Arrivederci Roma 🌛⭐

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Era passato già un mese da quel giorno. E oggi, finalmente, finivo la mia carriera nella mia squadra del cuore. L'AsRoma mi aveva dato modo di crescere e sbocciare in un mondo che mai avrei immaginato di poter vivere. Sarei stata per sempre grata ad ognuno di loro, li abbracciavo tutti, li stringevo per cercare di assorbire quanto più amore possibile. Nessuno era escluso e Ryan mi volle abbracciare più volte per accertarsi che fossi veramente intenzionata a lasciarli.

<<Non ci lasceremo mai, veramente. Voi avrete sempre un posto nel mio cuore e ogni volta che passeremo per Roma, verremo a trovarvi>>

<<Se avrete un bambino però fammelo nasce a Roma eh, non te inventa paesi strani>> diceva Daniele mentre mi stringeva tra le sue braccia

<<E se è maschio lo chiameremo come te, assolutamente>> continuava a baciarmi sulla guancia per evitare il distacco. Quel cambiamento faceva paura anche a me, ma con Radja andava tutto a gonfie vele, c'era dialogo, fiducia e amore... Tanto, tantissimo amore. Sarei tornata a casa per mettere in valigia le ultime cose e saremmo andati in aeroporto accompagnati da Stephan e Kostas.

Se avessi potuto, li avrei messi tutti quanti in valigia.

Un'ultima occhiata a Trigoria, e poi sarei tornata da Radja. Il mio appartamento l'avevo lasciato, avevamo iniziato a convivere da subito mettendo alla prova il nostro rapporto, e devo dire che avevamo superato l'esame alla grande. Ogni tanto avevamo amici a cena, a volte andavamo noi, altre rimanevamo da soli e alcune addirittura ci godevamo il nostro spazio personale. Filava tutto liscio.

<<Amore sono a casa>>

Dicevo mentre guardavo le ortensie in fiore, varcando la soglia e trovandolo ad imballare il divano.

<<Secondo te così va bene?>> Mi chiedeva

<<Si, molto bravo amo>>

Lui mi corse incontro e mi abbracciò

<<Sei pronta?! È stato difficile?>>

<<Si tantissimo, mi mancheranno tutti, ma non vedo l'ora di partire>>

<<Loro ci verranno a trovare spesso e appena possiamo andremo anche noi, mi sono già accordato con Leandro e gli altri, dopo il matrimonio di Dybala ci facciamo qualche settimana in Argentina. Poi quando tornano a Roma noi ripartiamo...>>

Mi abbracciava stretta con le labbra poggiate sulla mia fronte

<<E dove andiamo?>>

<<Ah dove vuoi, Parigi, New York, Tokyo, ti porterò anche ad Anversa per farti vedere dove sono cresciuto>> stavolta lo stringevo io.

Dallo stereo in sottofondo uscì la canzone che nella mia testa richiamava ogni attimo con lui: Devastante di Olly.

La riconobbe anche lui e iniziò a ballare portandomi a ritmo. Era lento e dolce, ci stavamo gustando i nostri ultimi momenti in quella casa meravigliosa che avrebbe aspettato il nostro ritorno. C'era chi poteva prendersi cura di lei, e questo ci faceva stare tranquilli. Mentre ballavamo io non riuscii a trattenermi e iniziai a cantare, seguita dal suo sorriso

<<Spiare le finestre delle case in centro, soltanto per immaginarci di abitarci dentro... Il panico e gli attacchi, il rumore dei tuoi tacchi, l'umore dei tuoi sbalzi>>

Volteggiavo e mi riprendeva ma io avevo preso a cantare con euforia e la voce man mano aumentava

<<Ricordati di NOI a bere dentro a un bar, di quelli con l'insegna luminosa che non va!!!
Ricordati di NOI A COMBINARE GUAI
MA QUANTE COSE DEVO ANCORA DIRTI
MA QUANTE>>

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