Dai, fai sparire le nuvole 🫶🌤️

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Lo vedo a suo agio, sterzare in tranquillità e parcheggiarsi al centro di un piazzale.. il Piazzale Garibaldi, la vista di Roma torna prepotente davanti a noi

<<Seconda terrazza>>

scherza prendendo le birre, mi indica il portabevande nella macchina e le apre con un gesto secco.

<<Alla nostra allora>>

era più forte di lui, continuava ad avvicinarsi per avere un bacio in più, coscienti entrambi che in quel posto non era decisamente possibile fare altro.
Accese l'aria calda, cercando di farci asciugare e scaldare, era veramente difficile stare cosi vicina a lui

<<Allora, immagino che è meglio parlare, prima di prendere una multa per atti osceni in luogo pubblico, no??>>

<<Si, - buttai giù un sorso - devo ammettere che un pò mi dispiace che ti sei subito dato per vinto>>

L'occhiata che mi arrivava non dava fraintendimenti, era divertito da quella situazione.

<<Stai giocando con l'uomo sbagliato, io te lo dico, poi fai tu. Sei avvisata però, non puoi dirmi niente>>

rideva ancora, con le mani avanti.
Mi avvicinai io stavolta, solo per provocare la sua reazione che tanto mi piaceva.
SI faceva serio, il suo sguardo diventava penetrante, ti avvolgeva con la sua aurea, era qualcosa di diverso da tutto il resto delle persone.
Non serviva neanche toccarlo per capire che stava andando a fuoco, come me.

Mi ero appoggiata sulla sua spalla con il gomito per poter accarezzare meglio la parte destra del suo viso, sopra l'orecchio, sul collo e ogni volta che riusciva, perchè magari passavo davanti alla sua bocca con la mano, mi mordeva delicatamente.

<<Menomale che hai preso 2 birre a testa, sono sicuro che ci serviranno -non lo ascoltavo, ero rapita da lui- Ale... Ale, Alessandra, basta ti prego>>

<<Ma non sto facendo niente Gianlu, per favore, volevo solo coccolarti>>

Mi accorgevo e stupivo della nostra grande intesa, la complicità era stupenda, mi sentivo me stessa, anche se ovviamente non conoscevamo ancora niente.

La pioggia scorreva lenta sul parabrezza, guardavo le goccioline fare a gara per chi arrivasse prima al tergicristallo, ridevo con lui mentre ci lanciavamo delle occhiate maliziose, ma dovevamo spostarci da lì, la pattuglia della polizia ci esortava ad andare altrove e noi alla fine avevamo optato per un parchetto più tranquillo appena fuori il centro.

Finalmente comodi e seri avevamo iniziato a parlare, mi stava raccontando di lui, della sua carriera iniziata da bambino per puro caso, degli amici lasciati a Pontedera, e dell'impatto che aveva avuto il suo arrivo a Roma, le varie relazioni finite per mille ragioni e anche se lui cercava stabilità e avrebbe desiderato una relazione fissa ed importante, non riusciva mai a superare lo step dei primi 3 mesi.

<<Non so se le ragazze mi usano su alcuni aspetti, ed è anche vero che di solito sono molto diffidente, un appuntamento come quello di oggi non l'avevo neanche mai pensato, sarà che ti conosco da più tempo o comunque stando a contatto durante il giorno con altri giocatori vedo la tua buona fede. Non ti fai neanche offrire un caffè figurati se qualcuno ti paga qualcosa>>

<<Beh, io ho sempre fatto tutto da sola, ciò non significa che non voglio essere coccolata o che non mi fa piacere se le persone fanno qualcosa per me. Quello che avevi creato oggi era stupendo, mi dispiace che abbia iniziato a piovere ma sono sicura che tutto sia andato come doveva, qua possiamo essere noi stessi, mentre lì ci saremmo dovuti trattenere, essere composti, pensare a chi poteva esserci intorno..>>

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