Birra e Gocce di Pioggia 🌧️🍺

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Lui rideva ad un centimetro da me, mi alzai pensando di rientrare, ma lui non era dello stesso avviso. Si alzò con me, avvinghiando la mia vita alla sua, tenendomi per i fianchi, e baciandomi ancora con estrema passione e desiderio, si staccò dopo pochi secondi, appoggiando la sua fronte alla mia sorridendo

<<Credo che sia meglio andarcene>>

<<Ma tu dici?>>

ridevo, prendevo i nostri effetti personali per poi correre verso l'entrata del ristorante

<<Signori siamo desolati, rimedieremo a questo disastro>>

il Direttore era venuto in nostro soccorso

<<Non è colpa vostra, torneremo presto ma credo che adesso sia meglio andare>>

Uno dei camerieri, che aveva riconosciuto il giocatore si apprestò ad avvicinarsi

<<Daje grande Mancio! Non ce lo fa ammalà che ce serve in campo>>

Diceva a me, mentre chiedeva un selfie al numero 23. Il direttore si avvicinava severo ma chiesi gentilmente di evitare scenate per non attirare ulteriore attenzione.

Pochi attimi dopo, entravamo di nuovo nell'ascensore, nello stesso modo ma con l'unica differenza che Gianluca, non aveva più voglia di starmi lontano.
Le sue braccia mi passarono lungo i fianchi, mettendo le sue mani sullo specchio dietro di me

<<Non abbiamo neanche iniziato e già non ti difendi>>

provocava lui, con quel ghigno sempre pronunciato

<<Sei davvero sicuro di voler giocare con me Gianluca?>>

Pronunciai quella frase finendola con un sussurro, appoggiata al suo petto con la mano sinistra sulla sua schiena, avevo colto il momento giusto per finire la frase al suo orecchio.
Lo sentii deglutire, con gli occhi che seguivano stavolta il mio di sorriso.

<<Sei contenta? guarda che hai fatto?>>

Rideva mentre indicava la sua zona intima, scoppiai anche io, era troppo buffo.

<<Appena si aprono le porte corri, magari non si vede>>

<<pensa a qualcosa di triste, non lo so>>

<<Ma non funziona cosi, ho te vicino>>

<<Ok, non mi toccherai più per tutta la serata>>

Le porte si aprirono in quell'attimo, lui era diventato serio, inarcava le sopracciglie per cercare di guardarmi in faccia ma camminavo spedita verso il suo macchinone di lusso.
Sentì il suono che annunciava le sicure sbloccate, cercai di aprire lo sportello ma lui lo richiuse di colpo, girandomi. Era così impetuoso e mi faceva impazzire.

Non volevo neanche parlare, accompagnò le mie mani dietro il suo collo e io di risposta, sorrisi e cominciai ad accarezzare l'attaccatura dei capelli

<<Sei una stronza quando ti ci metti, lo sai?!>>

<<Si ma almeno il problema l'hai risolto>>

<<Avevo>>

l'acqua era ripartita a colpirci, entrammo in macchina appena prima del temporale.
Lo vedevo abbacchiato, triste da come il suo appuntamento perfetto si era trasformato in una piscina

<<Mi aspetti un minuto?>>

chiesi

<<Dove vai?>>

<<Tu intanto pensa a dove poter stare tranquilli>>

Scesi dalla macchina, avevo notato un piccolo market per turisti sulla via, e vedevo un frigorifero pieno di bevande fresche.
Entrai, seguita da vari sguardi indagatori, mi metteva a disagio quel posto ma avevo troppa fretta per star a pensare a loro.

Presi 4 birre Heineken, 1 pacchetto di patatine san carlo classiche e 1 pacchetto di Mikado al cioccolato al latte.
Meglio di niente, non è una cena ma è comfort-food... Andrà benissimo.
Imbustai il tutto, appena dopo aver pagato, e mi diressi verso la porta.
Il proprietario mi regalò un ombrello, senza tante parole, mi sorrise e basta.
Lo ringraziai del gesto e corsi da quel teppista giallorosso che mi aspettava, ancora confuso.

<<Com'è che vai senza e torni con un ombrello??>>

Sorrideva confuso

<<Ehh, ho le mie tattiche sai?! La tattica dell'ombrello>>

<<Devo preoccuparmi anche di questo adesso>>

Rideva e mi passò la mano sul viso fino a prendermi la bocca, stranamente gli lasciavo fare tutto.

<<Allora, abbiamo birra, patatine e cioccolata. Dove andiamo?>>

<<Birre, patatine e cioccolata e sei contenta?>>

<<Contentissima, in macchina a CHIACCHIERARE e bere una birra insieme, cosa c'è di più intimo?>>

<<Tante cose ma con questo tempo è effettivamente un'idea romantica>>

<<Dove mi porti?>>

Chiedo dondolandomi con una bambina, il suo sguardo segue lo specchietto retrovisore laterale per immettersi nella strada e infila la marcia rimanendo in silenzio. La sua mano perennemente sulla mia coscia, nello stereo passa "Castle of Glass" dei Linkin park, non resisto e alzo il volume per poterla cantare a squarciagola.

4 Capitolo arrivato ❤️
Grazie mille per le visualizzazioni, per i voti e per il supporto.
Siete importanti per me,
Fatemi sapere cosa ne pensate,
Tra poco scoprirete alcune cose 💛❤️

Se vi va, lasciate un commento 🌊

(Ma Troy e Gabriela?)

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