Tra fuoco e fiamme impazzirò 🔴🔥

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LINGUAGGIO ESPLICITO 🔴


Il rumore della maniglia che serrava la porta dava modo di capire che eravamo, in qualche modo, soli.

Nainggolan si era alzato dalla tavola prendendo il necessario per spostarsi direttamente nella mia stanza: vino e sigarette.

Non aveva detto chissà cosa o fatto grandi gesti, aveva semplicemente preso ciò che gli serviva ed era entrato nella mia camera da letto.

Ero in silenzio, preda di quel momento per me meraviglioso, senza pensare a nient'altro.

La luna risplendeva coraggiosa nel cielo limpido sopra di noi, il balcone era il palcoscenico di una Cristoforo Colombo poco trafficata, lasciai le finestre spalancate e mi sedetti sul mio letto, appena davanti ad esse, fumando con il posacenere di lato.

Lo sentivo posare la bottiglia di vetro sul comodino, dopo essersi attaccato per bere, sapevo che eravamo brilli ma non mi bastava, non bastava mai.

Mi sentivo impacciata di fronte a cotanta bellezza, alla sua voce e al suo accento particolare. Il suo modo di camminare, di respirare o di finire le frasi ricercando la mia complicità mi provocavano attimi di silenzio interminabili.

Si era messo davanti a me, rubandomi la sigaretta prima ancora di riuscire a fare il quinto tiro, mi alzai di scatto stando al gioco, respirava il fumo e si avvicinava alle mie labbra per lasciarlo andare. Lo aspirai a mia volta ma la mia concentrazione si dissolse.
Mi aveva sfiorato, un attimo, un millesimo di secondo era stato, ma l'avevo sentito. Quelle sue cazzo di labbra, così carnose e così piene.

Diciamocela tutta, per me lui era un dio sceso in terra.

La nebbia si impadronì del mio cervello, non ragionavo più, aveva toccato le mie labbra con le sue, non avevo voglia di parlare, non volevo sentire o sapere nient'altro, volevo lui.

Come a capire i miei pensieri lanciò la sigaretta fuori dalla finestra, la seguii con lo sguardo ma la sua mano destra mi riportò con i miei occhi nei suoi.
Mi tirò a sé per baciarmi, le sue mani avvolgevano il mio collo, finendo con il pollice sotto le mie labbra per baciarle, morderle e staccarsi per guardarmi intensamente, ancora e ancora finché si mosse per iniziare ad esplorare il mio corpo fino a buttarmi sul letto.

Non so se era un affanno o un ringhio, ma era cambiato tutto. Era al limite dell'umano, lo vedevo preda dei suoi istinti, molto più intensi e passionali.

Si tolse il maglione, lasciandolo cadere a terra, mi cercava, aveva un tocco pesante e così si rimise su di me. Avevo tanti pensieri per la testa, non era proprio come me lo aspettavo, era più rude, vorace, crudo.

Riuscivo a sentire i brividi sui suoi fianchi ogni volta che accarezzavo la sua schiena, potevo toccare la sua cresta e stringerlo a me, le sue mani bloccavano i miei polsi, aiutando le sue labbra a baciarmi il collo e la scollatura.

Ansimavo, cercando di divincolarmi ma non facevo altro che aumentare la voglia di entrambi, riuscivo a baciare le sue spalle, il suo petto lasciandolo umido, volevo farlo uscire ancora più di testa. Perché non mi bastava comunque, perché non sarei riuscita a frenare qualsiasi tentazione o voglia, lui doveva essere mio, ad ogni costo.

Quando si fermava lo vedevo arricciare le sue labbra verso destra, ammiccarmi e ribaciarmi con più lentezza. Sfidava le mie debolezze, la mia pazienza inesistente. Aveva slacciato il mio reggiseno ed era comunque riuscito a tenermi sotto di lui inerme e bollente.
Mi guardava fisso, mi scioglievo sotto quello sguardo magnetico che mi scatenava le farfalle nello stomaco.

Lo sentivo soffiare sui miei capezzoli per farli inturgidire e poi avvolgerli con le labbra calde provocandomi reazioni incontrollate, mi sentivo completamente bagnata lì sotto e il suo membro continuava a spingere violento anche stando fermo.

Per me sei Devastante ✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora