Quando Jin tornò a casa trovò Jungkook seduto sugli scalini d'ingresso, in lacrime.
«Kookie!» Jin corse da lui, abbassandosi per abbracciarlo. «Che è successo?»
Jungkook si strinse a lui. «Mi ha cacciato via! Mi ha preso in giro, lui ha già un'Anima!»
Jin lo guardò sorpreso. «Ne sei sicuro?»
«Me lo ha detto lui.»
Jin tirò su il piccolo e aprì la porta di casa. «Vieni, mettiamoci sul divano.»«Jinnie, tesoro, sei torn... Jungkook!» Namjoon stava scendendo le scale e rimase sorpreso dalla presenza dell'altro.
Jungkook lo guardò sorpreso. «Hyung.» sussurrò, senza smettere di piangere.
«Tu sapevi che Taehyung avesse già un'Anima?» domandò Jin.
Namjoon lo guardò sorpreso.
Jin afferrò un cuscino e glielo lanciò. «Vai in camera e non uscire.» gli urlò, prima di tornare a prestare attenzione a Jungkook.«Perché mi ha fatto avvicinare a lui così tanto se aveva già un'Anima?» domandò il piccolo, singhiozzando.
«Non lo so, Kookie. Questo può spiegartelo solo lui.»
«Pensavo che fosse lui la mia Anima. Ne ero così convinto... Come ho potuto sbagliarmi così tanto?!»Jin gli accarezzò i capelli con dolcezza. «Jungkookie...»
«Che devo fare, hyung? Fa così male! Mi fa male.» pianse Jungkook, toccandosi il cuore.
Jin lo abbracciò, non sapendo che altro fare. Come poteva curare il cuore spezzato di Jungkook quando non sapeva neanche curare il suo.
Qualche ora dopo, Jungkook si era addormentato piangendo e Jin lo aveva lasciato sul divano, coprendolo con una coperta prima di salire al piano superiore da suo marito.
«Come sta Jungkook?» chiese Namjoon.
Era rimasto tutto il tempo sdraiato sul letto a guardare il soffitto, cercando di capire che diavolo avesse combinato Taehyung. Sperava solo che quell'idiota non avesse mandato in aria tutti i suoi programmi.«Perché non me lo hai detto?» chiese Jin, appoggiandosi con la schiena alla porta chiusa.
«Taehyung è una persona molto riservata, schiva. Come potevo sapere che avesse preso una strada ambigua con Jungkook?!»
«Ma è tuo amico ed è il tuo coinquilino!»«Ma abbiamo modi molto differenti di pensare, Jinnie, e le uniche volte in cui abbiamo parlato della nostra vita privata ci siamo urlati contro e quasi presi a pugni. Per questo non parliamo di certe cose.»
«Jungkook era certo che Taehyung fosse la sua Anima, Joonie! Quanto lontano si è spinto il tuo amico con lui?» sbottò Jin.Namjoon si alzò, avvicinandosi al marito. «Non credo abbia superato troppo il limite, è troppo fissato con la fedeltà e il resto.»
«Pensa se non lo fosse stato!»
Namjoon gli accarezzò i capelli. «Non voglio litigare con te per gli altri, Jinnie.»Jin sospirò, abbracciandolo. «Mi dispiace. È solo che odio le bugie e queste hanno ferito così tanto Jungkook...»
Namjoon rimase in silenzio, sentendo i sensi di colpa travolgerlo. «Forse ha avuto i suoi motivi.»
«Niente giustifica le bugie o il giocare con i sentimenti delle persone.»«Mi perdoneresti se lo facessi io?» chiese Namjoon, sperando in una risposta diversa da quella che sapeva avrebbe avuto.
«Cosa?» domandò Jin confuso, allontanandosi per guardarlo in faccia.«Se ti mentissi ma per dei buoni motivi, mi perdoneresti?»
«No.»Jin aveva risposto senza pensarci, senza esitare neanche un secondo e Namjoon sentì il suo cuore sprofondare. Lo sapeva, l'aveva capito fin dall'inizio come sarebbe finita tra loro. Non potevano stare insieme. Ma saperlo non l'aveva reso meno doloroso.
«Ma tu non mi mentiresti mai. Mi fido di te, Joonie.» continuò Jin, baciandolo.La fiducia negli occhi del più grande e il modo in cui gli sorrideva spezzarono definitivamente il cuore di Namjoon.
«Ti amo, Jinnie.» sussurrò, stringendolo a sé.
«Sei la mia casa, Joonie.» rispose Jin, sorprendendo l'altro.
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In Your Eyes [Namjin - Taekook]
DragosteA volte mi fermo a guardare le persone che mi circondano e mi chiedo cosa le renda felici. Un cane? Un conto in banca pieno di soldi? L'amore? Le guardo e mi chiedo che tipo di vita conducano. Ma poi mi ripeto di non pensare. Perché se lo faccio, en...