Bugie, lacrime e papà preoccupati

205 19 1
                                    

Raphael's point of view

- Jake?!

Lui singhiozza e continua a coprirsi il volto con le braccia, mentre Shougo cerca di leccargli il viso, ansioso. Mi siedo di fianco al mio migliore amico e lo abbraccio.

Non dovrei preoccuparmi, non eccessivamente. Jake è sempre stato molto emotivo e, col tempo, ha iniziato a riflettere gli stati d'animo di sua madre, la quale non è esattamente la persona più allegra del mondo. So che il padre di Jake, Harry, è morto in guerra e Crystal, sua madre, non ha ancora superato il dolore di questa perdita. Jake mi ha raccontato di piangere spesso in solitudine il più piano possibile per non aggiungere altro dispiacere e preoccupazioni alla persona che lo ama più di qualunque altra cosa.

Lo stringo forte a me, deglutendo. Lui tira su col naso e si aggrappa al mio petto.

- Sai, Raph... a volte mi sento così solo. Così solo... come se non ci fosse altra persona al mondo all'infuori di me. Ha un senso il mio dolore, Raphael? Mi capisci?

Azzardo un bacio sulla sua fronte e lui appoggia anche i piedi sulla panchina, rannicchiandosi contro il mio corpo. Shougo ora si è accucciato sotto la panchina, quieto.

- Jake... dirti che non sei solo è inutile, se la solitudine la senti qui, nel cuore. Ma hai me, okay? Okay fratellone? Ti abbandonasse anche tutto il mondo, io non lo farò. Mai.

Jake tira un lungo sospiro tremulo.

- Okay - mormora, piano. Ha i capelli tutti arruffati e gli occhi del medesimo colore di essi. Deve aver pianto molto...

Guardo l'ora sul cellulare. Quasi le otto.

- Ehi, Jake?

- Hm...?

- Resti a dormire da me?

Arrossiamo entrambi, vista la posizione in cui siamo e il tono speranzoso che ho involontariamente usato per chiederglielo. Insomma, non è una cosa strana, vero? È normale, tra fratelli. Almeno credo.

- Va bene... avviso comunque la mamma, anche se dovrebbe tornare dopodomani.

Tira fuori il cellulare e le scrive un messaggio. Come dicevo, è molto legato a sua madre.

Torniamo puntualmente a casa per le nove, come mi ha chiesto papà. Poco prima del palazzo degli zii incontriamo Shane, con Maxi al guinzaglio. Ogni ragazza che incontra si ferma a coccolare il cucciolo... e anche nostro zio. Chissà se lo vedesse Chase!

- Zio! Ciao!

- Nanerottolo! E c'è anche il mio nipotino preferito! - esclama lui. Mi fingo offeso. Non sono basso, va bene?!

Intanto Shougo e Maxi si annusano e giocano in modo molto canino fra di loro.

- Che ci fate ancora in giro, pulcini?

'Pulcino' è il modo insopportabile ed affettuoso con cui la mamma di Jake chiamava il fratello quand'erano più giovani.

- Portavamo a spasso Shougo...

- Ah, quel vecchio pulciosetto! Anch'io stavo portando a spasso Maxi!

Io e Jake ci scambiamo un'occhiata.

- Sei sempre così circondato da ragazze? - chiedo. Nonostante non abbia più ventitré anni è, come Chase, un vero schianto.

- Oh, ma loro sono innamorate di Maxi! - risponde, facendoci l'occhiolino.

Di Maxi, certo...

- Bene, allora vi accompagno fino a casa e poi mi auto-invito un po' da voi, visto che Chase è un dannatissimo zuccone convinto che fare gli straordinari giovi al mio umore e di conseguenza alle nostre... attività di coppia...

Semplicemente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora