Capitolo 4

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Mi sentii gli occhi addosso dei ragazzi e allora cercai di spiegare a grandi linee cosa era successo quella stessa mattina che avevo incontrato per le scale Logan e Matty. Tra una risata e l'altra decidemmo di pranzare al "Kitchen & Chicken", il famoso fast food del campus.

Ordinai una porzione di patatine e una bottiglia d'acqua fresca. A differenza di molte persone, non amavo il così detto "cibo spazzatura".
Tra il vassoio di Logan, quello di Jake e quello di Matty, non riuscivo neppure ad immaginare quante calorie sarebbero state presenti nel loro corpo dopo quel pranzo esagerato. Quando vidi quanto stavano mangiando sgranai gli occhi e, notandolo, Logan alzò le sopracciglia: «Mica male, eh?»

Sarah mi tolse le parole di bocca: «A volte mi chiedo come fate ad avere un fisico del genere con tutte le schifezze che mangiate.» Mise una forchettata di insalata in bocca «E non riesco mai a rispondermi. Ogni volta sembra che non vedete cibo da anni, sembrate i tre porcellini.»

Emily disse qualcosa simile ad un "sono d'accordo" con la bocca piena di un qualcosa che doveva essere molto simile ad una macedonia ed io annui, completamente d'accordo.

Appena Logan finì di mangiare e si alzò per andare a svuotare il suo vassoio insieme a Matty, tre ragazze, più simili a tre pecore in calore che a delle normali adolescenti, furono addosso ad entrambi.

Sarah disse divertita: «Intravedo tre sgualdrine a ore tredici..»
Emily, notando la scena, si irritò immediatamente, alzando gli occhi al cielo. Le passò una scintilla appena Matty salutò disinvolto quelle ragazze. Ebbi l'impressione che la sua irritazione era dovuta alla presenza di una piccola gelosia, ma non ci feci molto caso.

«Logan, non puoi immaginare quanto io abbia sentito la tua mancanze nelle vacanze estive!» Urlò con una voce acuta la ragazza bionda che per quanto era truccata si poteva chiudere in una scatola e spedirla al negozio di giocattoli. Per specificare meglio, reparto Barbie.

«Ehi, ciao Erin..» Disse Logan lanciandomi un'occhiata. Lo guardai e ebbi voglia di fare una risata isterica. Per fortuna mi limitai a fissarlo con freddezza e indifferenza. Mi davano fastidio le ragazze facili e i ragazzi che davano corda alle ragazze facili. Non si trattava dell'oca che lo abbracciava, si trattava di principio. O almeno, credo.

L'altra ragazza bionda saltò addosso a Matty. Tanto erano finti, i suoi capelli sembravano paglia. Mi sentii malefica a pensare a quanto in fretta potessero bruciare. Matty, non fece una piega, anzi, lanciò un paio di occhiate di intesa a Jake che si alzò e accolse a braccia aperte la ragazza dai capelli neri. Quella ragazza, oltre che ad essere finta almeno quanto le altre due, dava l'impressione di essere fottutamente stupida.

I loro striduli cominciarono ad attirare l'attenzione. Ed Emily non si trattenne più. Si alzò esasperata da quelle tre ragazze che continuavano a strillare come oche e si diresse a gran passo verso loro.

Non sentii bene cosa disse. Qualcosa sull'AIDS e sulle prostitute, ma quello bastò a farle allontanare dai ragazzi e far scoppiare in una rumorosa risata me e Sarah.

Mi spiegarono che le due ragazze bionde erano conosciute come "le non gemelle" che tutta la squadra di football si era portato a letto. La Barbie si chiamava Erin e capelli di paglia Violet.
Non erano gemelle, ma per via del fisico perfetto e dei capelli biondi, le era toccato quel soprannome. La ragazza coi capelli neri era Stephania, detta anche "la ragazza dalla bocca d'oro" e per gli 'amici' semplicemente "Steph".
Da quel che avevo capito, i ragazzi si erano un po' divertiti assieme a loro, ma nulla di serio.

Ricordando l'espressione di disagio di Logan mentre Erin continuava a saltargli addosso, mi chiesi se anche lui avesse avuto delle avventure con loro. Mentre Sarah stava mettendo a disagio Jake raccontando al gruppo dettagli piccanti di lui e "Steph", io iniziai a fare ipotesi su le scappatelle di Logan. E fui invasa dalla rabbia all'idea di Logan che si scopava una ragazza così facile. Dava l'impressione di un ragazzo serio, uno che otteneva ciò che voleva, non ciò che pareva semplice ottenere.
Probabilmente l'aveva chiamata "tesoro" come faceva con me e quello era bastato a portarsela a letto.
Sapevo che non conoscevo quei ragazzi da neppure un giorno, sapevo che non conoscevo Logan, ma se quel ragazzo pensava che ero una facile da portarsi a letto, non aveva capito nulla.
E fu così che, pensando quello, incrociai il suo sguardo apparentemente dolce.
Dovevo mettere le cose in chiaro.
Non avrei permesso che un ragazzo del genere entrasse così facilmente nella mia vita.

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