Vischio e neve ovunque

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Raphael's point of view

Durante la notte ha nevicato tantissimo ed ogni cosa è ricoperta da una spessa coltre candida. Sono emozionato come da bambino la mattina di Natale. La neve ha un fascino tutto suo, rende ogni cosa magica e, be', estremamente romantica...

Vado in cucina e sono già in fibrillazione.

- Mamma! Ha nevicato tantissimo!

Lei si volta appena, trafficando ai fornelli. Sorride. Papà sta leggendo il giornale come il solito. Nell'aria c'è profumo di cioccolata calda e biscotti appena sfornati.

Per fortuna è tornato tutto alla normalità.

- Buongiorno, pulce - dice mio padre, continuando a leggere.

- Buongiorno - replico, sedendomi e addentando un biscotto. Hm, delizioso!

- Sarà difficile spostarsi, oggi... - annuncia poi papà, chiudendo il giornale e prendendo a sua volta un biscotto.

Inarco un sopracciglio con aria interrogativa.

- Perché?

- Che ha nevicato tantissimo è evidente... ma forse che c'è giù più di un metro di neve no.

- Più di un metro?! Davvero?

I miei genitori ridono.

- Sì, Raphael. Faresti meglio ad andare subito a chiedere a zio Chase se può portarti a scuola, altrimenti poi sarà troppo tardi anche per domandare a zio Brad.

- Opei - mugugno, la bocca piena di biscotti. In meno di un secondo ho già finito di far colazione e sono schizzato al palazzo accanto.

Suono al campanello più e più volte, impaziente. È proprio zio Chase ad aprirmi dopo quella che mi pare un'eternità. È senza maglietta, con i capelli color ebano tutti arruffati e un evidente segno rosso sul collo. Arrossisco un po'.

- A volte mi chiedo se tu lo faccia apposta a interromperci proprio sul più bello - borbotta, scuotendo la testa e sbuffando.

- Mi dispiace... - farfuglio, a disagio.

- Comunque, per rispondere alla tua domanda non posta, no. Sono in ferie, accidenti!

Abbasso lo sguardo.

- S-scusa, zio Chase...

Si addolcisce un po' e mi rivolge un sorriso leggero, facendomi 'pat-pat' sul capo.

- Non ce l'ho con te, piccolo... dovresti solo ricordare a tuo padre che un veterinario super impegnato come me non ha tempo di fare il baby-sitter e contemporaneamente il tassista a suo figlio.

Stavolta sono io a sbuffare. Non ho mica bisogno del baby-sitter. Mi lancia un'occhiata divertita, prima di darmi una pacca sulla spalla.

- Ora lo zio torna a... cose da grandi...

Sbuffo ancora. 'Cose da grandi', come se io fossi un ingenuo bambino di pochi anni!

Alla fine è Kevin a portarmi a scuola, siccome dà un passaggio anche alla mamma per andare al lavoro.

- Raphael, sei un disastro! Con questo freddo avresti dovuto prendere almeno la sciarpa! - mi rimprovera mia madre prima di augurarmi buona giornata. Io scrollo le spalle, vorrà dire che resterò dentro scuola...

Quando però suona la campanella della pausa di metà mattina io e Jake non resistiamo e usciamo a giocare a palle di neve come facevamo da piccoli, ridendo a crepapelle e rotolandoci nella neve in modo terribilmente infantile, mentre Victor ci osserva a braccia conserte dal portico.

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