Capitolo 22

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Taehyung aveva paura di andare a casa di Yoongi per fare rapporto, ma doveva. Sperava solo di non dover tornare in ospedale con qualcosa di rotto.
Esitando, fece un respiro profondo e suonò il campanello.

«Taetae!» esclamò Jimin, aprendo la porta.
«Ho portato questi per il tuo ragazzo.» rispose, porgendogli una busta gialla.
«Entra, stavo facendo il tè.»

«Non credo sia necessario.» provò ad obiettare il minore.
«Ma zitto!» Jimin lo prese per il polso e lo trascinò dentro.
«Sei solo?» domandò il castano, sentendo troppo silenzio.

«Perché dovrebbe essere solo se ha me?» borbottò Yoongi, facendolo sobbalzare.
«Capo.»
Yoongi era disteso sul divano davanti al camino, sbucciando l'ennesimo mandarino della giornata.

«Dovresti lasciarci soli. Io e Tae dobbiamo spettegolare.» lo cacciò il suo ragazzo.
«Fatelo, a me non importa niente di quello che ha da dire.»
«YOONGI!» Jimin gli lanciò un cuscino, prima di trascinare l'amico in cucina.

«Come vanno le cose?» chiese, prendendo un'altra tazza.
«Credo che Jungkook si sia calmato.» rispose Taehyung.
«Sono preoccupato per lui.» ammise Jimin.

«Perché?»
Jimin lo guardò come se fosse stupido. «So che ti dà fastidio avere gente tra i piedi. Scommetto che sei felice che sia tornato a casa e abbia smesso di giocare all'infermiera.» cambiò discorso.
«In realtà è stato molto dolce. Credo di non essere mai stato trattato con così tanta cura da nessuno, nemmeno da mia madre.»

«Non dirmi che ti manca adesso.»
«Mi sento un po' solo in casa adesso. Con lui c'è più rumore e divertimento.»

«E con Hobi hyung?» domandò, porgendogli il tè caldo.
«Pensavo fosse un maniaco! Lo toccava tranquillamente!»

«Lo tocca sempre.» mormorò Jimin, facendo finta di niente.
«Io lo sapevo! Quel maniaco pedofilo! Io lo faccio finire in galera a vita.» rispose sbattendo il pugno contro il tavolo.

«E a te che importa?»
«Jungkook è un bambino innocente! Devo dirgli di non prendere caramelle dagli sconosciuti.» borbottò, prendendo il telefono per scriverglielo per messaggio.

«Ti importa di lui.»
«Certo che mi importa di lui!» rispose, continuando a scrivere furiosamente.

«Quindi ammetti che ti interessa qualcuno oltre la tua Anima.»
Taehyung smise subito di mandare un messaggio, guardando Jimin come se fosse impazzito. «Cosa?!»

«Lo hai detto tu adesso.»
«Non è vero. Hai capito male.»

«D'accordo. Devo dare a Jungkook questa cioccolata alle nocciole.»
«A Jungkook non piacciono le nocciole.»

Jimin sorrise. «Quando non gli piace una cosa spalanca gli occhi.»
«No, arriccia il naso e fa delle smorfie carine.» lo corresse di nuovo.
Jimin lo guardò in silenzio.

«Merda, mi piace Jungkook! Oh no, no, no, no, no. Io non posso farlo.» Lasciò in fretta la tazza sul bancone e se ne andò, senza salutare o accorgersi che Jimin lo chiamava preoccupato. O che Yoongi scuoteva la testa, sapendo già che avrebbe agito in maniera sbagliata.

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Probabilmente il bacio sotto la doccia era stato il più lungo e il più passionale che i due si erano scambiati. Erano usciti dalla doccia quando entrambi avevano le mani raggrinzite e subito si erano avvolti nei morbidi accappatoi per proteggersi dal freddo.
Namjoon aveva preso un asciugamano e aveva iniziato a strofinare dolcemente i capelli del maggiore prima di prendere l'asciugacapelli e asciugarglieli. Una volta asciutti, Jin glielo tolse e iniziò ad asciugare i suoi di capelli, pettinandoglieli dolcemente con le mani.

In Your Eyes [Namjin - Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora