Cap. 2 Assistente

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Mercoledì20 Marzo

Quattro giorni dopo il matrimonio, Bang Si-Hyuk, il capo della Big Hit,convocò Namjoon nel suo ufficio.

Nam intuiva il motivo: il terzo assistente in due mesi si era dimesso.Sapeva di essere estremamente pretenzioso sul lavoro, ma voleva essere impeccabile in ogni momento e il suo assistente non poteva essere da meno.

"Credo tu sappia perché siamo qui" Si-Hyuk gli si sedette di fronte con aria severa.

Namjoon abbassò lo sguardo. L'altro proseguì: "Questo è l'ultimo assistente che avrai: non voglio più stronzate, voglio che lavori decentemente, che tu sia meno dispotico. Gli assistenti sono persone, non macchine." il tono era asciutto.

Nam annuì senza rispondere.

"Tra dieci minuti arriverà e voglio che inizi nel migliore dei modi."Si-Hyuk non gli tolse gli occhi dosso, aspettando una sua eventuale reazione che non arrivò.

Dopo poco, bussarono ed entrò una ragazza alta, dai lunghi capelli neri egli occhi scuri. Indossava un completo con giacca e pantaloni neri e una camicia bianca. Il suo sguardo era duro e aveva un'espressione seria.

"Molto piacere, sono Park Geun-Hye" esordì e fece un piccolo inchino a Nam che ricambiò dopo essersi alzato in piedi.

"Signorina Park, come le avevo anticipato, si potrà mettere d'accordo direttamente con il signor Kim per i prossimi appuntamenti e per il calendario degli eventi. Vi lascio alla vostra organizzazione."Bang Si-Hyuk si congedò e uscì.

Nam fece accomodare Geun con un gesto, lei si sedette e attese.

"Dunque"esordì lui ma fu subito interrotto:

"L'orario da contratto è dalle nove alle diciannove. In quelle ore sarò sempre reperibile per le sue esigenze lavorative. In caso di eventi straordinari, sarò disponibile anche nei week-end con orari da concordare di volta in volta. In questo fascicolo ci sono le mie competenze e i compiti per cui sono stata assunta" concluse porgendogli una cartellina che conteneva il suo curriculum e una serie di fogli stampati.

Namjoon prese il plico, scorse i fogli annuendo e poi la fissò: "Perfetto,ci vediamo domani mattina allora, qui in ufficio, se non c'è altro."

Geun si alzò, fece un inchino e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Nam  rimase interdetto: non si aspettava una donna e soprattutto che non fosse intimidita da lui. Aveva dettato le condizioni di lavoro e lui non era stato in grado di ribattere. Non gli era mai successo, ingenere decideva lui i parametri del suo lavoro.


Venerdì 22 Marzo

Il mattino seguente, tutto il gruppo si ritrovò in riunione: in piedi dietro Nam, Geun prendeva appunti su quanto stavano dicendo. Si era presentata a tutti appena entrata nella sala riunione e aveva mantenuto un'aria seria e distaccata.

Taehyung le sorrise, lei abbozzò un cenno. Non aveva nessuna voglia di entrare in confidenza con loro: era lavoro, servivano distacco e precisione.

La riunione durò a lungo, Geun non diede segni di stanchezza restando alle spalle di Namjoon. Al termine del meeting, Seokjin le chiese come stesse e lei gli rispose asciutta che andava tutto bene congedandosi velocemente.

"Potrebbe essere la volta buona che qualcuno possa mettere un freno a Nam"pensò.

Amava Namjoon, ma sapeva anche quanto potesse essere esagerato soprattutto sotto stress. Ricordava chiamate di notte ai vecchi assistenti,scenate perché stavano dormendo mentre lui era ancora sveglio a lavorare, richieste impossibili a cui i membri del gruppo erano abituati, ma gli assistenti ovviamente no.

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