Cap. 11 Chelsea Market

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Lunedì 10 Ottobre

Svegliarsi con un messaggio del coordinatore dello staff non era nei piani di Luna, ma era una convocazione urgente per tutti entro un'ora. Si preparò veloce e salì all'attico.

La sala era piena: intravide Penny con gli altri ballerini, si erano scritte poco prima dandosi appuntamento direttamente lì.

Tutto il gruppo era in piedi ad accoglierli, tutti tranne Jin. Luna sperò stesse bene, si era augurata almeno di vederlo, ma la sua assenza l'aveva spiazzata.

"Comunicazione ufficiale dalla Big Hit" lesse il coordinatore quando tutti smisero di parlare: "Dato il successo e le richieste da parte dell'agenzia distaccata negli Stati Uniti, il tour è prolungato per altre dieci tappe nelle seguenti città: New York due date, Boston, Philadelphia, Los Angeles due date, San Francisco, Las Vegas, Seattle, Chicago. I contratti di collaborazione con tutto lo staff sono stati automaticamente rinnovati, come da clausola in calce. I sostituti dei membri di ruolo continueranno il tour con il gruppo; chi volesse rescindere il contratto, dovrà pagare la penale di 500.000 dollari. Domani partiremo per New York e avrete due settimane di ferie come da contratto. Poi riprenderanno le prove e i concerti. Grazie per l'attenzione" concluse secco sorridendo e lasciando la sala.

Tutto lo staff esultò, solo Luna impallidì pensando: "Cazzo! Cazzo! Cazzo!"

Penny era euforica poi vide l'espressione di Luna e si fermò: la sua amica era sbiancata, pareva avesse lo sguardo di un cucciolo a cui avevano appena ammazzato la mamma davanti.

"Merda!" pensò, doveva parlarle al più presto.

Lo staff uscì alla spicciolata salutando gli idol, inchinandosi e ridendo felici per la bella novità.

Luna entrò di corsa nella sua camera e crollò a terra non riuscendo quasi a respirare: altre settimane di tortura. Aveva intravisto Jin al fondo della sala alle sue spalle mentre usciva, e non riusciva a pensare che lo avrebbe avuto davanti per così tanto tempo.

"Apri! Sono io!" Penny bussò molte volte alla sua porta chiamando l'amica.

Luna aprì a stento, non riusciva ad alzarsi da terra e stava per avere un attacco di panico.

Penelope chiuse la porta e si sedette sul pavimento di fianco a lei abbracciandola.

"Se vuoi cerchiamo i soldi, chiediamo un mutuo e li mandiamo a fare in culo" le disse in italiano.

Luna scosse la testa cercando di respirare.

"No" sussurrò "è la tua grande occasione, sei felice e vengo con te" concluse in un soffio con l'ultimo fiato. Si sdraiò sulla moquette, chiuse gli occhi e si mise a respirare lentamente come le aveva insegnato la sua terapista.

Penny si sdraiò di fianco a lei aspettando che la crisi passasse e pensando a come poterle essere d'aiuto nelle prossime settimane, le mani intrecciate per far sentire a Luna che era lì per lei.

Martedì 11 Ottobre

L'aereo partì la mattina seguente, l'organizzazione era cambiata ad una velocità sorprendente.

Il volo sarebbe durato quasi sei ore, Penny era riuscita a farsi cambiare il posto sull'aereo per stare vicino a Luna e poterle parlare e rassicurare.

"New York in autunno deve essere bellissima" esordì " E poi avrai due settimane da dedicare al tuo romanzo: puoi scrivere ovunque, ho visto che hai portato il PC. Sarai la Carrie italiana di "Sex and the City", alla ricerca del suo Mr. Big" la guardò.

Luna sorrise suo malgrado: "Mr. Big era un coglione tossico. Meglio Aidan." le rispose, ricordando le lunghe chiacchierate pensando a che tipo di uomo avrebbero voluto al loro fianco.

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