Raphael's point of view
- Ci ha chiamato Crystal... Jake è sparito!
Tum. Cosa?
La mia bocca si apre senza che io riesca a richiuderla. Mi appoggio al muro, boccheggiando. Mi sento mancare la terra sotto i piedi.
- Cosa?
Tum-tum, tum-tum. Nel silenzio il mio cuore batte frenetico. No.
Papà accende la luce. Zio Chase mi lancia uno sguardo vuoto, affranto. Le sue iridi rossastre non brillano più. Non lo vedo così triste da quando è morto Shougo.
Arriva anche mia madre, sbadigliando. I lunghi capelli castani sono arruffati e sul viso ha dipinta un'espressione assonnata.
- Niko, che succ-... oh. Chase?
Papà abbassa il capo, mamma non capisce e ci osserva perplessa.
- Che è successo? - ripete. Nessuno ha il coraggio di dirlo finché, con mia enorme sorpresa, è proprio la mia voce a rompere il silenzio.
- Jake è andato. Andato via - dico, lentamente, le parole strascicate come se fossi ubriaco. Be', ciò che provo in questo momento ci va molto vicino.
Silenzio, ancora. Vorrei fosse solo un incubo, come quando è morto Shougo, ma nessuno dei miei desideri si è mai avverato, a parte forse qualcuno.
Lo zio mi poggia una mano sulla spalla.
- Sai dove potrebbe essere andato? - mi chiede. Annuisco, la mente costellata da tutti i posti che conosciamo, e non sono pochi.
Mio padre guarda l'orologio appeso al muro.
- È inutile parlarne a quest'ora, Raphael. Vai a dormire, tesoro. Domattina, a mente fresca e lucida, sarà più facile ragionare in maniera razionale - dice, prima di accarezzarmi sul capo e darmi un bacio sulla fronte. Lancia un'occhiata eloquente alla mamma.
Lui e lo zio Chase vanno in cucina a discutere, purtroppo non riesco a cogliere nulla di ciò che si dicono. Vado in camera mia quasi meccanicamente, mi pare di fluttuare. Mamma mi rimbocca le coperte.
- Buonanotte, Raphael. So che è difficile, ma cerca di non pensarci e dormi, tesoro - dice dolcemente, spostandomi i capelli dalla fronte. Sento il magone ostruirmi la gola e gli occhi riempirsi di lacrime.
- Okay...
Lei si alza, è già sulla porta quando mi scappa un singhiozzo.
- Mamma... è tutta colpa mia - sussurro, prima di scoppiare a piangere e nascondere il viso dietro le braccia. Torna indietro, si siede sul bordo del letto e mi abbraccia forte, cullandomi teneramente come quando ero piccolo.
Aggrappato al suo petto le racconto tutto, dell'immensa stupidaggine nell'aver baciato Jake per fare ingelosire Victor, del fatto che lui sembrasse volermi baciare ma poi si è tirato indietro, le parlo di Danny e singhiozzando le confesso che ero così preso da Victor da dare meno attenzioni a Jake.
- Oh tesoro... non dirlo, va bene? Non è assolutamente colpa tua. Jake lo sa, nel profondo lo sa che gli vuoi un bene dell'anima, e poi... è vero che non si dovrebbero trascurare gli amici per i fidanzati, ma non ci credo neanche un po' che tu l'abbia trascurato. Neanche un po'. Gli sei sempre stato accanto, tanto che un tempo staccarvi l'uno dall'altro era impossibile.
Io continuo a singhiozzare finché non mi calmo, mia madre resta in silenzio.
- Grazie, mamma - sussurro con voce roca, la gola secca dalla fontana di lacrime versate.
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Semplicemente tu
RomanceCiao a tutti, mi chiamo Raphael, ho quindici anni e questa è la mia storia. I miei genitori forse li conoscete, sono una scrittrice famosa e un avvocato molto richiesto. Se non vi dicessero nulla, i miei zii non potete non ricordarveli: ora sono un...