Dopo la calma...

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Raphael's point of view

E dopo la calma ritrovata ti pareva che non tornasse la tempesta? Non c'è mai reale pace per me, in questo caso non direttamente...

Jake è tornato, tutti lo soffocano di attenzioni. Tra me e Victor sono rose e fiori, mi sento ogni giorno un po' più innamorato di lui. Allora cosa c'è che non va? C'è che tra i miei genitori regna una strana tensione mai avvertita prima, come se aleggiassero tante piccole scintille pronte a far scoppiare la bomba.

Non sono tipi da litigio, loro. Battibeccano, sì, ma sempre affettuosamente. Non credo di averli mai sentiti discutere accesamente.

Adesso ho appena finito di cenare e sono ancora seduto al tavolo. Mamma e papà parlano del più e del meno, io intanto messaggio con Victor sotto il tavolo, cercando di non ridere alle cavolate che mi scrive.

- Raphael, quante volte ti ho detto che non voglio vederti usare il cellulare quando siamo ancora a tavola? - mi rimprovera la mamma. Ops...

Papà mi lancia un'occhiata bonaria.

- Dài, Emma, fa niente. Per una volta chiudiamo un occhio, no? - dice, sorridendo.

Lei incrocia le braccia al petto.

- Non ti sembra di essere troppo permissivo? - ribatte, corrugando la fronte.

- Su, alla nostra età ci passavamo il doppio di ore attaccati al cellulare...

- Tsk...

- Hm... a te non pare di essere più nervosa del solito? Tesoro, è un brutto periodo?

Oh-oh. Ecco le famose scintille. Il cambiamento d'atmosfera si fa sentire, il disagio e il nervosismo sono palpabili.

- Ho i miei motivi per esserlo, e ci sei dentro anche tu - ringhia la mamma, io impallidisco e ficco il cellulare in tasca. 'Ci sei dentro anche tu'?

- Cosa? - fa papà, allibito.

- È bello spassarsela con le colleghe dopo il lavoro, eh?

Non riesco a distogliere lo sguardo da loro, facendolo saettare da mio padre a mia madre e viceversa come se stessi seguendo una partita di tennis. O ping-pong.

- Emma... cosa stai dicendo?

- Credi che non ti abbia visto? Stavo dando un passaggio alla aiutante di Kevin e mi son dovuta fermare casualmente lì, siccome aveva bisogno di un bagno. Non era poi neanche tanto male la biondina che ti stava appiccicata e alla quale cingevi le spalle.

- No, io...

- Non negare, Niko, non negare! Fammi il favore almeno di essere onesto! - grida la mamma, io non ascolto una parola di più e tappandomi le orecchie scappo in camera mia.

Continuano a discutere, ma ho il volto sprofondato sotto il cuscino e non li sento. Non voglio sentirli. Mi sento un bambino piccolo, molto più piccolo, mi pare di avere dieci anni in meno.

'Raphael? Ci sei? xVic'

'Scusa, Victor... i miei genitori stanno litigando... xRaph'

'Cosa? O.O xVic'

'? xRaph'

'I tuoi genitori stanno... litigando? xVic'

'Sì... xRaph'

'Mi dispiace :( Ti abbraccio. Buona serata e buonanotte, piccolo. ♡ xVic'

Rileggo il messaggio un paio di volte. Ti abbraccio, ha scritto, e ci ha pure aggiunto un cuoricino. È così dolce...

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