Addio

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Sono le 18.00, Andrea e Ariel stanno finendo di truccami e acconciarmi i capelli, questa volta non mi hanno aiutato a scegliere gli abiti anche perché non ne serviranno.
So cosa devo fare ma saperlo non mi rende meno nervosa.
Le mie amiche mi abbracciano non hanno fatto domande ma sanno perfettamente cosa succederà, forse un giorno glielo dirò ma per ora non ce la faccio.
Quando se ne sono andate mi guardo allo specchio, apro la vestaglia di raso bianco abbinata e vedo una persona diversa.
Fino a qualche tempo fa non avrei mai osato guardarmi allo specchio per paura di ciò che il mio riflesso mi avrebbe restituito, almeno questo merito glielo devo riconoscere .
Di tutto cio che di distorto e sbagliato e successo tra di noi il merito di farmi sentire a mio agio con un corpo non esattamente filiforme è l'unica cosa buona che rimane di noi.
Guardo il mio seno prosperoso strizzato nel reggiseno di pizzo il ventre non proprio piatto ma che in fondo non è nemmeno enorme come l ho sempre visto negli attimi sfuggenti uscendo dalla doccia, le coscie, si anche loro sono un po' più tornite di quelle delle ragazze che vedo perennemente in giro con gli shorts anche d'inverno. Mi volto di lato, il sedere coperto dal tessuto bianco delle mutandine adesso mi sembra accettabile.
È vero non sono una Barbie, non sono perfetta, ma chi lo è?
Anche chi sembra perfetto fuori non lo è dentro e io ne ho avuto la certezza sulla mia pelle.
Chiudo la vestaglia, i miei pensieri vengono interrotti dal suono della sveglia sono le 18.45.
Si va in scena.
Scendo le scale e apro la porta.
Torno in camera ed mi sdraio sul letto.
Le 20.00 spaccate sento la porta chiudersi,i suoi passi veloci sulle scale,apre la porta piano ed entra.
Sono in penombra quindi non mi vede subito,vaga per la stanza cercandomi, quando mi localizza la mascella praticamente gli cade sul pavimento.
<Ti prego D, dimmi che non è uno scherzo perché potrei morire in questo istante>
Faccio no con la testa.
Lui si avvicina piano analizzando ogni singolo centimetro del mio corpo.
Sento il suo respiro accelerare, arriva davanti a me.
<Tu, vuoi davvero uccidermi donna,sei una visione D>
Gli sorrido
Si toglie il giubbotto e subito anche i pantaloni la maglietta, insomma in un nano secondo è davanti a me in boxer neri,dolce e gabbana.
Una visione, è ancora più bello di come lo ricordavo quel giorno in camera mia.
Sale sul letto e inizia a baciarmi partendo dalla caviglia e sale, una miriade di sensazioni mi travolgono.
Mi spoglia piano e io assaporo ogni bacio ogni tocco delle sue mani.
Mi slaccia il reggiseno e mi toglie le mutandine, rimango nuda ed esposta.
Lui continua il suo assalto poi si ferma mi guarda negli occhi
<Sei sicura?> Mi chiede guardandomi negli occhi
Annuisco e gli porgo il preservativo.
Poi una magia accade.
Nella danza dei nostri corpi che si fondono lo sento sussurrare
<Ti amo D>
Vorrei rispondergli, vorrei dirgli che anch'io lo amo ma non lo faccio perché la ferita che mi ha inferto è ancora fresca e brucia.
Apro gli occhi,un filo di luce filtra dalla finestra, sento un peso sul ventre, è il braccio di Tristan che dorme accanto a a me, mi viene in mente una frase
"Lucifero era l angelo più bello del paradiso"
È vero in questo momento con questa luce che gli illumina il viso addormentato sembra davvero un angelo,ma io so che lui è Satana.
Mi alzo e mi metto un paio di jeans e una maglietta bianca e mi siedo ad aspettare che si svegli.
Passo l ora successiva a guardarlo dormire cercando di imprimere ogni singolo centimetro di lui nella mia mente.
Si muove, apre gli occhi, mi sorride
<Buongiorno piccola, che ci fai già vestita? Torna subito a letto o mi costringi a venirti a prendere>
Mi alzo e vado a sedermi sul letto perché ho bisogno di guardo negli occhi
<Questa è l ultima volta che ci vediamo, dimentica di avermi conosciuta, tu per me non esisti più, anzi non sei mai esistito>
La sua espressione cambia da felice a smarrita in un secondo
<Ma che cazzo stai dicendo D?non mi piace essere preso per il culo a questo ora sai?>
Mi piazzo davanti alla porta aperta
<Vattene Tristan>
Lui si alza di scatto e viene verso di me
<Mi dici,che cazzo ti prende? abbiamo appena fatto l amore e tu mi lasci?>
Vedo la rabbia sul suo viso
<Ti sbagli Tristan, io non ti sto lasciando>
Vedo il sollievo sul suo viso
<Non si può lasciare qualcuno con cui non si sta insieme, e per tua stessa ammissione pubblica tra le altre cose, tra me e te non c'è n'è mai c'è stato nulla, D altra parte io ti faccio ribrezzo no?>
Vedo il dolore nei suoi occhi
<D, aspetta,non è come pensi,non so cosa ti abbia raccontato quel coglione di Kevin ma io>
<Ti ho sentito, io ero lì a sentirti dire a tutti che ti faccio schifo e che tra noi non c'e nulla>
Si avvicina ma io lo fermò
<Non c'è l' ho con te davvero Tristan credimi, la colpa è mia per aver accettato questa situazione, ma ciononostante voglio dimenticare che tu sia mai esistito, e ti prego di rispettare questa mia decisione, adesso per favore, vattene".
Lui non replica, si riveste ed esce, quando mi passa accanto mi guarda, due pozze cariche di dolore,"benvenuto nel mio mondo amico" e sussurra.
<Mi dispiace D>
<Anche a me,addio>

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