Capitolo 14

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«Oh, guarda Megan, c'è quello psicopatico di Caleb Bills!» Dissi a bassa voce alla mia migliore amica. Si voltò verso la direzione che le avevo indicato, e fece un mezzo sorriso dispiaciuto.
Era impossibile non notare Caleb in mezzo alla folla: capelli neri come il carbone, carnagione pallida, pupille dilatate sommerse in due occhi color ghiaccio, anfibi, pantaloni e maglia maniche corte nera che lasciava intravedere alcuni tatuaggi tra cui la svastica nazista sul braccio destro.
Mi fissò per alcuni secondi con quello sguardo perso, vuoto. Lo fissai anche io, ma appena mi accorsi di quella situazione, mi girai di scatto verso l'armadietto. «Quanto mi inquieta quel ragazzo!»

Megan si voltò e mi squadrò con fare di disapprovazione: «Dai Grace, smettila, cerca di capirlo!» Si voltò verso Bills e fece dei movimenti con le braccia, come per indicarlo. Chiuse l'armadietto sbattendolo. «Suo padre ha ammazzato a coltellate sua madre e poi si è tolto la vita davanti ai suoi occhi quando aveva appena quattro anni; vive con la sorellastra della madre che passa la maggior parte del tempo a fumare, fare uso di droga e bere; sua sorella lo scorso anno, stanca di vivere in quel modo, ha appeso una corda al lampadario della loro stanza e si è tolta la vita, e potrei continuare.» Disse quasi con le lacrime agli occhi. Era così emotiva a volte.

«Hai ragione, mi dispiace davvero tanto. Nella sua situazione non durerei neppure un giorno.» Dissi sincera, pentita di avergli dato dello "psicopatico". Forse non si merita dello "psicopatico", ma del delinquente sicuramente sì.

Rise da sola. «Poi secondo me è davvero carino. Hai presente quel tipo di ragazzi freddi e acidi che hanno bisogno di amore e ti viene quasi voglia di darglielo per salvarli?» Disse con un sorriso malizioso.

«Dio, Megan, smettila.» Risi, divertita. «Dai, entriamo in classe.»

Sbiancai. Era una situazione surreale, non era possibile.

«Grace, è tutto okay?» Mi chiese Sarah, alzando un sopracciglio.

«Uh.. cosa.. Ah, sì è tutto okay.» Sfoderai il sorriso più falso che conoscevo. «Sul parabrezza c'è solo un po' di ghiaccio, ora lo tolgo e partiamo.» Dissi mentre toglievo tutta la neve da sopra alla macchina. Pensai che cancellando quella frase incisa nella neve sopra la mia macchina mi sarei sentita meglio, ma non fu così.

«Okay, la macchina è pronta, forza, partiamo!» Dissi cercando di rimanere serena e tranquilla mentre entrai insieme alle mie amiche nella macchina.

«Evvai!» Strillarono Em e Sarah entusiaste.

«Dai Grace, non fare la noiosa, accendi la radio!» Disse Emily appena uscimmo dal parcheggio.

"I know I can't take one more step towards you,
'Cause all that waiting is regret.
Don't you know I'm your ghost anymore,
You lost the love I loved the most.."

«Oddio, amo questa canzone!» Disse Sarah dal sedile posteriore avvicinandosi a noi.

«Io no.» Dissi forse troppo seria.

«Scusa, cosa hai detto Megan?» Sbarrai gli occhi, incredula.

«Fammi ascoltare questa canzone, poi giuro che ti racconto meglio.» Disse chiudendo gli occhi ed appoggiandosi alla poltrona rosa. « And who do you thing you are? Runnin' 'round leaving scars.. Collecting your jar of hearts and tearing love apart..»

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