quanto pensassi io. Testimone silente di quel primo incontro, portai con me il seme di un amore destinato a crescere nei nostri cuori. I giorni passarono e il nostro cammino continuò lungo percorsi separati, ancora ignari del filo sottile che ci legava. Eros, instancabile messaggero dell'amore, portava con sé il profumo dei tuoi giorni e delle tue notti. Sentivo il tuo respiro nella brezza notturna e le stelle che ci sovrastavano sembravano custodi dei nostri destini intrecciati. Poi, come il vento che cambia direzione senza preavviso, il destino ci riportò sulla stessa strada. I nostri sguardi si incrociarono di nuovo, ma questa volta c'era un riconoscimento profondo nei nostri occhi. Eros sussurrò il tuo nome nel mio orecchio, come un segreto antico che finalmente veniva rivelato. Da quel momento, ogni incontro, ogni sguardo scambiato, era come un capitolo che si aggiungeva a questa storia scritta dalle mani del destino. Il nostro amore cresceva come un fiore raro, protetto dalla brezza delicata del vento. Non c'erano promesse esplicite, ma i nostri cuori sapevano di appartenersi reciprocamente, come due stelle che condividono lo stesso cielo. Divenni il custode del nostro amore, portando con me i nostri sospiri e i nostri segreti. Ogni sussurro del vento raccontava la storia di due anime che si erano finalmente trovate, dopo un intricato percorso attraverso le vie del destino. I nostri giorni erano come foglie che danzavano nell'aria fresca, e le notti, un abbraccio intimo tra due cuori che battevano all'unisono, ma il destino, con la sua saggezza enigmatica, ci riservava ancora sorprese. Come un vento che può cambiare improvvisamente la sua direzione, la vita ci presentò una sfida che nessuno di noi avrebbe mai potuto prevedere. Anemone, il fiore che illuminava il mio mondo come il sole invernale, fu portata via. Io, che avevo conosciuto ogni angolo dei nostri cuori intrecciati, portavo con me il lamento di un amore interrotto. Non c'era rabbia, solo il dolore profondo di un cuore che era stato privato della sua fonte di calore. Mi chiesi perché il destino avesse dovuto compiere questa misteriosa separazione, senza un addio vero e proprio, senza una spiegazione che potesse lenire le ferite dei nostri cuori. La tua assenza era come una brezza gelida che tagliava attraverso la mia anima. Le stagioni cambiarono intorno a me, ma il mio mondo rimase avvolto nell'ombra dell'amore perduto. Ogni raggio di sole portava con sé la tua memoria e ogni sussurro del vento sembrava portare il tuo risveglio. Tu eri oltre la portata del mio abbraccio, oltre il respiro del vento che aveva una volta trasportato il tuo profumo fino a me. Mi chiesi se avessi potuto fare qualcosa per cambiare il corso della storia, per tenerti stretta al mio fianco. Ma il vento, pur potente, non può sfidare il destino scritto nelle stelle. Anemone, il tuo ricordo rimaneva con me come una luce che brillava nelle notti più buie, ma la tua assenza era come un'ombra che oscurava il mio cammino. Nel mio lamento senza fine, cercavo risposte. Chiedevo al cielo, alle stelle, al destino, perché un amore così puro dovesse essere interrotto senza un avvertimento, senza una spiegazione. Ogni soffio di vento sembrava portare con sé la tua eco, come un richiamo che non poteva essere ignorato Anemone, il mio amore per te non conosceva confini, neanche oltre la barriera della morte. Il vento, con il suo soffio eterno, continuava a portare con sé il tuo nome, la tua essenza. Ogni alba era una promessa non mantenuta, ogni tramonto un ricordo di ciò che era stato e non poteva più essere. Mi ritrovai a cercare la tua presenza nei luoghi che una volta avevamo condiviso, nel profumo di fiori che avevamo amato insieme, ma tu eri diventata parte della terra, un'essenza immateriale che danzava nelle radici. Il mio cuore, ancora legato al tuo ricordo, cercava un significato, una comprensione, un modo per riavvolgere il filo della storia e ritrovare ciò che era stato strappato via. Io, nell'infinità del mio respiro, sussurravo parole di conforto e di dolore. Non c'era rabbia nelle mie correnti, solo il peso di un amore che aveva perso la sua destinazione. Forse la risposta era nascosta tra le stelle, nei misteri dell'universo, o forse era celata nei meandri del nostro destino intrecciato. Anemone, il mio cuore, come un violino suonato dalla brezza, continuava a vibrare con la melodia del nostro amore incompiuto. Il vento, un compagno fedele nelle notti solitarie, portava con sé la tua risata, il suono della tua voce, come un eco che si perdeva nella vastità del cielo. Mi chiesi se potessi ancora sentire la tua presenza tra le pieghe del vento, se le tue risate avessero trovato rifugio tra le correnti invisibili. E mentre il vento continuava a soffiare, portando con sé il nostro passato e il nostro presente, mi domandai se il destino avesse ancora in serbo sorprese per noi. Forse, in qualche modo, il vento avrebbe trovato un modo per riportarti a me, anche se solo nell'eco delle memorie condivise. Anemone, il mio amore, il mio sole invernale, continua a cantare la nostra storia nei cieli. Ogni soffio è un ricordo, ogni lamento è un'invocazione al destino. Non so cosa riserverà il futuro, se il vento porterà con sé la promessa di un nuovo inizio o se continuerà a sussurrare il nostro passato. Nel mio cuore, Anemone, tu vivrai per sempre, come il ricordo di un'armonia perfetta interrotta troppo presto. Continuerò a portare con me il nostro amore, anche se separati dalle correnti invisibili della vita.

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