Ce la posso fare?

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<No no no, assolutamente no! Tristan che diavolo ci fai qui?>
Ancora una volta la più volte citata dea del destino è contro di me e che caspita però!
<Sai D, la versione sbiadita di Ken che ti porti sempre appresso non è l unico ad aver vinto una borsa di studio alla Columbia>
Cazzo, cazzo, cazzissimo mi ero dimenticata che questo bell imbusto oltre ad essere un grandissimo bastardo era pure uno dei migliori studenti del mio vecchio liceo non che quarterback della squadra di football, ma non immaginavo che sarebbe venuto a New York, in effetti dei suoi piani per il college non abbiamo mai parlato, ma non devo farmi distrarre.
<Ok, ma no, intendevo qui qui!>gli dico con i pugni sui fianchi.
<Ahhhh, al V pub?bhe ci lavoro, non si vede? Sono il barista se non te ne fossi già accorta dalla divisa sobria e inoltre mi spiace informarti che Carly è mia sorella il che fa di me il tuo capo tecnicamente.> Mi parla con un sorrisetto malefico.
Andrea sicuramente non lo sapeva quando mi ha proposto il lavoro e se lo sapesse ucciderebbe suo fratello, visto che sono sicura che gli ha raccontato tutto di Me e Tristan e se avesse saputo che c'era di mezzo Tristan non mi avrebbe mai raccomandata.
Nota per me UCCIDERE ANTONY!
<Ok, allora Capo, diciamo che è meglio stabilire delle regole per la reciproca sopravvivenza.>
Annuisce
<Prima regola, io ignoro te, tu ignori me>gli dico seria.
Lui fa a sua volta un espressione serissima poi dice
<Seconda regola del fight club, non si deve mai parlare del fight club>
<Piantala Tristan, non sto scherzando, non devi rivolgermi la parola a meno che non sia per comunicazioni di servizio e io farò lo stesso!>
<Ok, calmati tigre, farò come dici>
<Seconda regola, niente nomignoli, io per te sono Delphine ok? Niente D, niente bambola, niente tigre, niente nomignoli sdolcinati!>
Fa il segno della attenti portandosi una mano sulla fronte.
Ok, sono certa che se seguiremo queste regole, sopravviverò e inoltre non posso lasciare il lavoro, non vorrei dover dire a mio padre che sono stata licenziata o peggio che l' ho lasciato perché non volevo lavorare con il mio ex , ex di cui lui non sa nulla e che mi ha umiliata pubblicamente.
No ok c'è la posso fare.
Iniziamo a lavorare, per fortuna mentre mi cambiavo ho memorizzato la lista dei cocktail,( grazie memoria fotografica), quindi faccio solo un paio di errori e la serata fila liscia, Tristan rispetta l accordo e non mi parla se non per le comande dei drink.
Poi però devo prendere una bottiglia appena sopra la mia testa e mi alzo sulle punte così la mia gonna sopra il ginocchio si solleva a giro natica e tempo zero sento il suo maledetto sguardo brucia mutandine sul sedere.
<Ti spiace piantarla e venire a darmi una mano?>gli dico girando la faccia che sicuramente è del colore del Bloody Mary che ho appena servito.
<Non capisco di cosa parli ma visto che sono un gentiluomo ti aiuterò anche se sei stata scortese e non mi hai chiamato capo> mi risponde mentre allunga appena un braccio vista la sua considerevole altezza di 190 cm e prende la bottiglia sopra la mia testa.
<Mi piacerebbe arrivare a fine serata con le mutandine ancora intere grazie, ecco di cosa parlo>mentre gli rispondo giro la testa e vedo la faccia di Kevin, sembra abbastanza incavolato, mi guarda con aria interrogativa.
In effetti, detta così sembra una frase piuttosto equivoca soprattutto se non ha sentito tutto il discorso.
Fa per andarsene, ma poi perché sembra che mi abbia appena beccata in una situazione sconcia?in fondo lui non è il mio ragazzo è solo un buon amico e io non ho fatto nulla di male, ciononostante mi sento comunque in dovere di chiarire la situazione.
<Capo, vado in pausa per qualche minuto visto che il momento è calmo!>dico a Tristan che sta sorridendo in modo subdolo e corro dietro a Kevin.
Non è facile correre con i tacchi alti e le ali da pipistrello voi lo sapevate? Io no.
Inciampo tre volte prima di raggiungerlo.
<Kev, aspetta, non è come sembra!> Gli dico senza fiato.
<Davvero D? Allora non stai lavorando gomito a gomito con il tuo ex ragazzo che ti ha presa in giro per mesi e poi ti ha umiliata pubblicamente,?allora com'è?>mi dice arrabbiatissimo.
<Ok. Si è come sembra, ma a mia discolpa io non lo sapevo e ora è troppo tardi per tirarsi indietro, inoltre non ci rivolgiamo la parola> gli dico tutto d'un fiato.
<Si? E quel bel siparietto allora?>
<È un equivoco, il discorso era più ampio, fidati kev non lo farei avvicinare per nessun motivo al mondo, con lui ho chiuso per sempre!>gli rispondo mentre mi avvicino.
<Ok D, mi dispiace io voglio solo che tu stia bene e che quell' individuo non ti faccia più del male>
Gli do un bacio sulla guancia e annuisco, lo so che lui ci tiene a me ma posso gestire Tristan!
Me ne convinco per circa un nano secondo finché non mi giro per tornare al lavoro e Tristan mi sta guardando come se volesse mangiarmi.
Ce la posso fare?

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