Radja aveva appena parcheggiato il suo bolide, la casa era avvolta da piante e una vegetazione curata e ordinata: oleandri, aranci, ortensie, buganvillea e ibisco erano i primi che mi balzavano agli occhi e che soprattutto, sapevo riconoscere.
In lontananza c'era anche un roseto bellissimo e una fontana che mi fece lasciar perdere tutto per andare a guardarla, al suo interno l'acqua creava un percorso in vari e piccoli giardini zen, il vento portò al mio naso un profumo di gelsomino fresco e tornai con la mente al mio uomo, che mi aspettava in piedi sul vialetto fatto da pietre naturali, levigate e lisce, contornato da dei faretti che illuminavano la strada che arrivava direttamente alla porta in legno massiccio con delle decorazioni fatte in ferro.
Vedevo delle grandi vetrate ai lati della casa e riuscivo a sbirciare qualche interno. Mi prese per mano, facendomi voltare verso di lui, era dannatamente surreale tutto questo. Io di nuovo con lui, non riuscivo a parlare ma quel tocco era elettrizzante, mi sembrava come se stessimo attraversando una soglia importante, metaforicamente.Disinnescò l'allarme e mi fece entrare, aveva già acceso le luci e ai miei occhi si mostrava una casa con soffitti alti e bianchi. La carta da parati sulle pareti aveva dei motivi floreali di vari colori che rilassavano gli occhi, dava un aspetto ancora più moderno. In se per sé la casa ti accompagnava in un circuito d'arte dato che c'era di tutto: varie opere, vari quadri e addirittura qualche libro enorme su leggii che erano posizionati in delle teche di vetro. Il pavimento in marmo bianco con delle venature nere rifletteva la luce dalle finestre. Ero senza parole, era tutto meraviglioso.
<<Puoi anche parlare eh, ho capito che ti piace>>
Rideva imbarazzato, d'altronde stavo scrutando la sua dimora, ma questa superava qualunque mia immaginazione.
<<Rilassati, puoi guardare e anche toccare - le sue allusioni idiote - quanto vuoi>>
Aveva lanciato la sua giacca sul divano bianco avorio di fronte a noi, credo fosse modulare perché aveva due pouf abbinati per completarlo, il tessuto era morbido ma fresco e i cuscini erano veramente alti. Mi sedetti curiosa di sentire quella morbidezza sotto di me.
<<Cuore che vuoi da bere?>>
<<Che hai?>>
<<Vuoi la lista?>>
<<No, voglio un gin tonic>>
Sorridevo
<<Ma dai, ho delle bottiglie pazzesche e tu vuoi un gin tonic?>>
<<Ok, un Old Fashioned, per favore>>
<<Non lo so fare>>
<<Un Aviation?!>>
<<Ho capito, ti faccio il gin tonic>>
<<Vedi che andava bene il gin tonic?>>
Dicevo con una smorfia sulle labbra
<<Me lo bevo con te allora, vado a prepararlo in cucina che ho il ghiaccio>>
Mentre si allontanava, mi rialzai per andare a sbirciare da vicino ogni cosa, tra i due leggii c'era una scala che portava al piano di sotto, sentivo un brusio, qualcosa che si muoveva e presa dalla curiosità, senza dire niente, scesi le scale. Era molto maleducato da parte mia, ma non potevo resistere.
Una lunga piscina si mostrava davanti ai miei occhi, ma dopo l'ultimo gradino il pavimento era diventato di travertino e sembrava un percorso benessere. Il display vicino al pavimento informava che l'acqua era arrivata a 38 gradi, si sentiva il calore che usciva dai bordi e dopo una giornata del genere, su quei tacchi maledetti, mi sarei immersa volentieri.
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Per me sei Devastante ✨
RomanceQuesta storia parla e racconta di una ragazza che cerca di andare avanti dopo una storia finita male, che realizza il sogno di vivere la Roma da vicino e intraprende una relazione con uno dei giocatori. Tutto ciò che scrivo è frutto della mia fantas...