Per lui

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Raphael's point of view

Tornare a scuola il giorno dopo è la cosa più dolorosa del mondo, senza Shougo a svegliarmi con i suoi baci canini e il suono della pappa versata dalla mamma nella sua ciotola. Il ricordo di ieri sera è come un incubo che vorrei che fosse tale, ma purtroppo è reale.

La mamma deve avere la mia stessa espressione distrutta, papà cerca di consolarla in qualche modo, sbirciandomi di tanto in tanto di sottecchi.

- Be', guarda il lato positivo, pulce - mi dice. - Almeno adesso potremo prendere quel cucciolo che tanto desideri.

Non rispondo. È una cosa davvero crudele da dire.

Quando vado a suonare alla porta degli zii la trovo già aperta. Lo zio Chase è come me e mia madre, distrutto. Shane cerca di tirargli un po' su il morale, ma si vede che non sta riscuotendo chissà che risultato.

Le iridi color porpora dello zio si posano lentamente sulle mie azzurre. Il suo sguardo è vuoto.

- Mi dispiace, Raphael - articola faticosamente. - Non ce la faccio, stamattina.

- Okay - mormoro, ed esco. Torno a casa.

- Papà?

- Sì?

- Vai al lavoro?

- No, oggi no.

Sospiro.

- Mi accompagni a scuola?

- Va bene...

Quando arrivo davanti alla porta d'entrata, Jake mi sta aspettando lì.

- Oh, fratellino! - esclama, e mi abbraccia. Credo che gliel'abbia detto suo zio. Mi correggo, nostro zio. - Ho saputo di Shougo, mi dispiace tanto!

Io lo abbraccio a mia volta e inspiro il suo profumo dolce, tenue. I ricordi di ciò che ho passato con Victor tornano a galla prima di schiaffeggiarmi come un'onda violenta. Sarebbe così semplice amare Jake, perché Jake stesso è semplice.

Victor invece è tutt'altro che semplice. Proprio non lo capisco: prima mi ignora, poi mi dà il suo numero, mi tratta sgarbatamente e infine diventa dolce, riservandomi un mucchio di attenzioni? Eppure mi piace, mi piace da impazzire.

- Dài, andiamo, Jake - dico, anche perché mi sento molto, molto strano. Ripensare a Victor mi ha fatto provare come una sorta di rimescolamento interno, come se ne fossi innamorato.

E io non sono innamorato di Victor, è una cotta e nulla di più. O no?

Prima di entrare in classe ci ferma Danny. È davvero un rompiscatole colossale.

- Ciao, Stecco! Oh, buongiorno anche a te, Raphael. Scusa, ti sto impedendo di continuare a guardare il fondoschiena di Victor?

Digrigno i denti. Ho i nervi a fior di pelle e non so come reagirò ad ulteriori provocazioni.

- Cosa vuoi, Danny? - chiede Jake con gelida calma.

- Voglio una risposta dal tuo amichetto gay, non da te.

Stringo i pugni.

- Lasciami in pace, Danny, una buona volta. Almeno oggi.

- Perché, sennò che fai? Vai a dirlo al professore? Ti fai consolare da Victor? Femminuccia!

Jake mi lancia un'occhiata preoccupata. I miei occhi si riempiono di lacrime senza che io possa farci nulla: questo, Victor, Shougo. È davvero, davvero troppo.

- Ma lo sai? Tutti pensano che tu e lo stecco siate ridicoli. Ti sei mai guardato allo specchio? Sembri una ragazza! Che schifo! Mi domando se Victor sia tuo amico solo perché tua madre è famosa o se per pietà!

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