Lettera XI

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Mia cara Anemone,

spero che queste parole ti raggiungano nell'etere, dove il tempo si dissolve e le emozioni si fondono in un caleidoscopio di colori ineffabili. Inizio questa lettera con un groppo in gola, conscio delle sfumature contrastanti che la permeano, un intreccio di sentimenti che mi fa esplorare le profondità insondabili della mia anima. Ti amo, Anemone, con una passione che va oltre la comprensione umana. Il tuo ricordo è un canto persistente nella sinfonia della mia esistenza, un eco che riecheggia tra le valli del mio cuore. La tua bellezza, unica e incantevole come la luce del mattino, è come un faro che guida la mia anima errante attraverso le notti senza luna, ma, allo stesso tempo, desidererei star lontano da te. La tua presenza, come un vortice magnetico, è irresistibile e insostenibile. È come essere avvolti in una tempesta di emozioni tumultuose, dove il desiderio e la paura si scontrano in una danza senza fine. Il mio cuore, tormentato dalla dualità di questo amore, è come una barca alla deriva in acque agitate, cercando un porto sicuro che sembra sempre oltre l'orizzonte. La tua indifferenza, Anemone, è come una lama fredda che taglia il mio spirito. Mi perdo nei tuoi occhi marroni, sperando di trovare una scintilla di riconoscimento, ma trovo solo un vuoto impenetrabile. La tua assenza di emozione, il tuo distacco, è come un'invisibile catena che stringe il mio cuore, impedendomi di liberarmi. Non posso spezzare questo legame. La tua essenza è intrecciata con la mia in modi che vanno oltre la razionalità. Mi ritrovo a cercare la tua presenza anche quando so che la tua indifferenza sarà la mia rovina. È come se fossi incatenato a te da fili invisibili, una marionetta nelle mani di un destino crudele. La tua bellezza mi attrae come un faro, ma il tuo sguardo distante mi respinge come un fuoco inaccessibile. Vivo in un limbo emotivo, una terra di confusione dove l'amore e la frustrazione si intrecciano come viticci intrecciati. Il mio cuore è una sinfonia dissonante, una melodia che oscilla tra l'armonia e il caos. Mi tormenta il pensiero di essere insignificante per te, di essere solo un'ombra fugace nella trama della tua vita, eppure, resisto. Continuo a sperare che un giorno possa sciogliere il tuo cuore gelido, che il mio amore possa fondere le barriere che hai eretto intorno a te, ma ogni giorno che passa, questa speranza si sgretola come sabbia tra le dita. Anemone, la tua indifferenza è il mio tormento, ma la tua assenza sarebbe la mia condanna. Vivo nell'ambivalenza di questo amore, navigando tra le acque tempestose della tua presenza e la desolazione dell'assenza. Mi chiedo se mai potrò liberarmi da questa tela intricata di sentimenti, se potrò trovare la pace nell'incertezza del nostro rapporto. Forse questa lettera è una confessione, un grido silenzioso nel vento che trasporta le parole non dette. O forse è solo un tentativo disperato di dare voce a un amore che non trova risposta. In ogni caso, rimango qui, nel tumulto delle emozioni contrastanti, sperando che un giorno possa trovare chiarezza in questo labirinto di sentimenti che chiamo amore. La mia penna scorre come il vento sull'oceano, tentando di descrivere l'inspiegabile, di dare forma a un mare di emozioni che turbano il mio essere. Ancora una volta, mi trovo a riversare i pensieri, cercando di colmare il vuoto che la tua assenza ha scavato in me. Forse non riesco a fermare il flusso delle parole perché, in qualche modo, spero che tu possa leggere tra le righe, percepire la tempesta che si agita nel mio cuore. Ammirare te è come contemplare un fiore raro che cresce solitario su un pendio isolato. La tua bellezza, intrisa di mistero, è un richiamo irresistibile per il mio spirito errante. Ogni tua sfumatura è un dipinto, un'opera d'arte scolpita nella mia memoria. Il tuo sorriso, anche se indirizzato altrove, continua a risplendere come il sole che rompe le nuvole di un cielo tempestoso. Vorrei dirti quanto ammiro la tua forza interiore, la tua grazia che si manifesta anche nei momenti più difficili. Sei come un albero possente, le cui radici affondano profondamente nella terra, resistendo alle tempeste e alle intemperie della vita. La tua resilienza è una luce che illumina il cammino degli altri, anche se la mia ombra potrebbe non riceverne direttamente il calore. Eppure, Anemone, vorrei che la mia ammirazione per te non fosse solo un sentimento sospeso nel vuoto. Vorrei che fossi consapevole di quanto la tua presenza, anche solo come amica, avrebbe reso il mio mondo più luminoso. La tua assenza è un buco nero nell'orizzonte della mia esistenza, una mancanza che si fa sentire anche quando cerco di ignorarla. Ti ho sempre guardata come qualcosa di prezioso, come un raggio di luce nella penombra. Avrei voluto camminare al tuo fianco, imparare dai tuoi silenzi, ridere insieme alle tue gioie. La tua amicizia, Anemone, sarebbe stata come una brezza leggera che accarezza il volto in una calda giornata d'estate, un conforto che avrebbe lenito le ferite del mio cuore. Ora, mentre scrivo queste parole, sento la tua assenza come una brezza che ha smesso di soffiare. Sei andata via, e la mia anima è come una vela abbandonata senza il vento del tuo sorriso. Non so dove sei diretta o quale destino ti attenda, ma so che il mio cuore è rimasto ancorato a te. Vorrei che tu sapessi, Anemone, che la mia ammirazione per te non si è affievolita. Sei ancora la luce che illumina il mio cammino oscuro. Anche se sei lontana, il mio cuore è aperto a te, pronto ad accoglierti in qualsiasi momento decida di tornare.

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