Capitolo 2

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Alcune volte arriva dal nulla quella sensazione di vuoto che inghiotte tutto come un buco nero. Sento il bisogno di fare qualcosa e al tempo stesso quello di sedermi per terra in un angolo e rimanere lì. Mi piomba addosso come un'ombra e non vuole più andarsene. Sento tutto dentro di me spegnersi. Io mi spengo. E niente riesce ad accendermi di nuovo.

«Che cosa stai scrivendo di così interessante?»
Jin sobbalzò e, alzando lo sguardo, incrociò quello del castano.

«Niente.» rispose subito il maggiore nascondendo il suo diario rosa.
Namjoon sorrise, anche se non credeva per niente a quello che aveva appena detto Jin.
«Posso aiutarti?» domandò.

«Io e il mio amico vorremmo un tavolo per fare colazione.»
Jin si guardò in giro. Jungkook era nell'altra sala, Jimin al piano di sopra. «Potete accomodarvi al tavolo libero che più vi piace. Vi porto subito i menù.»

Namjoon tenne gli occhi su Jin, guardandolo prendere i menù e tornare da loro. «Ti sta davvero bene questa divisa.» gli disse, prendendo il menù che l'altro gli porgeva.
Jin non riuscì a non arrossire. Non era la prima volta che ci provavano con lui, eppure quel ragazzo gli metteva ansia, gli dava strane sensazioni. «Grazie.» mormorò, allontanandosi quasi correndo.

Taehyung, una volta rimasti soli, guardò il suo amico. «Tu si che sai come flirtare! Lo hai fatto scappare via.» lo derise.

Namjoon gli lanciò un tovagliolo. «Sta' zitto e porta rispetto al tuo hyung.»

«Non lo faccio sempre?!» rispose, mettendo su una faccia innocente.
Namjoon scosse il capo, decidendo cosa ordinare.

«Avete scelto?» domandò una voce.
Voltandosi, Taehyung lo guardò attentamente. Quel viso gli sembrava familiare.
Jungkook, seppur timoroso, ricambiò il suo sguardo. «Va tutto bene?» chiese, incerto.

Namjoon, vedendo che il suo amico non aveva intenzione di riprendersi, gli tirò un calcio da sotto il tavolo. «Io prendo un caffè e un cornetto al cioccolato.»
Jungkook distolse lo sguardo dal ragazzo tatuato e appuntò l'ordine sul blocchetto.

«E per me una spremuta d'arancia, una fetta di torta mimosa, due bignè alla crema e un cannolo.» ordinò Tae, scoppiando poi a ridere per la faccia di Jungkook. «Mi piacciono i dolci.» spiegò, sorridendo.

«Noto.» mormorò Jungkook, prima di tornare al bancone. E non poté fare a meno di pensare a quanto fosse sorpreso di vedere il sorriso del ragazzo tatuato. Nella sua mente, quasi non credeva che fosse in grado di farlo!

«Quel ragazzo mangia un sacco!» mormorò a Jin, mentre preparava l'ordine.
«E non sarà tutto. Ha fatto così anche l'altra volta, ordinerà a step.»

«E dove li mette tutti questi dolci?»
Jin, sorpreso dall'interesse del minore verso il cliente, sorrise. «Dovresti chiederglielo.»
«Ma sei impazzito! Hyung, non potrei mai fargli una domanda del genere e poi lo hai visto? Potrebbe uccidermi senza che capisca il perché!»

Jin gli diede una schicchera in fronte. «Non dovresti giudicare le persone dall'apparenza, Kookie.» lo sgridò, sebbene lo stesse facendo anche lui.

Non sapeva perché, ma quei due gli davano delle strane vibrazioni.

♠️♠️♠️

Mi chiedo come ci si senta ad essere normali. Ad avere una vita normale, una famiglia normale, degli amici normali. Io non ho niente. Sono un vuoto circondato da un enorme vuoto. E ogni giorno lotto per non farmi risucchiare, ma è difficile. Mi guardo attorno e mi chiedo che odore abbia una vera casa. Mi guardo attorno e mi chiedo come sia non sentirsi sempre solo. Ma alla solitudine ci si abitua. Ci si abitua a tutto, alla fine. E io sono bravo ad abituarmi.

In Your Eyes [Namjin - Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora