Gelosia, imbarazzo e sguardi di sottecchi

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Raphael's point of view

Manca davvero poco a Capodanno, che è anche il giorno in cui siamo nati io e Jake. Eppure la solita euforia che mi pervade nel periodo prima di esso non c'è, mi sento estremamente tranquillo e quasi disinteressato. Forse perché sono concentrato su Victor. Victor che è innamorato di me, e ancora non riesco a crederci.

- Raphael... non capisco, cosa provi per Jake? - mi chiede. Sono comodamente seduto sulle sue gambe, le sue braccia che mi tengono stretto al suo corpo all'altezza dello stomaco.

Arrossisco un po'.

- È... è come un fratello per me, davvero. Non abbiamo un reale legame di sangue, ma poco ci manca.

Lui sbuffa.

- Non sembra...

Lo osservo perplesso.

- No?

- Pensavo fosse il tuo ragazzo... o qualcosa del genere. Comunque, visto che abbiamo messo in chiaro che non lo è, perché l'hai baciato, l'altro giorno? - domanda, risentito. I suoi occhi castani assumono una sfumatura minacciosa, aggiungendosi alla fronte corrugata e le sopracciglia aggrottate.

Abbasso il capo, sfuggendo al suo sguardo che immancabilmente mi fa avvampare.

- V-volevo vedere se saresti stato geloso di me... - dico a bassa voce. Oh, è così imbarazzante.

Victor sembra scaldarsi, si tende da capo a piedi e diventa ancora più minaccioso.

- Certo che sono geloso di te! Non voglio mai più vederti baciare qualcuno che non sia io...

E mi lascia un bacio dolce e delicato fra i capelli, appoggiando poi la guancia sulla mia testa. Mi volto verso di lui, altrettanto risentito.

- E tu perché hai baciato quella ragazza, visto che sapevi che ero lì?

Pare un attimo sorpreso, poi riacquista contegno.

- Pf... volevo vedere la tua reazione, no?

Stavolta sono io a sbuffare, prima di lanciargli un'occhiata in tralice.

- E che reazione ti aspettavi?

Le sue gote si tingono appena di un lieve color porpora.

- Di sicuro non che te ne andassi con indifferenza... pensavo ti saresti ingelosito almeno un po'...

Arrossisco violentemente, fissando con interesse la punta delle mie scarpe. Se ero geloso? Molto, molto di più. Ero tutto fuorché indifferente.

- Non ero... ho pianto tutta la sera per quello - confesso sottovoce, seguito da un infinito attimo di silenzio. Spero solo che non rida di me.

- Oh Raphael - sospira, abbracciandomi forte forte. È così caldo. - Io desidero che tu sorrida, sempre. Hai un sorriso meraviglioso.

Non rispondo, non subito. E lui? Lui sa che è stato il suo, di sorriso, a farmi perdere la testa?

- Victor... perché volevi che io fossi... almeno un po' geloso?

Evita il mio sguardo.

- Non è ovvio? Perché mi piacevi già - dice, deglutendo. Lo imito. Gli piacevo... già?

- Scusa la domanda... da quant'è che ti piaccio?

Sospira, poi ridacchia nervosamente, accarezzandomi il capo.

- Dal giorno in cui ti ho dato il mio numero... mi dava così fastidio anche solo il pensiero che tu passassi del tempo con Jake fuori da scuola e volevo che ti accorgessi di me. Poi mi hai guardato... e non ho potuto fare a meno di pensare 'quant'è bello?' e 'deve avere dei capelli morbidissimi...', 'che occhi meravigliosi, sono azzurri come il cielo in primavera e il mare d'estate'.

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