Cor core acceso, da na passione ⚽🥷🏻

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2015.

Una giovane me si apprestava ad arrivare a Trigoria per un colloquio conoscitivo. I miei 21 anni mi permettevano ancora di sognare un posto in quella grande società, non so effettivamente quante volte avrò inviato il curriculum ma le parole della ragazza delle risorse umane mi rimbombavano ancora in testa

<<Con tutta questa tigna andrai lontano, ti aspettiamo Alessandra, il 9 agosto alle 10 qui al Fulvio Bernardini>>

Riuscì a rimanere calma fino alla fine della chiamata. Le urla arrivarono per tutta la città. Non potevo credere che finalmente sarei entrata lì come una possibile dipendente. Avrei lavorato per loro anche gratis ma dovevo pur mangiare e pagare l'affitto di quella casa all'eur.

Il grande giorno arrivò senza troppi preamboli, e solo quando scesi dalla macchina, nel piazzale Dino Viola, mi resi conto di cosa, effettivamente, stesse per accadere.

Lo stomaco si stringeva e si annodava su se stesso, le gambe erano tese e tutta quell'ansia mi fece venire in mente che poteva calmarmi solo una persona: Sara, la mia migliore amica, mia sorella, la mia "Dattera" coinquilina.

<<Amò ma già hai fatto?>>

<<Amo ma che ho fatto, manco so entrata>>

<<Che ne so, sto a chiede>>

<<Eh..>>

<<Che c'hai Sa?>>

<<L'ansia me se sta a mangia viva>>

<<Normale penso no? Hai mandato 43 CV prima che ti chiamassero, secondo me vogliono conoscere la loro stalker>>

<<Certo de tante persone, proprio a te dovevo chiamare che sei così di conforto>>

<<Oh dai, che poi me fai entrà pure a me!! Se divertimo, sai che panico che facciamo lì dentro?!>>

<<Ma se vuoi segui la formula 1>>

<<Vabbè mi serve un piano b>>

<<La Roma non è un piano, la Roma è la fermata>>

<<Dai lascia perde sennò litighiamo>>

Sbuffo nervosa davanti al cancello

<<Sto andando, ricordate che se non me trovi vieni a cercarmi in campo>>

<<Amo, con tutto il bene, se non te trovo te devo cerca nei spogliatoi maschili, altro che campo>>

Scoppio a ridere, aveva dannatamente ragione, a quei tempi non mi importava di avere una relazione stabile, e mi affascinava il mondo del "calciatore" anche se il mio cuore batteva per un'unica persona.

Attacco e mi incammino verso l'entrata, mi siedo nella hall dopo aver dato il mio nominativo e aspetto.

Alcuni dirigenti entravano e uscivano per andare a fumare con altri colleghi e dopo aver guardato di sfuggita il tesserino appeso alla tasca delle loro giacche, mi sorpresi ad immaginarmi con quello stemma sul petto, fiera di indossarlo.

<<Sign.ina Izzo può entrare>>

Ok, forse cadrò prima di arrivare alla sedia, dato che le gambe non tengono.
Non mi sarei mai aspettata di poter interfacciarmi direttamente col presidente Pallotta, ma lui voleva conoscermi, esattamente come diceva Sara e capire cosa mi spingeva a voler, così intensamente, quel posto nell'area direttiva.

Arrivammo all'accordo di assumermi come tirocinante per una durata di 6 mesi, dove avrei ruotato i vari settori per conoscere a 360 gradi tutto ciò che riguardava la dirigenza.
Non vedevo l'ora di scoprire ogni cosa e di ambientarmi in quel posto tanto speciale.

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