La mattina seguente, mi svegliai con un senso di inquietudine. Il confronto con Radja mi aveva lasciato scossa, ma mi sentivo ancora più determinata a riprendere il controllo della mia vita. Mi preparai per un'altra giornata di lavoro al centro sportivo, cercando di lasciarmi alle spalle i ricordi dolorosi.
Arrivata in ufficio, mi immersi subito nelle mie responsabilità. Le email e le chiamate da gestire erano tante, e per un po' riuscirono a distrarmi. Tuttavia, la mia mente continuava a tornare a Gianluca. Non avevo più sentito niente da lui dopo quella serata disastrosa, e l'idea di lasciar cadere la situazione mi disturbava ma se lo conoscevo un po', lui non avrebbe mai chiuso così.
Sapevo di piacergli, il problema era che il mio cuore aveva deviato, di nuovo, la rotta.
Come volevasi dimostrare nel pomeriggio, mentre stavo uscendo dall'ufficio, trovai Gianluca ad aspettarmi fuori. Sembrava teso e determinato e prima che potessi dire qualcosa, lui prese la parola.
<<Oh, possiamo parlare?>>
<<"Oh"? Ciao pure a te>>
<<Oh daje che già so nervoso di mio, parliamo o no?>>
<<Non è che parti bene in questo modo, ma comunque parliamo>>
<<Scusa se oggi non sono venuto a prenderti con il cavallo bianco>>
<<Gianlù vuoi parlare o litigare?>>
Con le mani in tasca e gli occhi dritti verso l'orizzonte mi rispose
<<Vieni, andiamo a fare una passeggiata>>
Iniziammo a camminare lungo la strada, il silenzio tra noi era pesante. Dopo qualche minuto, Gianluca si fermò e mi guardò negli occhi.
<<Ale, mi dispiace per come sono andate le cose l'altra sera. Ho reagito male, ma è solo perché... perché tengo davvero a te.>>
<<Gianlu lo so, anche se hai un modo tutto tuo di dimostrare le cose, e mi dispiace se ti ho creato dei dispiaceri o altro, non era mia intenzione. Volevo solo raccontarti qualcosa di me>>
<<Si, l'ho capito, ma voglio stare con te>>
<<Gianlu, io ho bisogno di tempo per capire cosa voglio veramente.>>
<<Che significa scusa?>>
<<Significa che ieri ho rivisto Radja>>
I suoi occhi cambiarono in un secondo, si girò verso la cassetta postale di chissà chi e gli diede un pugno. La centrò in pieno
<<Gianlu ma che fai? Sei impazzito?>>
<<Mi stai prendendo per il culo? Appena io mi faccio sotto ritorna quel belga del cazzo?>>
<<Ti prego modera i toni con me, non urlare>>
<<Perché non dovrei? Ti ho chiesto se vuoi stare con me e ancora non rispondi. Mi devi dare una risposta adesso>>
<<Gianlu per favore, cerca di calmarti>>
<<Non ci sto qui ad aspettare te mentre riprovi la giostra asiatica. Devo sapere se c'è una possibilità per noi>>
Lo guardavo in silenzio, mi infastidiva quando si mostrava denigratorio nei confronti di Radja ma non era il momento di parlare.
<<Se non lo sai, te le schiarisco io le idee>>
Non capii subito cosa intendeva ma ci arrivai presto.
Mi avvicinò e mi baciò con forza, quasi con disperazione. Sentii il suo desiderio e la sua frustrazione in quel gesto, ma anche la sua paura di perdermi. Mordeva il mio labbro per cercare di farsi urlare contro, ma non ci riuscii, non potevo trattarlo così, non se lo meritava.
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Per me sei Devastante ✨
RomanceQuesta storia parla e racconta di una ragazza che cerca di andare avanti dopo una storia finita male, che realizza il sogno di vivere la Roma da vicino e intraprende una relazione con uno dei giocatori. Tutto ciò che scrivo è frutto della mia fantas...