Vergogna-parte prima-

205 4 0
                                    

E cosi abbiamo deciso di provarci, nonostante i miei dubbi che cerco di scacciare dalla mente.

Ogni giorno dopo scuola lui mi aspetta in camera mia e ci baciamo per ore, gli ho spiegato che per quello che viene dopo il bacio non mi sento pronta al momento "principalmente perchè non mi fido al 100% di lui, ma questo non posso dirglielo", a scuola e in generale nei luoghi pubblici invece ci ignoriamo completamente e questa cosa sinceramente fa male, malissimo.

Kevin è diventato uno dei miei migliori amici e qualche volta usciamo insieme a prendere un gelato, nessuno mi prende di mira o fa risatine o commenti soffocati da un po, la cosa mi fa sentire sollevata ma nello stesso tempo mi fa incazzare che lo facciano solo perchè mi vedono in giro con lui.

Un pomeriggio finite le lezioni ricevo un messaggio da mio padre

Un pomeriggio finite le lezioni ricevo un messaggio da mio padre

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Metto via il cellulare sorridendo, mio padre e la sua mania di scrivere tutto sempre in maiuscolo, dice che lo fa sembrare più autoritario

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Metto via il cellulare sorridendo, mio padre e la sua mania di scrivere tutto sempre in maiuscolo, dice che lo fa sembrare più autoritario.

Mi dirigo verso il nostro alimentari di fiducia e faccio la lista mentale di quello che devo comprare, entro e prendo spaghetti, salsa di pomodoro, carne macinata, uova, pan grattato, latte e pane bianco, mi faccio anche tentare da una bellissima torta di mele fatta in casa dalla proprietaria Elen.

<Grazie Elen , ci vediamo>

<Ciao Tesoro, e saluta tua padre>

Esco dal negozio elencando mentalmente i procedimenti per fare le polpette come le faceva mia madre quando mi scontro con qualcosa di enorme e duro come pietra.

Lo riconosco anche senza guardare e nella mia testa lampeggia nuovamente la scritta a l neon SATANA.

Alzo lo sguardo e divento immediatamente rossa, lui si avvicina senza che nessuno se ne accorga e mi sussurra all'orecchio mentre mi dribla per entrare.

<Ci vediamo dopo, bambolina>

Poi fa finta che io non esista ed entra nel negozio.

La mia spina sepolta si sta facendo strada per riaffiorare, ma io mi rifiuto di darle retta.

"codarda" mi sussurra la mia voce interiore ma io la mando poco elegantemente a quel paese e vado a casa.

Quella sera, cucino dei meravigliosi spaghetti con polpette proprio come faceva mia madre, ma purtroppo quando ho appena scolato la pasta ricevo una telefonata di mio padre.

<Tesoro, mi dispiace, sono bloccato al lavoro e farò molto tardi, ma voglio assolutamente assaggiare i tuoi spaghetti, me ne lasceresti un po?> dice molto dispiaciuto

<Papà, non preoccuparti per me, io finirò di lavare i piatti e andrò a letto, ti lascio un piatto nel microonde, devi solo scaldarli.>gli rispondo allegra.

<Grazie tesoro, mi spiace davvero>

Metto giu', e penso al mio povero papà che si dispiace per i miei spaghetti, ma in fondo lui lavora molto per mantenermi e non farmi mancare nulla, quindi non ho il diritto di lamentarmi o essere triste.

Però gli spaghetti sono troppi per me forse...

Prendo il telefono, mi tremano le mani, non l'ho mai chiamato per invitarlo a cena,anzi realizzo che non l ho mai chiamato e basta.

Risponde al primo squillo.

<Bambolina>

<ehm..ciao, senti ho cucinato troppi spaghetti e mio padre farà tardi..ti va di dividerli con me?>

Qualche secondo di silenzio

<Ecco se sei impegnato non importa io>

Telefono muto.

<Pron>

Bussano alla porta, alla faccia dell'ipervelocità, Tristan è davanti alla mia porta che si guarda in giro.

Spina

<Accomodati>

Entra e andiamo in cucina senza parlare.

Io sono rossa come un pomodoro.

Ci sediamo in silenzio e gli servo gli spaghetti.

Lui li trangugia in un nano secondo.

<Ne vuoi ancora?> tanto io non riuscirei a magiare in ogni caso con lui qui.

Fa cenno di si e continua a mangiare.

Non voglio rovinare questo momento, vederlo mangiare è quasi ipnotico, ma la mia voce interiore che sembra non volerne sapere di farsi gli affaracci suoi prende il sopravvento.

<Tristan?>

<MMM?>risponde lui con ancora gli spaghetti che gli penzolano dalla bocca.

<Ti VERGOGNI DI ME?>

whaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora