Spogliatoio in subbuglio ✨

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Finalmente ero felice, le cose andavano bene e nello spogliatoio la situazione si era decisamente stabilizzata.

Ovviamente, non sarei mai dovuta entrare per portare la notizia ai giocatori ma ormai il danno era fatto.

Mancini fu il primo a vedermi e il primo a coprirsi, leggermente imbarazzato e divertito dal fatto che non l'avessi minimamente guardato.

Pellegrini era vicino a Spinazzola, stavano chiacchierando a voce bassa col telefono in mano, e io cercavo meticolosamente il Mister De Rossi.

<<Ciao Sasa, come.. ehm.. hai già saputo?>>

Io avevo le lacrime agli occhi dalla gioia

<<Della grande notizia?? Siamo finalmente giunti ad un accordo con la società, ti rinnoveranno il contratto!!>>

Un boato sommesso di stupore si elevò in tutto lo spogliatoio, Daniele mi guardava con gli occhi lucidi e brillanti, la sua felicità era alle stelle, ma allo stesso tempo lo vedevo teso come una corda di violino.

Mi abbracciò delicatamente, portandomi a sè con dolcezza, la sua mano destra era appoggiata sulla nuca e l'altra sulla schiena, mi guardava con la coda dell'occhio.

<<Dani ma va tutto bene? Non sei contento?>>

<<Sono veramente felice per la decisione del presidente, ma prima di questo, noi due siamo amici, no?>>

<<Ok, adesso mi stai preoccupando, non hai ancora sentito le proposto della società, perchè fai così, vuoi lasciare Roma..?>> il mio sguardo preoccupato lo indagava, mi staccai da lui, tanto quanto bastava per vedere la sua espressione.

<<No, ascoltami, non è per la Roma, per il contratto, fermati un attimo, vieni con me>>

Mi trascinò su una delle panche, restai fissa con gli occhi sull'ex capitano giallorosso, senza degnare Stephan o Romelu di uno sguardo, a pochi centimetri da me.

<<è molto difficile per me dirti questo, ma devo farlo io prima che ti arriva come un bolide addosso>>

La preoccupazione certamente saliva, ma ero decisamente ferma ad ascoltarlo

<<Lo so che questo periodo stai meglio e che.. oltretutto ti è costata molta fatica ma ci sono cose che dovresti sapere..>>

<<Ma guarda che non c'è nessun problema, alla fine con Leandro è stata una bella serata, non devi preoccuparti per me, anche se mi fa piacere>>

<<Sei stata con Paredes?>>

Mancini mi urlava dal fondo, decisamente in collera, oltretutto non aveva senso questo suo sfogo, ci guardavamo e avevo un grande debole per lui, ma niente di tutto questo era mai uscito allo scoperto.

<<Siamo stati insieme, che ti frega Gianlù?!>>

Diceva Leandro, con la maglietta in mano e uno sguardo di sfida

<<Ma sei una merda vera>>
Gianluca scosso e furioso si era avvicinato repentinamente.

Io confusa da quella situazione non riuscivo a comprendere cosa stesse succedendo.

<<Mi sono persa qualcosa??>>

<<Beh, direi, di certo non mi arrabbio per tutte. Comunque ti facevo più sveglia>>

Il numero 23 mi guardava con disprezzo, gli occhi riflettevano varie smorfie di disappunto e disgusto. Nella mia testa rimbombava la sua frase, e se davvero stavo sprecando la mia occasione di avvicinarmi a lui, per l'ennesima uscita senza senso?!

Non volevo assolutamente permetterlo.

Leo si avvicinò simbolicamente a brutto muso al collega, pochi passi e si ritrovò qualche decina di centimetri più indietro. Gianluca l'aveva spinto, e non si sarebbe neanche fermato se Bryan e Leonardo non fossero intervenuti all'unisono.

<<Ragazzi, ma siete matti?>>

Spinazzola li guardava dispiaciuto, avevo appena messo a repentaglio la tranquillità della squadra. Non era da me, una tale mancanza di professionalità. Volevo scomparire ma una voce mi fece sussultare

<<Voleva chiederti di uscire, è evidente>>

Paredes non aveva colto l'occasione di starsene zitto e rimbeccava il comportamente del collega traducendola in una scenata di gelosia.

<<Anche se fosse? non ti devo dare spiegazioni Leo>>

*Voleva chiedermi di uscire, a me?*

Ero diventata rossa, gli occhi e i zigomi si erano distesi, adesso era tutto chiaro.

In un attimo, sorrisi rumorosamente a tal punto da far girare tutti i componenti della squadra.

<<Perchè ridi?>>

il Mister, era più preoccupato per gli altri che per me, avrei potuto mandare all'aria tutto il lavoro che aveva svolto in vari mesi, per una sciocchezza.

<<Dai Gianlu, ti aspetto qua fuori alle 19 e 30>>

Ammicai facendogli l'occhiolino e mi lasciai travolgere da quello sguardo intenso, accompagnato dal sopracciglio alzato e un sorrisino niente male.

Paredes sbuffò, sollevando il braccio teso, con la mano rivolta verso l'amico, un chiaro segno di avvertimento, mi facevano ridere.

Uscita dai spogliatoi, cercai di svincolare dal presidente senior per riuscire a bere un caffè in tranquillità.

Ripensavo a Daniele, a cosa stava per dirmi pochi minuti prima e inevitabilmente mi ritrovai a frugare nei ricordi della mia mente, quando un' Alessandra più giovane e spensierata correva a far visita ai suoi giocatori preferiti.

<<Allora Sasa, hai comunicato la notizia?>>

quel bell'imbusto di Ryan Friedkin si avvicinava sorridente a me, mi faceva davvero un effetto strano parlare con lui come se fossimo amici.

<<Assolutamente, ma non ho ben capito la reazione, sai? Daniele mi stava dicendo alcune cose senza senso a cui poi non ha dato un fine, quindi penso che passerà in ufficio per leggere il contratto>>

<<Riccardo caro - chiese al barman - puoi farmi uno spritz, ho decisamente mal di testa dopo tutte queste conferenze. Daniele era strano, mmh, fammi pensare.. forse voleva avvisarti che stiamo organizzando una cena con alcuni giocatori, anche ex della Roma, quelli diciamo più vicini alla tifoseria, una cosa semplice, magari nella villa di famiglia, vediamo un po' ma..>>

I miei occhi brillarono e lo interruppi, visibilmente euforica

<<Tipo Falcao, Batistuta, Perrotta??>>

lui annuiva dolcemente mentre beveva il suo cocktail arancione,

<<Si, anche altri, poi se vuoi qualcuno in particolare che non c'e nella lista aggiungilo.. Sai, ho sempre voluto conoscere John Arne Riise..>>

mi fece l'occhiolino

<<Il roscio?!>> scalpitavo solo all'idea di rivedere tutte quelle facce, sperando che uno di loro avrebbe avuto l'accortezza di non farsi vivo.

Poco dopo sentii dei passi provenire da dietro le nostre spalle, mi girai insieme a Ryan che con un sopracciglio alzato e un sorriso malizioso mi incitò ad avvicinarmi.

Gianluca era di fronte a me, gli occhi fissi sui miei, un completo bianco lo faceva brillare in quella hall ormai spenta dal crepuscolo, quel doppio taglio era perfetto su quel viso, era fermo e immobile ad aspettare un mio passo verso di lui, che senza dire niente, feci. Ero imbarazzata perchè non avevo idea che potessi trovarlo cosi, che ci tenesse così.

🪐 Ecco il primo capitolo, spero che possa risultare interessante, fatemi sapere cosa ne pensate ⚡

Grazie di cuore ❤️

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