Il giorno della cena era arrivato e Sara aveva da poco finito di esprimere e manifestare il suo disappunto su tutta la situazione, anche dopo avermi dedicato vari insulti e piccole urla isteriche. Ma sapevo che alla fine, sotto sotto voleva svagarsi anche lei.<<Ti giuro che se arriva con qualche obbrobbio me ne vado>>
<<Amo ma calmati, mi ha detto 100 volte di stare tranquilla>>
<<Ah, forse lui non lo sa>>
<<Cosa?>>
<<Che fine fa "tranquillo" a Roma>>
La guardo scuotendo la testa e sorridendo.
La casa era completamente linda e pinta, eravamo diventate maniache della pulizia in mezza giornata e si sentiva odore di limone ovunque
<<Non capisco perché non hai voluto mettere i diffusori ai Ribes o alla ciliegia>>
<<Perché sono troppo invitanti ad un certo punto loro se ne devono andare, non devono rimanere>>
<<Ah... beh, vediamo>>
Dico accendendo una sigaretta sul balcone, a mezza bocca da farmi sentire appena.
<<Amo, vuoi portarti a letto il Ninja?>>
<<Mi stai veramente chiedendo se voglio andare a letto con lui? Mi piaceva con la maglia del Cagliari, pensa con quella della Roma>>
Ride annuendo e dopo essere andata in cucina, torna con 2 spritz belli freddi.
<<Tiè, ci serve>>
<<Grande sorella, alla nostra>>
<<Comunque qualunque cosa tu decida, devi essere sicura>>
<<Di certezze non ne ho, ma fosse anche l'ultima occasione me la gioco>>.
Che poi era vero, mi sarei servita di ogni mezzo per arrivare a ciò che volevo.
Dopo esserci preparate e sistemate ci incontriamo in salone aspettando il centrocampista con il ragazzo misterioso.
Avevo optato per un semplice Jeans skinny, maglietta scollata bianca, stivaletti neri con il tacco e un cardigan beige, mentre Sara mi seguiva con un jeans leggermente più morbido, una maglia a collo alto e delle timberland col tacco.
<<Ao, ma quando arivano questi?>>
<<Datte na calmata che me metti l'ansia>>
<<Sei figa comunque>>
<<Siamo amo, Siamo!>>
Il campanello trillò più volte facendomi trasalire, quel suono lo odiavo con tutta me stessa.
<<Chi è?>>
<<Me la servi su un piatto d'argento>>
<<Cominciamo bene...>>
Apro il portone, ricordandogli il numero del piano. Lascio la porta aperta e l'ansia inizia tremendamente a salire.
<<Madonna ti sento fremere dalla cucina>>
<<Ma te non c'hai l'ansia?>>
<<No, c'ho solo voja de beve e andammene a letto>>
<<Amo ascoltame...>>
Appoggiai le mani sulle sue spalle, sospirando e intensificando la voce, per cercare di assumere un atteggiamento più importante, ormai era abituata alle mie follie
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Per me sei Devastante ✨
RomanceQuesta storia parla e racconta di una ragazza che cerca di andare avanti dopo una storia finita male, che realizza il sogno di vivere la Roma da vicino e intraprende una relazione con uno dei giocatori. Tutto ciò che scrivo è frutto della mia fantas...