Parte 8

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Smith e Danielle furono felici di trovare i ragazzi tutti pronti ad ascoltare le novità. William chiese subito che cosa avevano scoperto e Danielle, dopo che Smith le aveva detto di rispondere poiché lui aveva una telefonata urgente da fare ( alla poliziotta venne un brivido: doveva chiamare una donna?) e quindi sarebbe tornato nel suo ufficio, cominciò a spiegare. 

-Io e Smith siamo riusciti a scoprire la leggenda, ce l'ha raccontata il direttore del museo della città.

Robert e gli altri sgranarono gli  occhi e rimasero interdetti per qualche istante, poi William chiese a Danielle di proseguire.

-Si dice che questa città nel passato fu governata da un uomo che voleva eliminare tutti i dissidenti senza passare alla storia come sanguinario, quindi per punirli li faceva condurre alla grotta, che sembra avere un intricato insieme di cunicoli che porterebbe ad un castello. Chi sopravviveva veniva solo esiliato, ma tutti morivano a causa del fatto che perdersi era praticamente inevitabile. All'epoca non c'era la tecnologia di oggi. 

Robert, per la prima volta, intervenne. 

-Come faceva a scoprirli?

-Aveva fatto fondare al figlio un finto gruppo politico dissidente e chi vi si univa era considerato un traditore. 

-Persona poco normale. 

-Sicuramente. 

-Ma qual è il legame con la scomparsa di un poliziotto?

Danielle esitò a rispondere, quello che stava per dire non sarebbe stato facile da metabolizzare ma comunque loro avevano il diritto di sapere e, in ogni caso, senza quell'informazione non avrebbero potuto collaborare.

-Sembra che gran parte dei traditori allora scoperti erano come i poliziotti di adesso. La nostra versione antica. 

I ragazzi rimasero di nuovo scioccati. Robert, era evidente, non sapeva più come andare avanti, cosa altro chiedere. Non era nemmeno sicuro di volerlo fare, probabilmente; non era un buon inizio. William, fortunatamente, trovò il coraggio di parlare, per fare quella domanda che tutti in cuor loro si stavano facendo. 

-Quindi lui potrebbe morire?

-Purtroppo si. 

-Potrebbe già essere morto in realtà, perso nella grotta. 

Danielle si fermò a riflettere su William: era il più giovane, ma in quel momento stava dimostrando una grande forza. Non è facile prendere in considerazione ipotesi che sono spiacevoli, soprattutto quando è altamente probabile che siano realtà. Comunque, lei si preparò a rispondere, ma Smith, tornato giù dal suo ufficio, lo fece al suo posto ( e a lei non dispiacque, vista la delicatezza del tema). 

-Questo scenario, per quanto brutto, è molto realistico. Perdonate la durezza, ma è necessario che siate coscienti fin dall'inizio del fatto che potremmo ritrovare soltanto un corpo freddo. 

Danielle e gli altri si guardarono poi abbassarono tutti lo sguardo. Calò in quella stanza un silenzio di tomba. Smith lasciò loro qualche secondo per farli riprendere, però poi, con tono solenne, disse: 

-Ragazzi, capisco che vi dispiace e so che ora vi sentite deboli e senza speranza, però dobbiamo essere forti, per lui. Dobbiamo essere sempre uniti, solo lavorando insieme potremmo uscire da questo incubo, quindi prendiamo le redini di questa situazione e agiamo, il prima possibile. Ho già organizzato un piano e vorrei proporvelo.

Danielle, stupita dal fatto che era interessato alle loro opinione, interrogò Smith sulle sue intenzioni: 

-Come ci muoviamo? 

- Andremo da Daniel, quel signore di cui vi avevo parlato all'inizio, per cercare di ripercorrere il momento del ritrovo della divisa e magari di carpirgli qualche informazione su quel luogo maledetto. 

-Sarà un problema attraversare quel boschetto, per  non parlare di come gestire il discorso del fiume. 

-Daniel ci potrebbe aiutare in quel senso, spero. 

-Dopo cosa faremo?

-Ci muoveremo sulla base di quello che otterremo da lui. 

Robert, che fino a quel momento si era limitato ad ascoltare, chiese a Smith: 

-Se non saprà dirci nulla di più rispetto a quello che già sappiamo, che succederà?

-Ci penseremo al momento opportuno se ce ne sarà il bisogno. Ora muoviamoci. Io andrò in macchina con Danielle e Robert, il resto di voi ci seguirà con un'altra macchina. Ce la faremo, vedrete. 

Danielle e Robert uscirono con Smith e partirono, con gli altri dietro. Il viaggio fu in completo silenzio fino a che l'auto non si ritrovò a percorrere una stradina un po' dissestata in aperta campagna, circondata solo da campo coltivati, senza alcuna forma di vita umana. Ad un certo punto, Danielle riuscì ad intravedere una vecchia casa con una macchina antica e una serie di ulivi e piante di albicocche. Il pensiero di prenderne qualcuna la distraeva  dall'inquietudine che le metteva quel luogo sperduto. Comunque, Danielle decise di parlare, per la prima volta in quella specie di passeggiata. 

-Quella è la casa del signore?

-Si.

-Mi sembra strano che da lì sia arrivato al boschetto. Qui nei paraggi non ce ne è traccia. 

-Lui conosce la strada e ci accompagnerà. 

Danielle non disse più nulla fino all'arrivo. Smith parcheggiò l'auto sotto una di quelle piante e bussò. Il signor Daniel aprì la porta e domandò:

-Buongiorno. Entrate pure, parleremo meglio davanti ad una buona tazza di thè caldo. 

-Buongiorno, grazie.

Daniel, un signore molto accogliente,  fece sedere i 3 poliziotti vicino a un tavolo di legno, posto al centro di un salotto semplice con solo i mobili indispensabili, e un po' di minuti dopo versò loro la bevanda. 

-Se desiderate dello zucchero aprite il cassetto dietro la sedia della signorina. Io non lo uso mai perché sono diabetico, ma nonostante questo mi sento abbastanza bene.

Robert, educatamente, ribatté: 

-Non si può negare. 

Daniel ringraziò e si sedé anche lui, dicendo a Smith:

-Come mai qui commissario?

-Sono qui con loro per la scomparsa del nostro collega. Vorremmo che tu, per cortesia, ci raccontassi da capo quello che hai visto. 

Daniel bevve un sorso di thè poi rispose:

-Stavo facendo due passi vicino al boschetto quando mi sono imbattuto in quella divisa. 

-Aveva delle macchie? Era stropicciata? Strappata?

-Era stropicciata, però non ho approfondito, non potevo toccarla, questo compito spetta a voi. 

-Certo, lo capiamo. 

-Purtroppo non posso dirvi altro. 

-Non a questo proposito. 

-In che senso?

-Ci servirebbe che ci accompagnassi al boschetto  e che ci suggerissi, se puoi, un metodo per attraversarlo senza correre il rischio di non tornare più indietro. 

-D'accordo. Andiamo. 

Smith guardò soddisfatto Robert e Danielle. Tutti e 3, speranzosi, seguirono il vecchio signore. 

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