Rivelazioni

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Esco dalla doccia avvolta nel suo asciugamano e sento il suo sguardo che sembra bruciare la stoffa morbida e profumata.
<Piantala Tristan> gli dico piano, non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
<Ancora una volta non so di cosa parli> mi risponde ma mi fissa ancora.
<Smettila di guardarmi così>
<Ah quello. È colpa tua>
<E questo cosa vorrebbe dire scusa?>
<Io sono Satana giusto?tu mi hai fatto assaggiare il paradiso e adesso che so com'è proprio come Lucifero desidero ardentemente tornarci>
Il mio cervello va in black out, ma come cavolo fa a dire certe cose con tanta naturalezza?
Sono rossa come un peperone e ho fatto l errore di alzare lo sguardo, i nostri occhi rimango gli uni negli altri per un tempo interminabile, intravedo nei suoi la promessa di quello che potrebbe essere e per un momento mi concedo di fantasticare.
Per fortuna la mia sempre vigile voce interiore mi dà un pizzico e la magia finisce.
<Tienila asciutta per un paio di giorni> mormorò indicando la sua mano, sono arrabbiata con me stessa per questo momento di debolezza,
Mi rivesto, per fortuna Tristan ha una lavanderia ben fornita quindi sono riuscita a lavare e asciugare i miei vestiti mentre facevo la doccia.
Sono pronta, esco dal bagno e ovviamente lui è seduto a cavalcioni su una sedia e sembra sempre pronto per un servizio fotografico, che cavolo!
Usciamo e mi porge il casco
<Ti riporto a casa tua>
Durante tutto il tragitto verso casa cerco di stringermi il meno possibile a lui anche se rischio più volte di cadere viste le frenate ai semafori.
Arrivati a casa mia scendo non senza fatica, ma ste moto una scaletta in dotazione non c'è l' hanno?
La gente normale come cavolo fa a scendere senza sembrare ridicola mentre fa il ballo del qua qua?
Gli porgo il casco
<Grazie di tutto ma non credere che finisca qui, appena avrò parlato con Kevin noi due riprenderemo il discorso>
<Adesso mi sembra il momento perfetto per questo discorso> dice lui indicando con il mento qualcuno alle mie spalle.
Mi giro, Kevin è seduto sui gradini, si alza e marcia verso di noi.
<D, stai bene?non sapevo dove eri e non hai risposto alle mie chiamate, ero in ansia per te>
Tristan sorride, lo ignoro.
<Kevin, che cosa è successo ieri sera?>
<Si Kevin, raccontale cosa è successo ieri e già che ci sei dille anche il resto, sono stufo marcio di questa pagliacciata è ora di dire la verità,lei è mia e la rivoglio non me ne frega un cazzo del resto!>
<Di che diavolo stai parlando Tristan?>, guardo Kevin lo sta fulminando con lo sguardo.
<Non ne ho idea D, ieri sera ti stavo mettendo a letto perché non ti sentivi bene e questo idiota è entrato in camera come una furia, mi ha quasi fracassato una mascella e ti ha portata via!>
Gli guardo il livido violaceo sulla parte sinistra del volto.
<Basta cazzate Spears, di la verità!>
Kevin non proferisce parola.
Gli occhi di Tristan diventano fuoco liquido, le labbra in un sorriso di rabbia<ok allora lo faccio io, cosa è successo ieri sera lo sai già, adesso invece ti racconto un altra storia!
Il primo giorno di scuola te la ricordi quella foto del cazzo? è lui che l' ha scattata e quando tu gli hai dato dell' idiota davanti ai suoi amici ha fatto una scommessa, ti avrebbe portata a letto entro la fine della anno, io l ho scoperto e lui mi ha obbligato ad umiliati in pubblico,per questo non volevo fare sapere nulla di noi perché sapevo che si sarebbe messo in mezzo, in palio c'erano un bel po' di soldi e a dirla tutta ci sono ancora, la scommessa è ancora in piedi!>Tristan parla con sicurezza nemmeno un attimo di esitazione.
Sono nel pallone.
<E come avrebbe fatto a costringerti di grazia?> Gli chiedo perché ho bisogno di capire se quello che dice ha anche solo un briciolo di verità.
<Mi ha riscattato, Carly doveva aprire il V pub e il padre di questo stronzo era il suo principale finanziatore>
Guardo Kevin
<E tu cosa hai da dire?>
Lui ha lo sguardo basso sembra colpevole.
<D, non è come pensi, all inizio era una scommessa lo ammetto volevo vendicarmi di te per il modo in cui mi avevi trattato davanti agli altri ma poi mi sono innamorato di te lo giuro!>
Ma in che cazzo di soap opera sono finita?
Mi rivolgo a Tristan
<Ok, la storia della foto è successa prima del teatrino con la squadra di football, quindi?che cazzo di motivo aveva lui di scattarla?>
Tristan mi guarda negli occhi, vedo la rabbia che sta per esplodere.
<Questo stronzo è sempre stato in competizione con me fin dal primo anno, ha sempre voluto superarmi in tutto e purtroppo ha capito che mi piacevi e parecchio così, quando ti ho portata nello stanzino delle scope ci ha seguiti, sulla parete opposta c'è una fessura,credimi non ti piacerebbe sapere a cosa serve, ma è da lì che scattato la foto>
<Ma se te ne sei accorto perché non hai fatto nulla>gli chiedo con le lacrime agli occhi, ma mi rifiuto di piangere.
<Non ho fatto in tempo a prendergli il cellulare, sono anche andato a casa sua ma lui non c'era,l ho cercato tutta la notte e alla fine ho chiamato Andrea per avvisarla, sapevo che solo lei la poteva eliminare dal web ma non ho potuto impedirgli di stamparla>
Non so più cosa pensare, Kevin non proferisce parola.
<È tutto vero?>gli chiedo trattenendo le lacrime.
Kevin alza la testa e sul suo viso vedo un ghigno distorto
<Ma certo che è vero, Tristan è un fottuto angioletto,non lo sapevi? ho fatto tutto io ah ah ah ,credevi davvero che mi fossi innamorato di te?buuuu u povera Whale, un figo come me non potrebbe mai stare con una come te, era solo una vendetta, un modo per dimostrare che io sono migliore di lui, che sono in grado di prendergli tutto perfino la ragazza anche se è una Balenottera, ma sai non ne vale la pena, ieri sera ti sei ubriacata ma non sono riuscito a scoparti eri troppo rivoltante>
Sto per rispondere quando lo vedo, come se fosse al rallentatore, il pugno di Tristan sulla faccia di Kevin.
Quello stronzo vola ad un metro di distanza e si tira sui gomiti tenendosi la mascella insanguinata.

<Ok, sapete cosa vi dico? Non voglio più vedere le vostre facce per il resto della mia vita!andate all inferno!!>Urlo

Me ne vado perché ormai non ho più nulla in cui credere e da oggi mai più mi fideró di un ragazzo.

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